«Siamo in mezzo al guado» di Ugo Bertone
«Siamo in meno al guado» «Siamo in meno al guado» Fumagalli: il pericolo resta a quota 7000 scatta Vallarme MILANO. «Peccato, con una caduta del 4 o del 5% si poteva comprare meglio...». La grande frana non c'è stata. Eppure, almeno a prima vista, Ettore Fumagalli, presidente della Sim Banco Napoli e a capo di Piazza Affari negli anni ruggenti sembra più deluso che sollevato. Non è il caso, dottor Fumagalli, di sospirare per lo scampato pericolo? «Alt. E' ancora presto. Wall Street è in mezzo al guado, nei prossimi giorni ci saranno scadenze importanti in America e in Germania. Oggi tutti i mercati, Italia compresa, si sono mossi tutti assieme, in armonia, senza che si potesse individuare una tendenza precisa, un varco in cui inserirsi con decisione». Più che un lunedì nero, quindi, un lunedì in grigio. Ma c'è ancora tanta paura in giro. O no? «Certamente. E nessuno prende iniziative anche perchè ci sono pochi gestori in giro. O meglio, ci sono tanti operatori, ma i numero uno sono limasti in vacanza e aspettano di vedere cosa accadrà». Questo in Italia. Ma a New York... «Le vacanze le lamio anche a Wall Street, mi creda». E allora, oggi si replica. Tutti in attesa delle decisioni della Federai Reserve... «lo sono dell'opinione che i fondamentali dell'economia Usa non giustifichino un rialzo dei tassi. E vedo che è un'opinione diffusa. Penso che a Wall Street sia in corso un ridimensionamento dei rialzi e non un'inversione di tendenza». Ma il dollaro arretra. O no? «Sul dollaro io ero e resto ottimista. Vedo la moneta Usa lanciata sui due marchi, nonostante questa sosta». Lei è ottimista, perciò... «A questi livelli abbiamo comperato obbligazioni Usa. Rendono bene e credo che il mercato valutario ci darà soddisfazioni». E che succederà nelle Borse, a questo punto? «Partiamo da Wall Street. E' presto per una previsione, ma i segnali sono più quelli di una correzione che non di un ribaltone. Penso che molti gestori stiano operando un cambio di cavallo. Ci sono settori che possono accusare difficoltà con il rafforzamento del dollaro. Penso al settore chimico-farmaceutico, in cui le esportazioni hanno un peso rilevante». Ma c'è chi guadagna... «Ci sono settori, come quello petrolifero, in cui si stanno rivedendo le stime al rialzo. Certo, a questo punto è davvero difficile scegliere nella Borsa americana. Basta guardare al livello del price Ettore Fumagalli eaming, ovvero del rapporto tra quotazione e utili distribuiti. E' molto alto per il mercato americano, mentre il rendimento delle azioni, attorno al 2%, è molto basso». Quindi un ribasso non sarebbe un disastro né sarebbe immotivato... «Giusto. Secondo le nostre elaborazioni, un ribasso dai livelli attuali, sui 7.600-7.770 punti, fino a 7.300 non avrebbe alcuna conseguenza. Anzi, fino a 7 mila il meccanismo tiene». E se si va sotto? «Allora possono essere guai seri. Per ora, però, mi sembra che ci siano le premesse per qualche temporale estivo, non per un terremoto». Quali sono le prospettive per i listini europei? «Se Wall Street entrerà in una fase di assestamento, una discreta quota di capitali potrebbe diligersi verso l'Europa. E l'Italia può essere una delle mete preferite. Se il listino Usa crollerà saranno guai seri per tutti. Ma il vero problema è l'Euro». In che senso? «La prospettiva di un rinvio dell'Euro può recare danni irreparabili in tutta Europa. E soprattutto in Italia dove il governo ha puntato tutto sull'appuntamento europeo. E' più grave l'indiscrezione su un patto anti-Kohl a Bonn per far slittare l'Urne che non una tempesta estiva a Wall Street». A proposito di valute, non la sorprende che la lira si rivaluti contemporaneamente su dollaro e marco? «E' la riprova che siamo in estate, una stagione favorevole alla nostra valuta». Che consigli si sente di dare al risparmiatore italiano? «Primo, si affidi al risparmio gestito. Ormai è un mercato difficilissirno e lo sarà ancor di più nel prossimo futuro. Anche per le complicazioni contabili e fiscali dovute alla riforma Visco e alla prossima introduzione dell'Euro» Ma che si deve comprare? «La Borsa italiana non è male, soprattutto se ci saranno nuove correzioni. E' saggio, però, diversificare i propri risparmi. Sono interessanti, ripeto, le obbligazioni Usa ma anche l'area della sterlina. Nonostante sia la moneta più forte, oggi offre i rendimenti migliori. Ai miei clienti suggerisco un 15% almeno in valuta Usa o sterlina». Ugo Bertone Ettore Fumagalli
Persone citate: Ettore Fumagalli, Fumagalli, Visco
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