Kohl alla guerra dell'ortografia
Mezzogiorno di fuoco per le auto GERMANIA Il Cancelliere: deve decidere il Parlamento, non la Corte costituzionale Kohl alla guerra dell'ortografia Igiudici bocciano a raffica la riforma del tedesco BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'alleanza fra intellighentzia liberale e tribunali regionali riuscirà ad affossare - dopo mesi di polemiche roventi - la più contestata riforma della Germania unita, la semplificazione dell'ortografia decisa dai ministri della cultura dei Laender tedeschi? Ieri, per la quarta volta in poco meno di un mese, i giudici amministrativi di un Land hanno bloccato l'introduzione delle nuove regole di scrittura nelle scuole, accogliendo il ricorso del padre di un alunno delle elementari: è accaduto a Dresda, in Sassonia, ma il tribunale ha confermato nella sostanza le sentenze già emesse in Assia, in Bassa Sassonia, e nel Nord Reno-Westfalia. Secondo i giudici, per avviare la riforma dell'ortografia non basta un decreto dei ministri regionali, ma è necessario un vero e proprio «atto legislativo»: per una trasformazione tanto impegnativa serve una legge, insomma, e non una semplice decisione amministrativa. Ma il conflitto è destinato a continuare: i governi regionali hanno confermato l'intenzione di introdurre la nuova ortografia come previsto, a partire dall'anno prossimo. E' probabile dunque che a decidere sarà chiamata la Corte costituzionale; anche se, domenica scorsa, il cancelliere Kohl ha invitato «la politica» a risolvere il problema: «Tocca al Parlamento e non ai giudici supremi dire una parola definitiva in proposito», ha insistito Kohl, alludendo polemicamente al ruolo improprio e all'«interventismo forzato» che negli ultimi anni - l'inefficienza e le lentezze della politica hanno attribuito alla Corte. E' sbagliato, ha ammonito Kohl, «portare una decisione a Karlsruhe (dove ha sede la Corte costituzionale, ndr) quando possiamo decidere da noi». La scelta fra doppia «s» e «s», o fra il gruppo «ph» e «f», tuttavia, non si annuncia facile: da quando, nell'agosto dell'anno scorso, i ministri regionali hanno deciso l'introduzione delle nuove norme per «sfoltire» una grafia che - avvertiva lo scrittore americano Mark Twain «soltanto i morti hanno il tempo di imparare», le polemiche sono esplose. Alla Fiera del Li¬ bro di Francoforte, l'anno scorso, è stato presentato «il manifesto dei cento», firmato dai più prestigiosi intellettuali di lingua tedesca. La riforma - si denuncia - è «cervellotica», e per di più inutilmente costosa: «Che senso ha spendere milioni di marchi per ripubblicare l'intera letteratura tedesca», si chiede il «Manifesto», «quando a cambiare sarebbe poco meno dell'un per cento dell'ortografia?», [e. n.l Gli oppositori «E' un'inutile spesa di milioni di marchi» Il cancelliere tedesco Kohl chiede che sia il Parlamento a decidere
Persone citate: Kohl, Land, Mark Twain
Luoghi citati: Assia, Dresda, Francoforte, Germania, Karlsruhe, Sassonia
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