Trulli prove tecniche per il podio

Crescono le quotazioni del giovane abruzzese fra le stelle emergenti della Formula 1 Crescono le quotazioni del giovane abruzzese fra le stelle emergenti della Formula 1 Trulli, prove tecniche per il podio «Lauda era il mio idolo, Prost è il mio maestro» ERSONAGGIO UN PILOTA IN CARRIERA JARNO Trulli potrebbe essere un perfetto finlandese. Capelli biondo scuro, calma olimpica, un modo di parlare sempre contenuto. Ma è nato a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti. Il nome di battesimo, quello che sovente lo ha fatto scambiare per uno scandinavo, lo scelse il padre, tifoso del motociclista Saarinen. Il giovane pilota italiano, salito alla ribalta con il quarto posto di Hockenheim, coltiva una grande passione per i motori sin da bambino. A tre anni era già tifoso di Niki Lauda, a tredici iniziava a correre nei kart. Una carriera pigna di affermazioni. Sui mini-bohdi a ruote scoperte Jarno ha vinto tutto: dai Giochi della Gioventù, a quattro titoli italiani, uno Europeo, due Mondiali, due Coppe del Mondo. «Il kart - racconta Trulli, 23 anni compiuti il 23 luglio scorso, amante di tutti gli sport e tifoso della Juventus - è una scuola davvero speciale. Ti insegna a curare ogni particolare nella messa a punto del mezzo, ad essere preciso nella guida, nel contatto con l'avversario. Mi ricordo che un giorno, neppure tanto tempo fa, mi trovai in pista con un certo... Schumacher. Lui era già arrivato al successo. Correva per piacere, come star. Lo misi alle mie spalle, se ne andò senza salutarmi». Il passo verso le monoposto era inevitabile. E proprio in Germania l'abruzzese è andato a consolidare la propria esperienza, arrivando alla fama: «Sono stati Flavio Briatore e la Benetton a offrirmi una grande opportunità. Nel 1996 mi hanno affidato una vettura e sono riuscito a vincere il campionato tedesco, non senza difficoltà, perché i motori erano Opel e laggiù avrebbero preferito vedere il titolo nelle mani di un pilota del posto. Vinsi diverse gare, in altre mi trovai a lottare al centro del plotone a causa di qualificazioni che non erano una meraviglia. Ma anche questa situazione mi ha insegnato qualcosa, ho imparato a lottare sempre dal primo all'ultimo metro di una corsa. Credo che adesso sia una delle mie doti migliori. Non mi arrendo mai e cerco di dare il cento per cento in ogni istante». Una dimostrazione della sua grinta Trulli l'ha data proprio in Germania, nella corsa che circa un mese fa gli ha dato i primi punti iridati. «Mi sono divertito - dice perché la vettura era competitiva. Avevo raggiunto Villeneuve e l'avevo superato. Lui non voleva cedere e mi aveva nuovamente sorpassato. Io lo tenevo sotto pressione, lo puntavo, sino a quando ha sbagliato ed è uscito di pista». In Formula 1, Trulli è arrivato ancora con l'aiuto di Briatore (che lo tiene saldamente sotto contratto) e grazie alla sensibilità di Giancarlo Minardi, che ha sempre creduto negli italiani, preferendo a volte pagare di tasca propria piuttosto che prendere uno straniero con i dollari in valigia. Il costruttore faentino, non bisogna dimenticarlo, ha lanciato fra gli altri anche Alessandro Nannini e Giancarlo Fisichella. «Quando a causa dell'incidente di Panis venni chiamato a provare la Prost - spiega Trulli - pensavo che sarebbe stato solo un test senza seguito. Invece ora mi trovo in un team competitivo, guidato da un grande campione che è stato, con Lauda e Senna, uno dei miei idoli». Nella squadra transalpina Trulli ha subito conquistato la stima di un altro personaggio del mondo dei motori. Dice Cesare Fiorio, direttore sportivo della Prost: «Jarno è un ragazzo che vale molto, perché sa fare tesoro di tutte le esperienza. Non è soltanto un pilota veloce e grintoso, ma anche un ragazzo umile e disponibile. Sale per gradi senza strafare. Caratteristiche tipiche dei campioni». Nei giorni scorsi Trulli, in prova al Mugello, ha frantumato il record del circuito che apparteneva a Schumacher. Ed ora si presenta fra gli outsider più pericolosi per il Gran Premio del Belgio. «Volevo ripetermi in Ungheria - dichiara Jarno - ma la vettura proprio non andava. Adesso mi aspetta Spa dove conto di fare bene. Sarebbe bello arrivare sul podio». Un risultato servirebbe molto, perché il futuro del ragazzo di Francavilla al momento è ancora incerto. Alla porta della Prost torna a battere Panis. Il francese si è ripreso dall'infortunio in Canada e la prossima settimana dovrebbe tornare per la prima volta in pista alla guida di una vettura di Formula 3000. Secondo i programmi, se tutto andrà bene, Olivier dovrebbe rientrare a Zeltweg il 21 settembre. In questo caso Trulli salterebbe le ultime tre gare della stagione; perché l'altro pilota, il giapponese Nakano, è appoggiato dalla Mugen Honda. Ma non è escluso che Briatore e lo stesso Prost riescano a far pesare la bilancia a favore del loro «gioiellino». In ogni caso per Jarno non ci saranno problemi il prossimo anno: con la Prost o con un'altra scuderia di punta, sarà fra i protagonisti del Mondiale. Con Fisichella, contribuirà alla rinascita della scuola italiana che cerca la rinascita dopo il lungo buio. Cristiano Chiavegato «Villeneuve era sicuro di beffarmi nel finale ma ho imparato nei karta non arrendermi mai» Ma ora Jarno rischia di restare a piedi: presto dovrà cedere la vettura a Panis GRAN PREMIO DEL BELGIOf Wvagt 0 Jarno Trulli, 23 anni, di Francatila al Mare, è tifoso della Juventus

Luoghi citati: Belgio, Canada, Chieti, Francavilla Al Mare, Germania, Ungheria, Villeneuve, Zeltweg