La scuderia delle vendette

Il giallo di Barbaricina: «I killer hanno voluto danneggiare il lavoro di trecento persone» Il giallo di Barbaricina: «I killer hanno voluto danneggiare il lavoro di trecento persone» La scuderia delle vendette «Suipurosangue non c'è la mano del racket» PISA. Barbaricina, il borgo alle porte di Pisa che ospita centinaia di cavalli da corsa, è tornato a vivere quel clima di terrore che già era spirato nel 1985 quando furono avvelenati con l'arsenico 26 purosangue. Allora la tensione si sciolse soltanto quando furono arrestati i colpevoli (due medici, padre e figlio, e un artiere ippico). Ora si attende che polizia e carabinieri mettano le mani sulle persone che nella notte di domenica hanno reciso con inaudita crudeltà i tendini di due purosangue della scuderia Berni. Indagine non facile che tuttavia sembra fare perno su un elemento certo: chi ha agito conosceva la scuderia e la dislocazione esatta dei dodici cavalli ospitati. Tanta sicurezza, malgrado sulla porta dei box non fossero indicati i nomi e fossero state tolte le capezze, ha portato a scegliere i due puledri migliori Smokey Alarm, che morirà dissanguato poche ore dopo, e Flushing Swamp - ognuno valutato attorno ai 200 milioni avendone già vinti un centinaio nelle poche corse già disputate nella brevissima carriera. Una dimestichezza con l'ambiente che si deduce anche da un'altra circostanza: ad esempio, il doberman Otto non ha abbaiato e non è stato addormentato. Del resto lo stesso proprietario-allenatore Nicola Berni, dalla Florida dov'è attualmente, ha dichiarato: «E' stata una ven: detta, bisogna indagare in quella direzione. Non riesco neanche a comprendere il significato di racket, come mi dicono qualche giornale abbia scritto. Purtroppo la vicenda va dipanata partendo dal piccolo mondo della scuderia e dalle sue vicende passate». Ed ha fatto altre dichiarazioni sulle quali gli inquirenti stanno ora lavorando. Berni ha anche aggiun- to un particolare ininfluente per le indagini ma che ha un significato umano: «Mia figlia Giulia che ha 12 anni ha passato tutta la notte a piangere. Aveva visto i due puledri crescere qui in allevamento giorno dopo giorno fino alla loro partenza per l'Italia». Una brutta storia che se ha straziato due povere bestie ha gettato un'ombra su un ambiente che dà lavoro soltanto a Barbaricina a trecento persone e muove un'economia importante per la città. Dice il presidente della società Alfea, che da 150 anni gestisce gh impianti ippici a Barbaricina: «Ne esce danneggiato il lavoro di tanta gente che al mattino si alza all'alba ed è impegnata con i cavalh fino alla sera, ogni giorno dèlia settimana, Pasqua e Natale compresi. E' un lavoro purtroppo mortificato da ricorrenti episodi che sembrano vanificare il sacrificio di molti». I precedenti che inquinano il mondo dei cavalli non sono pochi. Di recente l'Ente tecnico è intervenuto con sanzioni esemplari per bonificare le corse, renderle più credibili: sospensioni anche di mesi a fantini e guidatori per tris truccate con speculazioni nell'ordine di miliardi, tanto che il gioco su questa scommessa è dimezzato in un anno anche per la scarsa fiducia di chi si era avvicinato per la prima volta. Ma vi sono precedenti ben più cruenti. E non soltanto a Barbaricina. Come la bellissima femmina Carnauba, rapita a San Siro nel 1976 e mai più ritrovata (non il solo caso: ricordate Waine Eden, rapita a Montecatini nel '78 e infine ritrovato dai carabinieri legato dietro a un cimitero?), come i purosangue avvelenati nell'85, o i nove puledri della razza Dormello Olgiata rapiti a Bulgheri nel 1983 con le sette fattrici seviziate lo scorso anno. Come la tela di Penelope, nel mondo dei cavalh c'è chi costruisce con il lavoro di ogni giorno e chi distrugge quel lavoro con il crimine e la crudeltà. Renzo Castelli Le scuderie dei cavalli di Nicola Berni, a Barbaricina. A destra Flushing Swamp, il puledro che si è salvato dopo l'attentato

Persone citate: Berni, Nicola Berni, Penelope, Renzo Castelli, Smokey Alarm, Swamp

Luoghi citati: Italia, Montecatini, Pisa