L'alba delle Katyusha su Israele di Aldo Baquis

Dal Libano ottanta razzi sulla Galilea dopo il bombardamento contro Sidone Dal Libano ottanta razzi sulla Galilea dopo il bombardamento contro Sidone L'alba delle Katyusha su Israele Vendetta di Hezbollah TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO I guerriglieri sciiti Hezbollah hanno sottoposto ieri per due ore l'Alta Galilea a un durissimo bombardamento con razzi Katyusha che hanno provocato modesti danni materiali e il ferimento di tre persone, ma che hanno egualmente fatto salire nella regione una tensione che era già altissima da lunedì, da quando il porto libanese di Sidone era stato sottoposto a un sanguinoso bombardamento da parte dell'Esercito del Libano Sud (Els), una milizia cristiana addestrata, armata e finanziata da Israele. Ieri le strade di Sidone si sono svuotate in segno di lutto mentre la popolazione accompagnava i feretri delle sei vittime del bombardamento dell'Els avvolti nelle verdi bandiere dell'Islam. Nel corso dell'elogio funebre Muhammed Raad, un deputato di Hezbollah, ha accusato Israele di essere responsabile della loro morte e ha affermato che «gli ebrei sono nemici di Dio e pagheranno a duro prezzo i loro misfatti». Nelle stesse ore erano deserte anche le strade di Kiryat Shmona, la principale città ebraica della Galilea, dopo che in mattinata un'ottantina di razzi Katyusha - la maggior parte dei quali da 122 millimetri, altri molto più potenti - erano esplosi in tutta la zona settentrionale di Israele colpendo anche in profondità piccoli insediamenti e aziende agricole. Fra queste il kibbutz Ayelet ha-Shahar, che in linea d'aria dista 20 km dal confine. Commentando il numero relativamente contenuto dei feriti e i limitati danni materiali il ministro della Difesa Yitzhak Mordechai ha affermato: «Non c'è dubbio che abbiamo avuto molta fortuna». «Il bombardamento - ha subito aggiunto - resta un episodio molto grave cui reagiremo nel modo e nel momento opportuno». Non c'è dubbio, secondo analisti militari in Israele, che i guerriglieri Hezbollah volevano provocare una strage: i primi razzi sono esplosi poco dopo le sette di mattina, quando gli israeliani vanno al lavoro. Il premier Benyamin Netanyahu - che ha sospeso la sua vacanza a Tiberiade per recarsi in Galilea a constatare di persona la gravità della situazione - ha affermato che quella di ieri è stata la più grave infrazione degli accordi raggiunti nell'aprile 1996 in seguito all'«Operazione Furore». In serata mezzi blindati israeliani sono stati visti dirigersi da Kiryat Shmona verso la Fascia di sicurezza. Ma per tutta la giornata l'artiglieria e l'aviazione israeliane si sono astenute dal colpire il Libano Sud. Per ora - visti i danni contenuti del bombardamento - Israele sembra privilegiare l'attività diplomatica. Netanyahu ha detto di aver in¬ viato ancora una volta un messaggio alla Siria affinché limiti le attività dei guerriglieri Hezbollah. Un messaggio di tono altrettanto perentorio è stato inoltrato dal Segretario di Stato americano Madeleine Albright al ministro siriano degli Esteri Faruk ash-Shara nel corso di un'animata conversazione telefonica. Il ministro libanese degli Esteri Fares Boueiz ha anticipato che il suo Paese ricorrerà al Consiglio di Sicurezza se l'apposito Comitato internazionale per il cessate-il-fuoco non riuscirà a ridurre la tensione nella regione. I leader di Gerusalemme hanno cercato di placare l'apprensione libanese assicurando che il loro obiettivo è tenere la popolazione civile al di fuori dei combattimenti e trovare una soluzione negoziata della crisi. Il bombardamento di Sidone, hanno ribadito, è stata un'iniziativa spontanea dell'Els, all'insaputa dei vertici militari israeliani. Aldo Baquis Gerusalemme ripete «Siamo estranei al raid di lunedì» e annuncia ritorsioni Il primo ministro israeliano Netanyahu durante un sopralluogo a Kiryat Shmona colpita da un diluvio di razzi lanciati da Hezbollah

Persone citate: Benyamin Netanyahu, Fares Boueiz, Faruk, Madeleine Albright, Muhammed, Netanyahu, Raad, Yitzhak Mordechai