Albania ultimatum sulle armi razziate

AMMINISTRAZIONE T1RANA Mitra, cannoncini e lanciarazzi devono essere consegnati entro il mese di agosto Albania, ultimatum sulle armi razziate Il governo: adesso basta con l'illegalità diffusa TIRANA. L'azione del governo albanese contro l'illegalità diffusa si va intensificando di giorno in giorno. Coerentemente con l'obiettivo di ridurre al minimo il potenziale d'urto delle bande criminali, i ministeri dell'Interno e della Difesa hanno dunque posto un ultimatum por la consegna delle armi saccheggiate nei commissariati di polizia e nei depositi militari durante i mesi della rivolta: quelle pesanti (cannoncini, mitragliatrici e lanciarazzi) dovranno essere restituite alle forze dell'ordine entro il 31 agosto, le altre (prevalentemente pistole semiautomatiche e a tamburo) entro la fine di settembre. Il decreto con l'ultimatum è stato firmato dal ministro degli Interni, Neritan Ceka, e da quello della Difesa, Sabit Brokaj, e pubblicato ieri. Una scadenza più ravvicinata - domani - è stata invece decisa, sempre con lo stesso decreto, per i sostenitori del Partito democratico dell'ex presidente Sali Berisha cui le armi furono date dalle autorità. Se non rispetteranno l'ultimatum, i seguaci dell'ex capo dello Stato saranno multati e in seguito, a partire dal 25 agosto, sottoposti a procedimento penale. Secondo il ministero dell'Interno ci sono in giro ben 4000 armi da fuoco, per tre quarti kalashnikov, consegnate ai militanti democratici dall'apparato di Berisha, soprattutto a Tirana. Nel complesso in Albania i comuni cittadini sono entrati in possesso da marzo di 750.000 armi e un milione e mezzo di proiettili, un quantitativo spaventoso per una popolazione di poco più di tre milioni di persone. Il governo non ha chiarito in che modo pensa di poter sequestrare le armi che non saranno restituite. Ci sono liste di quelle date ai sostenitori di Berisha, ma le altre sono disseminate praticamente in ogni casa del Paese. E non esiste alcun ufficio o persona in grado, al di là del dato statistico (un'arma in ogni famiglia), di localizzarle con certezza. Nei giorni scorsi le forze dell'ordine hanno effettuato una serie di operazioni volte a stroncare la guerra per bande che ancora insanguina l'Albania. A Valona, a tutt'oggi una delle città in cui la violenza continua a mietere vittime, sono state arrestate ventitré persone e sono stati sequestrati lanciarazzi, granate e 84 cesti di proiettili per mitragliatrice. La polizia ha recuperato armi anche a Korca, 115 chilometri a Sud— Ovest di Tirana, e Cerrik, 35 chilometri a Sud della capitale. Interventi del genere sono previsti nei prossimi giorni sia a Scutari nel Nord, che a Delvina e Saranda nel Sud. Secondo fonti non ufficiali, almeno 2000 persone, fra le quali 46 bambini, sono state uccise ed almeno 10.000 sono rimaste ferite nei sei mesi di disordini e rivolte che hanno insanguinato l'Albania, [e. st.] Un mitragliatore anti-aereo (razziato in una caserma) puntato verso il cielo nelle colline di Saranda (FOTO REUTERS]

Persone citate: Berisha, Sabit Brokaj, Sali Berisha

Luoghi citati: Albania, Scutari, Tirana, Valona