Tredicenne stuprata dal padre perché voleva abbandonarlo
Catania, arrestato: la ragazza aveva deciso di tornare dalla madre Catania, arrestato: la ragazza aveva deciso di tornare dalla madre Tredicenne stuprata dal padre perché voleva abbandonarlo CATANIA. Il padre-padrone non tollerava che la figlia, stanca di subire i soprusi e le privazioni, avesse deciso di lasciare la casa e di andare a vivere con la madre, in un altro paese. L'ha picchiata, legata e violentata; il suo atroce metodo per convincerla a restare. L'uomo è stato arrestato sulla base del racconto della stessa ragazzina, di appena 13 anni; le indagini non sono ancora concluse perché sarebbero coinvolte anche altre persone, alcune delle quali sono già state identificate. I carabinieri parlano di «dramma del degrado». Raddusa, il paese scenario di questa brutta storia, è un piccolo comune di collina ai confini con la provincia di Enna. Nonostante abbia poco più di quattromila abitanti, pochi dicono di conoscere questa famiglia. Il padre-stupratore, 34 anni, disoccupato come molti in questo paese che vive di agricoltura e delle rimesse degli emigrati, da due anni è separato dalla moglie, dicono per via dei suoi modi maneschi e delle sue amicizie pericolose. La madre, una giovane casalinga, dopo la separazione si è trasferita in un altro paese; la figlia è invece rimasta a Raddusa, per via delle amicizie e della scuola. Ma i rapporti con il padre nel tempo si sono fatti sempre più tesi: «Mi picchiava spesso, non voleva che uscissi con i miei amici. E da quando ho cominciato a dire che volevo andarmene da mia madre è stato un inferno». Così, non bastando più le botte, qualche giorno fa l'uomo ha pensato di convincere la figlia a restare con un'orribile violenza. E' stata la stessa ragazzina ad avvertire i carabinieri con una chiamata al «112», mentre il padre era fuori. Al telefono ha raccontato che era stata più volte stuprata da suo padre perché lei voleva andarsene da casa. Sono cominciate le indagini e in poco tempo l'uomo è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata e continuata. Il bruto è stato rinchiuso in carcere sulla base di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari di Catania Alessandra Chierego che lo interrogherà nei prossimi giorni. Stando al racconto della ragazzina, le punizioni» sarebbero avvenute anche con l'aiuto di una donna, la convivente del padre, e di alcuni suoi amici pregiudicati. Ora i carabinieri stanno cercando di identificarli e di accertarne le responsabilità in questa squallida vicenda. [f. a.] Un'immagine di violenza contro i minori
Persone citate: Alessandra Chierego
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