Savia: Castellari una croce insopportabile di Francesco Grignetti

Perugia, interrogato l'ex piti: non volevo arrestarlo per prendermi l'inchiesta Enimont Perugia, interrogato l'ex piti: non volevo arrestarlo per prendermi l'inchiesta Enimont Savia; Castellari, una croce insopportabile «Accusa infamante, sono distrutto» ROMA. «Una croce insopportabile». L'ex pm romano Orazio Savia, in carcere a Perugia dal 30 maggio, si sfoga così di fronte all'accusa di avere provocato la morte del superburocrate di Stato Sergio Castellari. Savia è stato interrogato ieri dai magistrati perugini per due ore. L'aveva chiesto lui: «Devo precisare la mia posizione in merito al caso Enimont e alla morte di Castellari», aveva scritto nella domanda di incontro. Subito dopo pranzo sono entrati in carcere i suoi avvocati, Maria Mezzasoma e Mattia La Marra, subito seguiti da tre pm. Per oltre due ore è stato tutto un interminabile sfogo di Savia. L'uomo è indubbiamente provato dal lungo periodo in carcere. «E' distrutto dalla lunga detenzione», dicono gli avvocati. Lui, a un certo punto, s'è lasciato andare alla disperazione: «Ho lasciato mia figlia al ginnasio, la rivedrò al liceo». Nelle stesse ore, in un'altra sala del carcere il tributarista Sergio Melpignano riceveva una visita dei suoi avvocati. Corso Bovio e Marcello Melandri. Questi però non hanno voluto dire nulla delle condizioni personali dell'assistito «per non turbare la sua privacy». Hanno solo preannunciato che Melpignano sta preparando una memoria meticolosa dove spiegherà la vera storia dei 39 miliardi trovati sul conto corrente della Banca popolare di Spoleto. «Che erano diciotto, tanto per cominciare, e si sono raddoppiati per effetto degli interessi», precisa l'avvocato Bovio. Ma anche l'ex procuratore di Cassino, che ai tempi dell'inchiesta Enimont era un brillante sostituto procuratore di Roma, addetto ai reati economici e fiscali nella capitale, si era preparato meticolosamente all'incontro di ieri. Cartelletta alla mano, ha ribadito per l'ennesima volta che lui con Enimont non c'è entrato per nulla. «L'ha detto seguendo un promemoria ricco di documenti e di date. Prima non aveva queste informazioni e quindi ha voluto farsi sentire nuovamente dai magistrati», spiega il difensore, Maria Mezzasoma. Savia aveva un ruolo, e non poteva negarlo, nella inchiesta che coinvolse Castellari. Ma anche qui ha cercato di ridimensionare di molto il suo ruolo. «Aveva una sub-delega a indagare», precisa ancora Mezzasoma. E qui sta il punto. Savia si trova in carcere con l'accusa di corruzione. Lui stesso non nega frequentazioni, telefonini, e qualche regaluccio di troppo. Non accetta però l'accusa di aver infierito «strumentalmente» su Castellari, cercando di mandarlo in carcere e accaparrarsi così l'inchiesta su Enimont che in quel momento era in mano al Pool di Milano. Lo avrebbe fatto, secondo i peggiori sospetti, per fare un piacere ai suoi grandi amici Domenico Bonifaci e Sergio Melpignano che erano invischiati nell'ajQfaire Enimont fino al collo. Savia nega su tutta la linea. «Sono accuse che moralmente non sopporto». Rinvia piuttosto al procuratore aggiunto Ettore Torri «che era il titolare dell'indagine. Fu lui a iscrivere il 15 febbraio del '93 nel registro degli indagati Cagliari più altri con l'accua di falso in bilancio e peculato». Sennonché il procuratore aggiunto Torri è uno dei principali accusatori di Savia, avendo parlato dell'accanimen- to che questi metteva contro Castellari. La difesa chiede un confronto tra i due, che però non s'è ancora svolto. Spiega poi l'avvocato La Marra: «Agli atti dell'inchiesta perugina c'è una memoria dei difensori di Castellari. Testimoniano che mai il nostro assistito si è appartato con loro dicendo "o Castellari parla, o lo sbatto dentro". Uno di loro, Luigi Di Maio, racconta che pochi giorni prima della morte, chiese a Savia di interrogarlo. Ricorda che si disse disponibile, ma prima bisognava concordare con Torri». Francesco Grignetti Qui accanto l'ex pubblico ministero romano Orazio Savia in carcere a Perugia dal 30 maggio scorso Nella foto a centro pagina il fiscalista Sergio Melpignano

Luoghi citati: Cagliari, Cassino, Milano, Perugia, Roma