«Chi vuole un popolo diviso calpesta i valori cristiani»

Le esternazioni anticlericali di Bossi fanno anche riaprire il dialogo fra gli eredi della de «Chi vuole un popolo diviso calpesta i valori cristiani» L'ANALISI DEL TEOLOGO PADRE Enzo Bianchi è il monaco che ha fondato la comunità di Bose, tra Biella e Ivrea, e ne è il priore. Sorta quando si concludeva il Concilio Vaticano II, la comunità conta una cinquantina di membri. Bianchi è autore di commenti spirituali tradotti in varie lingue: ha appena pubblicato da Einaudi «Il libro delle preghiere», antologia di invocazioni a Dio, dai padri della Chiesa fino a Kirkegaard e a Turoldo. La Comunità, nata attorno a una chiesa romanica in rovina, in un piccolo nucleo di case abbandonate e senza luce elettrica, è un luogo separato dal mondo dove si cerca di vivere un cristianesimo integrale. Padre Bianchi, la politica è uno dei mali del mondo? «Non dovrebbe, dovrebbe anzi essere l'arte di reggere la città, e la città è bene: Dio vuole la città». Ma se la politica diventa un mezzo per far prevalere il proprio interesse, del proprio Stato, è ancora cristiana? <(Allora non più: deve essere una politica per l'umanità, non per una frazione. Nella vita del monaco i rapporti son questi: io e gli altri, ma tra gli altri anzitutto gli ultimi. Questo non deve mancare in una visione cristiana della politica». Non ha l'impressione che la politica sia diventata l'arte della protezione degli interessi più forti, all'insegna di un motto antievangelico: a chi non ha sarà dato, a chi ha sarà tolto? «Purtroppo sì, è la politica di quegli 800 milioni che costituiscono il mondo ricco, dei produttori-consumatori: Europa-Usa-Canada-Giappone: gli 800 milioni che sono tutto il mercato possibile e pensabile. Gli altri cinque miliardi di uomini sono fuori da ogni destinazione, dell'arte, della politica e dell'economia». Quindi la politica taglia fuori quelli per cui è nato il cristianesimo. «Restano senza difesa politica soprattutto gli ultimi, i poveri, i deboli, i vecchi, gli handicappati». Un politico italiano in questi giorni distingue papi italiani e papi stranieri. Dall'interno della Chiesa voi sentite que¬ sta differenza? «No, noi non ce ne accorgiamo. E' talmente forte la vocazione universale del cattolicesimo, che essere italiano o no ha qualche valenza culturale, ma non influisce sulla conduzione di un ministero universale». Questo Papa è stato definito «polacco». La parola «polacco», in Italia, sulla bocca di un rappresentante della politica forte, non vuol indicare una parentela con i lavavetri? «Spero di no, spero che quel politico intenda indicare con "polacco" ima Chiesa cattolica molto importante. Ma non ne sono sicuro». Molti italiani del Nord, quattro milioni circa, che votano Lega, sono cattolici di lunga tradizione. Che senso ha innestare in questi cattolici di vecchia data un culto pagano, come quello delle acque di un fiume, della fertilità della pianura, dell'origine barbara? «Può essere un frutto della grande polemica che è stata fatta in ambito cattolico contro lo Stato: non si sostituisce una grande entità come lo Stato con un' altra altrettanto grande, ma si cade nel particolarismo. Si scappa via dallo Stato. Son convinto che un certo cattolicesimo non ha mostrato verso lo Stato quella lealtà che lo Stato comunque merita». Allude al periodo de? «Non solo. C'è stata una svalutazione dello Stato, a più riprese, nella cultura del cattolicesimo, soprattutto del cattolicesimo lombardo-veneto. Molto meno nel cattolicesimo piemontese. Ma tutto questo ha condotto alcuni cattolici a sentire lo Stato come nemico». E' curioso come i politici anticattolici, quando parlano di Cristo, non lo chiamano mai Cristo, ma sempre Nazzareno. Come Bossi in questi giorni. «Nazzareno è il termine preferito da un certo romanticismo del seco- lo scorso e serviva a indicare il popolano rivoluzionario, per distinguerlo dal Cristo della fede». Un cattolico dev'essere per l'unità d'Italia? Il Papa è intervenuto cinque volte contro la divisione. L'unità della patria è un valore religioso? «Credo di no. Per un cristiano ogni terra è patria. C'è un testo antico, la "Lettera a Diogneto", che ci guida: ogni terra è patria, il cristiano ha la patria nei cieli. Il problema però non è l'unità della terra, ma l'unità del popolo: se noi voghamo una società in cui prevalga la comunione o prevalga la disunione. Qui la scelta è cristiana». Il Vangelo dice: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago piuttosto che un ricco entri nel regno dei cieli. E' una maledizione della ricchezza. E' ancora attuale? «Per me sì, ma devo ammettere che all'interno della Chiesa il discorso sulla povertà e sulla giustizia sociale, che c'è stato soprattutto durante il Conciliò, s'è molto appiattii to. Oggi parlare di Chiesa povera o di Chiesa dei poveri non interessa più a nessuno. Chi tenga presente dove sta l'afflato del Vangelo, non può che inorridire». Sullo stesso tema c'è la parabola dei talenti: chi li moltiplica viene approvato, chi non ci riesce viene condannato. Non può leggersi come invito ad arricchirsi? «No, lì si parla dei doni che uno ha ricevuto, le qualità, le virtù, e si invita a usarle, farle fruttare, per tutti. Non si parla della ricchezza personale. So che c'è una lettura di questa parabola nel senso dell'ideologia del mercato, ma non la condivido». Padre Bianchi, i cattolici del Nord sono in crisi, tra Lega e Chiesa. Come possono uscirne? «Sì, sono in crisi, anche se la crisi la vedo meno nella Chiesa piemontese. Il cristiano deve comunque tener presenti i valori della comunione: se perde quelli, ogni riferimento a Gesù non influisce più sulla pratica in terra. Di fatto, smette di essere cristiano». Ferdinando Camon Padre Enzo Bianchi «Nella politica non dovrebbero prevalere interessi di parte" Basta polemiche fra ricchi e poveri» IL CARROCCIO NELLE GIUNTE DEL VENETO ^ 5 LEGA-3 LEGA+PO LO 2 LEGA+ULIVO 4 LEGA+LI STA CIVICA TOTALE: LA LEGA GOVERNA IN SS COMUNI E HA 34 SINDACI AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI: VR, TV, VI: LEOA+ULIVO SENZA PDS I CONSIGLIERI LEGHISTI IN VENETO: 1300 CIRCA PS. I dati sono forniti dall'ufficio enti locali della LIGA VENETA Nelle giunte LEGA-POLO non c'è mai Alleanza Nazionale Padre Enzo Bianchi, il teologo che ha fondato la comunità di Dose dove adesso è il priore

Persone citate: Einaudi, Enzo Bianchi, Ferdinando Camon, Gesù, Padre Bianchi, Turoldo

Luoghi citati: Biella, Canada, Giappone, Italia, Ivrea, Veneto