Università c'è il riccometro

23 Il nuovo programma informatico decide in 5 minuti chi è idoneo ad avere i sussidi Università, c'è il «riccometro» Uno su tre escluso dalle borse di studio Oltre centocinquanta domande per, ottenere la borsa di studio all'università sono passate al vaglio del «riccometro», il computer in funzione dal 21 luglio nella nuova sede per le immatricolazioni e preiscrizioni, nell'ex Istituto Prinotti di piazza Bernini. Quelle accettate garantiscono allo studente l'esonero totale al pagamento delle tasse e il rimborso delle 170 mila lire destinate al fondo borse di studio, pagate all'iscrizione. Una cinquantina è stata dichiarata «non idonea» nel giro di pochi minuti, da un lettore ottico che ha confrontato i dati del modulo (autocertificato) con i parametri di reddito, patrimonio e merito richiesti per entrare in graduatoria. «Il sistema di selezione funziona bene - dichiara soddisfatto il presidente dell'Edisu, l'Ente regionale per il diritto allo studio universitario, Antonio Postiglione ma, denuncia -, i circa centomila universitari iscritti in Piemonte sono penalizzati: lo Stato dà pochi soldi rispetto al numero di domande. Lo scorso anno accademico gli idonei, cioè gli studenti in graduatoria rimasti esclusi per esaurimento di fondi, erano 459. L'anno precedente erano addirittura 1295». Sotto accusa, «il ministero dell'Istruzione e le Regioni che sono riuscite a spremere da Roma qualche miliardo in più del Piemonte, senza che sia chiaro il motivo». Questo il tentativo di spiegazione di Postiglione: «Dal 1995 gli studenti pagano una tassa regionale per il diritto allo studio. Gli importi sono stati decisi in modo autonomo nelle singole regioni. Il Piemonte chiede agli studenti 170 mila lire. Altre regioni, come la Puglia, hanno fissato un versamento di 120 mila lire. Lo Stato, che aveva destinato 80 miliardi da distribuire per i fondi delle borse di studio, ha elargito miliardi senza tenere conto che alcune regioni hanno chiesto un sacrificio economico in più agli studenti, che praticamente si autofinanziano le borse di studio». Nell'ultimo anno accademico gli «idonei» sono diminuiti da 1295 a 459 perché la nuova tassa di 170 mila lire ha fatto incassare circa 17 miliardi contro i 6 dell'anno precedente: è aumentato il numero di chi è passato da «idoneo», cioè semplicemente in graduatoria, a vincitore. «Temiamo aggiunge Postiglione - che qualche regione abbia trovato il modo per avere miliardi da utilizzare in servizi universitari, magari mense o posti letto, ma non per le borse di studio, come invece ha sempre fatto l'Edisu in Piemonte. Insomma, vorremmo saperne di più e per questo ci siamo messi in contatto con il ministero. Hanno risposto: "va bene, ne riparleremo"...». Comunque andranno le cose con il ministero per la revisione della distribuzione dei fondi, l'Edisu cerca di evitare che il (poco) denaro a disposizione finisca in tasche sbagliate: «Lo scorso anno abbiamo fatto controlli incrociati e abbiamo scoperto un centinaio di dichiarazioni inesatte. Di queste, circa trenta erano palesemente sbagliate in modo voluto. Abbiamo inviato i fascicoli alla procura perché faccia le indagini. Ovviamente, a tutti è stato chiesto il rimborso del denaro che avevano ricevuto». Da segnalare, infine, che quest'anno, accanto alle categorie de- gli studenti in sede (con residenza nel comune sede dell'ateneo) e quelli fuori sede (residenza nei comuni oltre la prima cintura), è stata aggiunta quella degli studenti pendolari (che risiedono nella prima cintura del comune in cui si frequentano i corsi). Questi gli importi delle borse di studio, differenziate in base alle spese di mantenimento sostenute dagli studenti: 6.500.000 studenti fuori sede; 3.600.000 studenti pendolari; 2.700.000 più un pasto giornaliero gratuito per gli studenti in sede. Chi frequenta sedi decentrate ha una borsa di 3.300.000 e il pasto gratuito. [m. sar.] La protesta dell'ufficio: gli studenti torinesi pagano tanto, Roma rida poc ASSEGNATE ANNO ACCADEMIC0 '95 ANNO ACCADEMICO '96 VINCITOR11697 3730 RESPINTI761 753 IDONE11295 459 TOTALE 3753 4942 FONDI STATALI PER BORSE E PRESTITI D'ONORE [dati In milioni] 1 TOSCANA 9.763 2 LOMBARDIA 9.438 3 EMILIA ROMAGNA 9.083 4 CAMPANIA 7.900 5 LAZIO 7.837 6 SICILIA 5.813 7 VENETO 5.664 8 MARCHE 4.678 9 PUGLIA 4.089 10 SARDEGNA 3.535 11 CALABRIA 3.260 12 PIEMONTE 2.970 13 LIGURIA 1.425 14 ABRUZZO 1.363 15 UMBRIA 1.326 16 FRIULI V. GIULIA 1.206 17 PR0V. DI TRENTO 997 18 MOUSE 266 19 BASILICATA 135 Antonio p-*"»™- presidente ^

Persone citate: Antonio Postiglione