La Corte dei Conti boccia lo Stato

Il costo per il '97 sfiorerà i 230 mila miliardi, con una crescita di un punto sopra il livello dell'inflazione Il costo per il '97 sfiorerà i 230 mila miliardi, con una crescita di un punto sopra il livello dell'inflazione La Corte dei Conti boccia lo Stato «Sono troppo alte le spese per il personale» ROMA. Lo Stato non è un buon imprenditore: spende troppo per il personale, sfonda abbondantemente il tetto dell'inflazione programmata (mentre raccomanda caldamente ai privati di rispettarlo) e non brilla per chiarezza nei suoi rendiconti. Troppi «omissis», troppe pagine strappate nei capitoli del personale statale, sentenzia la Corte dei Conti nella sua relazione sul rendiconto generale dello Stalo. Neppure l'organico è aggiornato perché vengono fornite cifre vecchi» di qualche anno. Una situazione delicata, ammonisce la Corte, perché dal '96 anche gli oneri contributivi a carico deU'amministraziorìe statale vanno calcolati come onei di spesa, vanno previsti al moriento di rinnovare i prossimi conti-atti di lavoro, c'è l'obbligo di trovlre anche per essi la copertura e di Inserirli (per la nuova tornata contrattuale che andrà dal '98 al 200}, nelle Finanziarie. Noi sarà impresa facile, perché la refezione dice che le spese per i dipendenti dell'intero settore pubbliccjpèr l'esercizio in corso arriveranno a sfiorare i 230 mila miliardi, increscita del 5,6%. Al netto dei contributi previdenziali versati all'Inmap, che dal '96 sono direttamenje a carico delle amministrazion, la spesa per le retribuzioni crescerà del 3,5%, per cento, cioè un punto in più rispetto al tasso di inflazione. Un trend in crescita, visto che negli ultimi due anni la speja per il personale ha superato deli 0,9% il costo della vita. li Corte dei Conti vorrebbe però majgiore chiarezza da parte delle Ragionerie e cita un esempio macrolcopico: il dato di rendiconto '96bhe riguarda i pagamenti per il personale in servizio (soltanto gli statali) ha registrato uno scostamento sensibile, in negativo, superioreia tremila miliardi, rispetto all'analogo dato contenuto nella relazione di cassa dell'aprile 1997. E' uno scostamento sospetto, sul quale indagheranno i magistrati della ]orte, anche perché i dati non comprendono alcune voci di spesa: perse ìale universitario, personale di nplte autorità indipendenti, della porte dei Conti e dei servizi di sicurezza. Aula anomalia messa in luce dall'organismo amministrativo, la mancanza di cifre certe sulla reale consistenza dei pubblici dipendenti: il rendiconto riporta dati non aggiornati, mentre vengono attribuite indennità senza indicare chi effettivamente ne abbia diritto. La Corte li boccia in blocco quando vengono previsti, anche dai contratti, in base all'anzianità, invece che in base al merito. In più, fenomeno persistente e pernicioso nel sistema statale italiano, gli oneri contrattuali nei settori che non sono di competenza dello Stato (enti pubblici, Regioni ed enti locali, servizio sanitario na* zionale) non hanno «adeguate e specifiche dimostrazioni di copertura», per cui i costi continuano a ricadere sullo Stato. Le prime reazioni dei sindacati confederali al rapporto della Corte dei Conti sono di consenso, ma con qualche riserva sulla genericità dei rilievi. Secondo il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo sarebbe necessario chiarire meglio cosa si intende quando si parla di «omissis»: negli ultimi contratti «tutti gli aumenti sono legati alla produttività e non più all'anzianità». Con una preoccupazione, secondo Foccillo, che i richiami e l'allarme sui conti siano legati «agli imminenti rinnovi contrattuali e che i dati possano essere strumentalizzati» in vista delle trattative. Walter Cerfeda, segretario confederale della Cgil, riconosce giuste alcune delle affermazioni della Corte «soprattutto in relazione allo spostamento di spesa per i settori più alti della pubblica arnministrazione». E ricorda che la Cgil ha già proposto all'Aran, di istituire un osservatorio sulla contrattazione per verificare l'andamento qualitativo e quantitativo della spesa, in modo da capire «come e dove si spende» e da eliminare «qualsiasi discrezionalità nelle erogazioni». «Pienamente d'accordo» sull'esigenza di una maggiore chiarezza nei conti anche il segretario confederale della Cisl Natale Forlani: «La contrattazione degli ultimi anni va d'altro canto proprio nella direzione della trasparenza, e non vi è ragione per non continuare su questa via», anche se vede una sorta di abuso di competenza da parte della Corte quando parla di contratti ed entra in ambiti che non sono di sua competenza. [b. g.] «Coperture» scarse Scostamenti sospetti Troppi gli omissis nel rendiconto '96 In molti casi cifre non aggiornate sugli organici dell'amministrazione DOVE VOLA LA SPESA Nella tabella l'andamento della spesa per alcune "voci" di personale a seconda delle diverse categorie nel triennio 1994-1996 (in milioni di lire ed in percentuale sull'anno precedente) (1) 1996 1994 1995 MINISTRI E SOnOSEGR. MAGISTRATI 7.170 i-m (-10,1) 8.385 (+30,1) J8SS5888SSS < < v *SSS8SS8&i 1.409.700 1.395.784 1.040.259 (+8,85) (-5,0) (+31,8) PERSONALE 18.273.203 10.626.339 24.772.000 AMMINISTR. i-UA) (+1,9) (+31,9) INSEGNANTI 24.716.540 24529.202 31.590.803 SCUÒLA SEC (+0,4) (-0,8) (+28,8) 13.201,066 12.651.250 17.220.468 FÒRZE 8,645.239 7.933.905 9.602.290 ARMATE (+6,0) (-8,2) (+22,0) CORPI 15.237.180 15.831.643 21.16&880 01 POLIZIA (+5,2) (+3,9) (+33,7) || (1) Il sensibile aumento verificatosi nell 996 rispetto all'esercizio precedente ;| è in gran parte conseguenza dell'obbligo imposto alle Amministrazioni di versare i contributi all'lnpdap: questi ultimi corrispondono in media al 37% della spesa per retribuzioni al personale pubblico Il ministro della Funzione pubblica Bassanini alle prese con i conti che sforano l'inflazione

Persone citate: Antonio Foccillo, Bassanini, Foccillo, Natale Forlani, Walter Cerfeda

Luoghi citati: Roma