La Farnesina: non andateci di Luigi Grassia

La Farnesina: non andateci La Farnesina: non andateci Un dilemma per centinaia di italiani ROMA. Aci-Farnesina, numero 06/491115. Nel deserto d'una domenica d'agosto in cui i telefoni dei tour-operator squillano vergognosamente a vuoto, sembra questo, fornito dall'unità di crisi, l'unico prezioso contatto del turista italiano in partenza verso il Kenya. Partenza che molti hanno deciso di rinviare: ieri notte, il volo della Air Europe per Mombasa è partito con solo 94 passeggeri dei 220 previsti. Squilla il numero Aci, imbrogliamo un po' e chiediamo: «Sono in partenza per Malindi, posso stare tranquillo?». «Assolutamente no - rispondono -. L'ultima segnalazione del ministero degli Esteri parla di violenze nel centro di Nairobi, a Mombasa e sulle strade verso la costa e sconsiglia di andarci». «Ma se parto che cosa rischio?». «Di essere malmenato e derubato. Anche se finora non è successo a nessun turista». «Ma la polizia non pensa prima di tutto a proteggere i turisti stranieri? Sono una risorsa preziosa per il Kenya...». «Guardi, a me è capitato di trovarmi in situazioni del genere in Etiopia e in Sud Africa e le assi- curo che i turisti sono l'ultima preoccupazione della polizia». «Ma se l'agenzia mi dice di partire comunque, altrimenti ci rimetto i soldi?». «Se la obbligano, pretenda una dichiarazione scritta in cui le garantiscono che non c'è rischio. Si assumano le loro responsabilità, mica possono intascare i soldi e basta...». Ma che cosa dicono i tour-operator ai turisti? Di andare tranquilli o no? Proviamo a telefonare ad alcuni dei maggiori in varie città italiane, come pure a qualche agenzia presa a caso sulle guide. Che sfortuna: non troviamo altro che segreterie telefoniche. Un telefono che risponde è invece quello di Dino Tanasi, vicepresidente del Codacons (che si occupa di consumo, ambiente e sicurezza). Che ne pensa del suggerimento di farsi rilasciare una dichiarazione? «Il tour-operator non ci starà mai...» risponde. Mettiamo, allora, che uno voglia partire comunque? «Se la Farnesina dice di non andare in certe zone del Kenya è solo un consiglio, non un ordine. Quando un bagnino alza la bandiera rossa, ma c'è qualcuno che vuol fare il bagno per forza, mica glielo si può impedire. Dunque, chi parte per il Kenya lo fa a suo rischio. Del resto ci sono stati i rapiti nello Yemen che garantivano "è stato bellissimo!". E' ovvio che adesso altra gente voglia correre rischi, lì o in Kenya o altrove, se no quest'inverno di che cosa si parlerà nei salotti?». Facciamo ora l'altra ipotesi: ho paura e non voglio più partire. Forte del «consiglio» della Farnesina ho il diritto a farmi ridare i soldi? «In questo caso specifico no. L'allarme dura da giorni. Bisognava disdire almeno 48 ore fa». Ma se fosse una crisi dell'ultimo momento? «Allora dovrebbero restituire tutto, senza penali». Già ma con chi si tratta se gli interlocutori sono irrintracciabili? «Che scandalo. Con quello che intascano è una vergogna che al culmine della stagione turistica i tour-operator non organizzino un servizio telefonico 24 ore su 24». Luigi Grassia Nella notte un jet doveva portarne trecento a Mombasa ma è partito con quasi la metà dei posti vuoti ACI - MINISTERO DEGLI ESTERI 06/491115 EMERGENZA KENYA

Persone citate: Dino Tanasi

Luoghi citati: Etiopia, Kenya, Nairobi, Roma, Sud Africa, Yemen