Odissea nell'aeroporto

Odissea nell'aeroporto Odissea nell'aeroporto Tunisi, aspettano l'aereo 36 ore Un'immagine di NAPOLI. Per oltre 36 ore sono rimasti bloccati a Tunisi, con un'estenuante attesa in aeroporto ed un pernottamento in albergo del tutto fuori programma. Il charter che avrebbe dovuto portarli a casa è partito senza di loro e per 40 turisti è cominciata l'odissea. Un lungo incubo che si è concluso solo nel tardo pomeriggio di ieri, quando il gruppo è riuscito a decollare con un volo di linea. Ancora una disavventura nella tormentata estate degli italiani. Questa volta, vittime di una catena di disguidi e guai organizzativi sono alcuni vacanzieri partiti in maggioranza da Catania e Napoli per trascorrere una settimana in Tunisia. Ad organizzare la permanenza un tour operator napoletano, «I Viaggi del Delfino», contro il quale si sono poi diretti gli strali dei turisti lasciati a terra e che, attraverso un suo rappresentante, respinge ora ogni accusa: «I turisti non sono stati assolutamente abbandonati. Sono stati tenuti per alcune ore in aeroporto proprio perché si cercava e si sperava di ottenere le autorizzazioni necessarie per far partire un nuovo aereo». Le cose si sono messe male domenica mattina, quando i 40 italiani sono stati portati all'alba all'aeroporto di Tunisi. Secondo le previsioni, un volo per Catania avrebbe dovuto riportarli in Italia, ma il programma è subito saltato. Il pullman che ha raccolto i componenti del gruppo dai diversi alberghi in cui avevano soggiornato è arrivato in ritardo allo scalo tunisino ed il charter su cui avrebbero dovuto prendere posto i nostri connazionali è partito senza aspettarli. Risultato? Per gli italiani è cominciato il bivacco nella sala del settore partenze. «Ogni due ore - racconta Salvatore Mancano, di Catania - ci comunicavano che stavamo per ripartire con un altro volo. Dopo le prime 12 ore di attesa, ci hanno portato in un ristorante vicino dove abbiamo mangiato qual- II charpartitoi 40 conper un unisi er era senza azionali isguido cosa. Era già sera e a quel punto saremmo dovuti tornare in Italia per davvero». 140 sfortunati compaiono di nuo vo in aeroporto dove vengono completate le azioni di accettazione dei bagagli, ma dell'aereo su cui prende re posto, nessuna traccia. Secondo i turisti rimasti per quasi due giorni a Tunisi, gli impiegati e gli assistenti del tour operator si sarebbero a questo punto dileguati, lasciandoli da soli in aeroporto. «Ci hanno riferito spiega Alessandro Di Vivo, napoleta no - che era stato allestito un volo, ma che lo scalo di Catania, data l'era, non aveva dato l'autorizzazione all'atterraggio». E' notte quando la «Cartago Tour», corrispondente dell'agenzia italiana, chiamata dai poliziotti tu nisini riesce a sistemare il gruppo in un albergo. Ieri mattina, i turisti si rivolgono all'ambasciata italiana che invia un funzionario all'hotel Diplomat, dove sta continuando l'attesa, anche per raccogliere eventuali denunce. La soluzione sembra vici na: viene fissata la partenza per le 19. «Siamo rimasti per tutto il pome riggio accalcati nella hall - sortoli nea con rabbia Mangano, eletto portavoce del gruppo -: tra di noi c'erano cinque bambini e due persone an ziane con la febbre, tutti a sperare che qualcuno ci aiutasse a concludere questa maledetta vacanza» L'odissea è finita soltanto quando il gruppo si è ini' barcato con il volo 958 «Tunis Air» per Catania. E ieri si sono concluse anche le disavventure di altri due gruppi di italiani: dopo 22 ore sono partiti i passegge ri diretti a Newark con la «Tower Air», rimasti bloc cati prima a Milano e poi a Fiumicino, mentre ci sono volute 27 ore a Bologna prima che 118 turisti riusciS' sero a decollare per Mikonos. Mariella Cirillo II charter era partito senza i 40 connazionali per un disguido Un'immagine di Tunisi

Persone citate: Alessandro Di Vivo, Mariella Cirillo Ii, Salvatore Mancano, Tower, Tunis