Ucciso per un graffio all'auto di Chiara Carenini

Due gruppi si affrontano nel parcheggio. La vittima colpita con una seggiola e finita a calci Due gruppi si affrontano nel parcheggio. La vittima colpita con una seggiola e finita a calci Ucciso per un graffio all'auto Grosseto, rissa dopo serata in discoteca GROSSETO. E' morto così, massacrato da calci e pugni quand'era già in terra, la testa rotta da una seggiolata. E' morto per un gràffio su una macchina, è morto per una furia cieca che ancora non ha nome, né cognome, non ha età. E' morto ieri pomeriggio poco prima delle 15, dopo dieci ore di agonia incosciente, con i medici di Grosseto prima e di Siena poi a cercare di tenere acceso quel barlume di vita che ancora animava le macchine. Andrea Giordano aveva 23 anni ed era di Firenze. Puntone del Porto, località snob tra Follonica e Grosseto. Discoteca «Tartana», si chiude alle 4 poco prima che spunti il sole. A pochi metri dalla discoteca ormai chiusa, a pochi minuti dalla luce del giorno, un'auto fa retromarcia e sfiora, strisciandola, un'altra macchina. Si accende la discussione: uno contro l'altro ci sono due gruppi. Ci sono i romani, una decina. E i fiorentini, sei-sette. Dalle parole grosse si passa ai cazzotti, le ragazze si allontanano di poco. Qualcuno afferra una sedia di plastica. La sedia si alza, si abbatte sulla testa di Andrea. Il ragazzo finisce a terra. E qui comincia il racconto dei testimoni, gli amici di Andrea. Un racconto che parla di calci e pugni all'amico finito a terra con la testa rotta. Pugni e calci, soprattutto calci al corpo di un ragazzo che non reagisce più, che non si muove. I calci, come se quella violenza, che non può appartenere ad un essere umano, trovasse sfogo soltanto così. I pugni. I fiorentini non riescono più a reagire, sono in minoranza. E i romani colpiscono, colpiscono ancora. E quando ormai è finita, come detta la legge del più vigliacco, scappano. Scappano tutti. Andrea resta a terra, qualcuno con il cellulare chiama i carabinieri, poi arriva l'ambulanza. E come corre quell'am¬ bulanza verso l'ospedale di Massa Marittima, il più vicino. Ma Andrea è già grave e i medici ne dispongono il trasferimento a Grosseto. Andrea è in coma, bisogna portarlo al Policlinico di Siena. Veloce, sempre più veloce. Policlinico Le Scotte di Siena. Mancano pochi minuti alle 15 quando Andrea Giordano, 23 anni di Firenze, muore. Gestiva un bar Andrea, il «Check point» in piazza Ferrucci a Firenze, aveva una sorella e degli amici che l'altra notte non sono riusciti a difenderlo perché erano in minoranza, perché le botte le hanno prese tutti. E tutti le hanno date. A Scarlino, il giorno dopo, i carabinieri cercano di ricostruire la faccenda. Cercheranno per tutto il giorno di identificare chi ha partecipato alla rissa, chi ha alzato quella sedia di plastica, chi ha finito a calci e pugni un ragazzo che cominciava a voler vivere adesso. Hanno ricostruito la serata, i carabinieri: in discoteca fino alle 4, tutti e due i gruppi, i fiorentini e i romani. Altre testimonianze raccolte dai militari tra il personale della di¬ scoteca descrivono come più spacconi i romani, ma più «attaccabrighe» i fiorentini tanto che, per non creare motivi di attrito, i ragazzi di Firenze pare fossero stati fatti passare senza pagare. Ma in discoteca era andato tutto liscio, tutto tranquillo. Poi fuori. Poi la discussione per quel piccolo urto tra automobili. C'è chi dice che a scatenare quella bestialità potrebbe essere stato un apprezzamento pesante, chi invece sostiene che l'attrito tra i due gruppi era già nato in discoteca ma che non aveva avuto sfogo. Il pubblico ministero di turno Maria Navarro ha disposto l'autopsia che verrà eseguita oggi dal dottor Fineschi di medicina legale. Un'autopsia che aiuterà a capire cosa ha ucciso Andrea. Il colpo ricevuto in testa con quella sedia di plastica? I calci e pugni? La paura di morire così? Ma adesso, paradossalmente, importa poco sapere come, è necessario sapere chi ha ucciso. Poi, farà paura sapere perché. Chiara Carenini Un giovane è stato ucciso per un graffio all'auto all'uscita da una discoteca

Persone citate: Andrea Giordano, Fineschi, Maria Navarro