L'ultimo trofeo le posate di casa Clinton di F. P.

Per mettere un freno al costoso fenomeno, i camerieri contano cucchiai e forchette dopo ogni portata USA Per mettere un freno al costoso fenomeno, i camerieri contano cucchiai e forchette dopo ogni portata L'ultimo trofeo, le posate di casa Clinton Sempre più ospiti imboscano l'argenteria della Casa Bianca HEWYORK NOSTRO SERVIZIO Le colazioni, i pranzi e i pernottamenti alla Casa Bianca ultimaménte sono diventati come si sa oggetto di inchiesta parlamentare per il loro sospetto collegamento con i contributi degli invitati alla campagna elettorale di Bill Clinton. Ma in questa pratica di invitare la gente nella dimora del leader del mondo c'è anche una «dark side», più innocente ma anche a suo modo allarmante, ed è il fatto che molti ospiti non riescano a resistere alla tentazione di «rubare» qualcosa (una forchetta, un piattino, un tovagliolo, tutti rigorosamente stampigliati con la scritta «White House») per avere un souvenir da mostrare poi agli amici. In genere le amministrazioni in carica non amano ammettere l'esistenza del fenomeno. Neel Lattimore, capo ufficio stampa di Hillary Clinton, per esempio, assicura che gli attuali ospiti della Casa Bianca «sanno che quelle cose verranno usate an- che fra cento anni e hanno rispetto di ciò». Durante la presente amministrazione, afferma quindi convinto, «niente è stato preso dalle tavole». E' vero che poi aggiunge un sommesso «che si sappia», ma è chiaro che se volete sapere quanto è vasto questo fenomeno non è a lui che dovete rivolgervi. Di sicuro c'è che qualche tempo fa sono stati introdotti i to¬ vaglioli di carta (che essendo destinati alla pattumiera si possono «rubare» impunemente) perché la scomparsa di quelli di stoffa stava diventando «anche un problema economico», dice una fonte anonima scovata dal «Washington Post»; e altrettanto sicura è la pratica di «contare le posate» durante i pranzi e le cene che è stata adottata da tempo, con buoni risultati. Il meccanismo è questo: i camerieri ritirano dalla tavola le stoviglie del «primo piatto» e subito di là c'è qualcuno che le conta. Se ne manca qualcuna un cameriere viene rispedito nella sala da pranzo con l'incarico di guardare in giro con aria interrogativa (pare che ce ne sia uno tanto bravo a farlo con discrezione che onnai questo è diventato il suo compito principale). La stessa operazione viene ripetuta con il secondo piatto e poi con il dolce, la frutta, il caffè e in genere la pressione che ciò esercita sull'eventuale «ladro» è tanto forte che «nove volte su dieci le posate mancanti riappaiono miracolosamente», dice sempre la fonte anonima. E quell'uno su dieci che è stato tanto spavaldo da resistere allo sguardo indagatore del cameriere? Qualche volta la coscienza gli rimorde in ritardo. C'è infatti anche il fenomeno non vastissimo, in verità - delle stoviglie rimandate per posta alla Casa Bianca con una semplice nota anonima: «Sorry». Segno dei tempi depravati in cui viviamo? All'epoca dell'A merica «per bene», nei giorni terribili dell'assassinio di Abramo Lincoln, mentre la moglie Mary era nell'appartamento privato a piangere e nessuno si prendeva la briga di controlla re, i visitatori affranti fecero sparire lampade, vasi, pezzi di tende e perfino i drappi neri con cui le porte delle stanze erano state listate. [f. p.]

Persone citate: Abramo Lincoln, Bill Clinton, Clinton, Hillary Clinton, Neel