Dietro il mistero di Verona spunta un omicidio identico
Analogie tra le uccisioni di un grafico e di un imprenditore Analogie tra le uccisioni di un grafico e di un imprenditore Dietro il mistero di Verona spunta un omicidio identico VERONA. Era scomparso da due giorni, il grafico Maurizio Zorzi, 34 anni, da Ronco all'Adige, nella Bassa Veronese, quando hanno trovato prima sulla riva del fiume la sua auto completamente bruciata e poi, dopo un'altra giornata di ricerche, hanno visto affiorare dalle acque dell'Adige il suo corpo. Le mani e i piedi erano legati da una catena. Nessun segno di violenza né di ferite d'arma da taglio o da fuoco. C'era solo una piccolissima lesione a un orecchio. Un delitto all'apparenza inspiegabile, che però viene collegato, anche se non ne parlano né i carabinieri che stanno indagando, né Angela Barbaglio, il sostituto procuratore di turno, a un altro fatto di sangue, accaduto circa tre mesi fa con le stesse modalità. Anche in quel caso, l'uccisione dell'imprenditore vicentino Ottaviano Zaggia da Olmo di Creazzo, il cadavere fu legato mani e piedi e sepolto sotto poche spanne di terra vicino al campo sportivo di Tombasozana, una frazione del Comune di Ronco. Fu poi trovato, lo scorso 12 maggio, da alcuni cercatori di lumache. Come nel caso di Zorzi, anche per Zaggia i periti accertarono che si trattava di morte all'apparenza naturale, cioè senza segni evidenti di violenza se non i legacci che bloccavano gli arti superiori e inferiori. Di quel delitto è sospettato il croato Milomir Bates, residente a Ronco, in casa del quale era stato ritrovato l'orologio d'oro dell'imprenditore vicentino. Ma Bates, arrestato per rapina, potrebbe essere semplicemente un ricettatore. Resta quindi aperto pienamente il collegamento tra questi due gialli. Uno dei quattro fratelli di Maurizio Zorzi, Giuseppe, 40 anni, so¬ stiene che il fratello «forse ha visto qualche cosa che non doveva vedere. Maurizio era quasi sicuramente nel posto sbagliato nel momento sbagliato». La pm Barbaglio ha già interrogato la fidanzata dello Zorzi, che ha confermato pienamente le dichiarazioni già fatte dal fratello: Maurizio non aveva problemi di nessun genere. La sua azienda, Centro Grafico Europeo, avviata da qualche anno vicino all'abitazione dei genitori, andava benissimo. Un uomo sereno, dalla vita cristallina. Un appiglio potrebbe venire dall'esame dei collegamenti con il vicentino Zaggia e con l'approfondimento dei legami che Zorzi aveva senz'altro instaurato anche a Verona, dove possedeva un appartamento, che occupava spesso durante l'anno. Sono le uniche due linee lungo le quali si svolgeranno nei prossimi giorni le indagini. Il giovane in macchina non aveva lasciato alcun effetto personale. Quindi lo scopo di rapina nel delitto non c'è assolutamente: aveva con sé solo le chiavi dell'auto. Franco Ruffo Il luogo del ritrovamento del cadavere
Luoghi citati: Comune Di Ronco, Creazzo, Ronco All'adige, Verona
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