Lippi Inzaghi completa questa di Angelo Caroli
Camerun: i Leoni si qualificano per i Mondiali Cinquemila tifosi stretti attorno ai bianconeri nella consueta festa di metà agosto a Vìllar Perosa Lippi: Inzaghi completa questa Juve «Lui dà profondità al gioco» VILLAR PEROSA DAL NOSTRO INVIATO Come sempre, festa in Val Chisone. Nonostante la pioggia. E' quasi buio, il cielo è nero come il catrame. I tifosi si attardano attorno ai beniamini per l'autografo. O per la foto ricordo. Tutto scontato, e già visto. Ma Marcello Lippi osserva le scenette, allestite qua e là, con soddisfazione. I suoi ragazzi non lo hanno mai tradito. Non lo faranno neppure quest'anno, c'è da scommetterci. E domani si entra nel vivo della stagione, si va a San Siro, ospiti del Milan seconda gestione Capello. Gli ottimi antipasti assaggiati contro Newcastle, Udinese, Inter e Bayern Monaco (la gara di ieri contro lo Sparta Novara non fa certo testo) introducono il primo piatto forte, da mandar giù domani sera nel trofeo Berlusconi a San Siro. Al Vicenza, Supercoppa di Lega di sabato, il tecnico bianconero penserà dopo. Ma questa Juve è pronta per il test più severo? Lippi non ha bisogno di coordinare le idee per trasformare il pensiero in parole: «Noi siamo pronti a tutto e a tutti, non solo al Milan. Siamo abituati a guardare gli avversari in faccia uno alla volta. Non nascondo che il match con i rossoneri sia importante, loro ne hanno parlato spesso in questi giorni, vuol dire che ci tengono a vincere. Come ci teniamo noi. Anche se negli ultimi tempi chi si aggiudica questo trofeo di agosto non conquista lo scudetto... E' un mese che lavoriamo, abbiamo fatto ciò che dovevamo e volevamo, perciò sono appagato, ho visto ciò che volevo. I sintomi sono confortanti e i nuovi si sono inseriti bene, come era nelle aspettative. Ora si tratta di smaltire i carichi di lavoro». Inarrivabile giocatore di poker, occhi di ghiaccio e sorriso appena abbozzato fra le labbra serrate, Lippi ripresenta al popolo un concetto che deve togliergli un po' di sonno. Ed è un'uscita senza richiesta, spontanea perché evidentemente sentita più di altre. Ascoltatelo: «Ci tengo a precisare che se ci saranno, i problemi quest'anno non saranno tecnici, ma di altra natura. Dopo tre anni di risultati, devo infatti verificare se ci sarà la stessa voglia di vincere. Finora mi sembra che le prerogative della Juve, che hanno partorito tanti successi, sono rimaste inalterate». Chi crede che il Marcello bluffi prende un clamoroso abbaglio. Spostiamo il tema sui giovani e il tecnico accontenta l'uditorio con un paio di battute telegrafiche: «Inzaghi, il nuovo fra i tito- «ProblemNo, ma dse abbiamvoglia d i tecnici? vo vedere o ancora vincere» lari, completa tecnicamente questa squadra con la sua ricerca continua della profondità. Ma ci sono altri ragazzi pronti, come Birindelli, Zamboni e lo stesso Pecchia». Un avversario alla volta, si diceva. Domani c'è il Milan, sabato il Vicenza per la Supercoppa. Dal veneto, Guidolin spedisce messaggi mielosi («Per noi sarà solo una passerella»). Lippi strizza ancora di più le labbra ed esterna con il tono di chi diffida di chi porta doni: «Forse Guidolin voleva dire semplicemente che la Juve è più forte. Vedrete con che spirito verranno al Delle Alpi! Dunque, occhio a non rilassarsi. Mai. Ma questa è musica che conoscete da tempo». Amoruso, autore di una doppietta ai dilettanti dello Sparta, cerca come sempre un posto al sole. Ma per uscire dalla seconda linea sfodera il garbo dei tiratori di fioretto, mai un affondo con scimitarra: «L'anno scorso ho giocato 23 partite e segnato 4 gol giocando nella squadra più forte del mondo. Non faccio della retorica se dico che per me è già un onore indossare questa maglia. L'allenatore ha a disposizione una rosa di elementi molto importanti, e tutti noi facciamo cose importanti. Toccherà a lui scegliere chi ritiene i più in forma dal mazzo. La competitività ci renderà migliori. Del Piero potrebbe saltare la gara di San Siro, mi dispiace. Lui è infatti uno dei più importanti, ma in questa Juventus non esiste il più importante. Di decisivo nella Juve c'è soltanto il collettivo». E così sia. Certo che il Marcello ha ammaestrato bene i suoi pupi. I loro toni sono sempre soffici, le polemiche abitano altrove. E oltretutto non esistono focolai che autorizzino a pensare che ve ne siano. Angelo Caroli «Problemi tecnici? No, ma devo vedere se abbiamo ancora voglia di vincere» Amoruso autore di una doppietta e protagonista a Villar Perosa
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