Inzaghi-Del Piero? Sì con riserva

Cesare Maldini si rimette in marcia: Nazionale, Ronaldo e campionato, ecco i suoi messaggi Cesare Maldini si rimette in marcia: Nazionale, Ronaldo e campionato, ecco i suoi messaggi jnzafjhj-Pel Piero? Sì con riserva // citi: «Difficile rinunciare a una punta dipeso» Il richiamo della foresta strappa Cesare Maldini dagli ozi di Viareggio. E' l'ora di rimettersi in marcia. Fra il 10 settembre (Georgia a Tbilisi) e l'I 1 ottobre (Inghilterra a Roma), la sua Nazionale si gioca i Mondiali. Intanto, a fine mese, decolla il campionato di Ronaldo. Maldini, i tre gol di Chiesa al Lodz l'hanno messa in crisi? «In crisi? E perché mai? Ne prendo atto e tiro dritto per la mia strada. L'esplosione di Chiesa conferma una tendenza di fondo: a livello di attaccanti soltanto il Brasile può competere con noi. Come centrocampisti, invece, siamo contati: troppi stranieri. E come difensori, meglio non parlarne. Capricci generazionali, la mamma non ne fa più». Vieri, Ravanelli, Casiraghi, Chiesa, Zola, Inzaghi, Del Piero, Montella, Ganz, Simone, Roberto Baggio, Mancini, Signori, Ventola, Lucarelli: abbiamo dimenticato qualcuno? «Spero di no. Sono tutti sotto controllo, tranne Simone che per ora, lo confesso, ho un po' abbandonato. Al di là dei messaggi e delle candidature che ricevo attraverso i giornali - uno dei più assidui è Ganz - deciderò in base ai soliti criteri. Primo: un minimo di gerarchia. Secondo: le condizioni del momento. Terzo: l'esperienza internazionale. Quarto: porte sempre aperte». Che ne dice della coppia Inzaghi-Del Piero? «Dico che, modestamente, fui io a lanciarli nella Under. Ciò premesso, si tratta di una soluzione molto interessante, anche se, in linea di principio, prima di rinunciare a una punta di peso ci penserei non dieci, ma cento volte. Il calcio d'agosto non va preso per oro colato. So no tutte prove tecniche, queste. Evviva la fantasia, d'accordo, ma senza fretta: riparliamone in un ambiente e a una temperatura meno fasulli, con i terreni pesanti, e avversari fisicamente più dotati e rodati». La Juventus continua a fare di testa sua. «Vero. Ogni anno cambia pelle e gonfia il portafogli. Azzerare valori come Vialh, Ravanelli, Vieri e Boksic comporta responsabilità enormi. I risultati, finora, sono dalla sua parte. La Juve è un'isola a sé: tutti vanno sui neri, Lippi no; tutti cercano atleti grandi e grossi, Lippi no. E su Inzaghi, ha ragione Deschamps: Pippo non potrà mai sobbarcarsi il lavoro di un Vialli, ma mi aspetto progressi tangibili sul piano collettivo: e questo, senza che ne esca contaminato l'istinto della faina». Deschamps ha anche detto che «torturatori» come Ventrone accorciano le carriere. «Un paradosso. Ha presente Franco Baresi? C'entra Pincolini e non Ventrone, ma la sostanza non cambia: se è arrivato dov'è arrivato, lo deve anche a certi carichi di lavoro». In Georgia le mancheranno Costacurta e Albertini, squalificati. «Per il ruolo di libero, sono in lizza Tonisi e Fresi. Li ho seguiti in Bologna-Inter. Tonisi mi è sembrato più a suo agio perché, a differenza di Fresi, che con Hodgson giocava spesso a centrocampo, ormai ci ha fatto l'occhio, a quella posizione, a quei compiti. Non escludo, comunque, di riconere a un Ferrara d'emergenza. Guardo anche al cuniculum, io. Quanto al vice Albertini, non dispero di poter riesumare Antonio Conte. Sempre che gli scricchiolii alla caviglia non nascondano diagnosi più gravi». Ripartirà da Peruzzi o da Pagliuca? «Da Peruzzi. Il torneo di Francia non conta. Pagliuca sa come la penso, e io so di poter contare, sempre, su un elemento della sua classe». Passiamo in rassegna le candidate allo scudetto. La Juve, per esempio. «Quadrata, tonica, veloce. E per quanti sforzi faccia, non riesco a immaginarmi un Del Piero geloso di Inzaghi. Anzi: con Del Piero e Inzaghi, la Juve lavorerà anche per il sottoscritto». Il Milan di Capello. «Sono curioso. Fabio li ha scelti su misura: alti, prestanti, potenti». Il Parma di Chiesa. «Si è limitato a modici ritocchi. Ancelotti non vuole grane: ruoli definiti, gerarchie chiare. Potrebbe essere un vantaggio». L'Inter di Ronaldo: il varo si annuncia tribolato. «Conosco e apprezzo Simoni. Diamogli tempo. Ha cambiato gioco, giocatori, tutto. E Ronaldo va e viene. In rapporto agli anni (21 a settembre) dimostra di sopportare alla grande pressioni e tensioni. Mai un segno di insofferenza: e dire che in Spagna gli davano letteralmente la caccia. L'Italia costituirà un severo banco di prova. Più in generale, all'Inter manca un po' di stoffa in difesa. Un Costacurta, un Ferrara. Occhio a West: si muove bene». La Lazio champagne. «Sarà anche vero che soffre in difesa, ma Cragnotti ed Eriksson hanno fatto un pieno di qualità: Mancini, Boksic, Jugovic, Almeyda. Per me, è da scudetto». La Roma, invece? «Rifondata di sana pianta. Non invidio Zeman. Già sento parlare di fuorigioco troppo "alto". Auguri». La Fiorentina di Malesani. «Leggerina dietro, frizzante davanti. Fra Batistuta, Kanchelskis, Oliveira, Robbiati e Morfeo si profila una bella lotta». La Sampdoria di Menotti. «Due sicurezze, Montella e Veron, e un punto interrogativo: il dopo Mancini». Che cosa dobbiamo aspettarci sul piano tattico? «Non più un 4-4-2 rigido. 0 meglio, non solo. In attacco, molti puntano al 2 più 1, due attaccanti e una mezza punta. Non proprio un tridente, ma quasi. L'Udinese, per esempio. E la stessa Juventus. Se un anno fa, mi ero innamorato di Djorkaeff, a fine stagione sono rimasto folgorato da Zidane. Come il celebre ispettore di Carosello, anch'io ho commesso un errore: visto due volte Zidane in Bordeaux-Milan, non lo facevo così forte. Salta l'uomo. Detta i tempi dell'azione. Dà una mano al centrocampo. Rispetto a Djorkaeff, ha più fisico ed è meno egoista. Beato chi ce l'ha». Roberto Beccantini IL PROGRAMMA DI MALDINI Grandi manovre. Cesare Maldini, che dal vivo finora ha visto soltanto Bologna-Inter e il torneo Spagnolo di Genova, protagonisti Bologna, Fiorentina e Genoa, sarà domani sera a San Siro per Milan-Juventus (Trofeo Berlusconi). Mercoledì, blitz a Barcellona per Barcellona-Real Madrid, andata della Supercoppa spagnola. Sabato, appuntamento al Delle Alpi: Juventus-Vicenza (Supercoppa di Lega). Sabato 30 agosto sarà di nuovo in Spagna: a Madrid, per Real-Atletico, Vieri contro Panucci, anticipo del primo turno della Liga. «Ho sentito Vieri per telefono ha dichiarato il et -. Ha una caviglia acciaccata, ma è contento, si è ambientato bene». Scatenati anche i suoi collaboratori. Aldo Bet va e viene dall'Inghilterra (Di Matteo, Zola, Ravanelli, Lombardo). Comunardo Niccolai, visionerà l'Atletico di Vieri contro l'Inter di Ronaldo il 25 agosto a Madrid, stadio Vicente Calderón. LA SITUAZIONE Qualificazioni mondiali, ci siamo. Nella zona europea, saranno promosse le vincenti dei nove gruppi e la migliore seconda. Le altre otto seconde si contenderanno i quattro posti rimasti in un doppio spareggio (andata 29 ottobre, ritorno 15 novembre). Per il primo posto del gruppo 2, sono in lizza Italia (punti 16) e Inghilterra (punti 15). Il 10 settembre sono in programma Inghilterra-Moldavia e Georgia-Italia (senza Albertini e Costacurta, squalificati). L'11 ottobre, a Roma, avrà luogo Italia-Inghilterra. Maldini non ha alternative: per poter pareggiare con gli inglesi, dovrà vincere in Georgia, dove la squadra di Hoddle si è imposta per 2-0, visto che è molto difficile che i britannici non battano la Moldavia a Wembley. Una cosa è certa: tanto con i moldavi quanto contro di noi, i nostri avversari dovranno fare a meno del cannoniere Alan Shearer, operato ai legamenti di una caviglia. «I tre gol segnati da Chiesa a Lodz confermano che soltanto il Brasile è ricco di attaccanti come l'Italia» «In Georgia torna Peruzze per il ruolo di libero in lizza Torrisi e Fresi» FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO i da Chiesa a Lodz soltanto il Brasile canti come l'Italia» e lavoritto». a scelti «In e pein liFra il e l'I I la Nazsi gioc Fra il 10 settembre (Georgia a Tbilisi) e l'I I ottobre (Inghilterra a Roma) la Nazionale di Maldini, nella foto, si giocherà la qualificazione ai Mondiali