D'Ambrosio: la giustizia è prossima alla paralisi
D'Ambrosio: la giustizia è prossima alla paralisi D'Ambrosio: la giustizia è prossima alla paralisi MILANO DALLA REDAZIONE Non è solo la riforma del 513 che sta a cuore al procuratore aggiunto Gerardo D'Ambrosio, quanto la lentezza della macchina giudiziaria e il rischio che i processi, specie quelli legati a Tangentopoli, non si facciano. D'Ambrosio, intervistato da Radio Popolare, dice: «In Italia siamo quasi aila paralisi dei processi». Temete che alcuni dibattimenti vengano vanificati dalla riforma? Risponde D'Ambrosio: «La situazione, come mi dicono alcuni sostituti procuratori, è a rischio». A rischio per i tempi, precisa. Continua il procuratore aggiunto: «Dato che molti processi sono stati definiti con riti alternativi, è possibile che se qualcuno degli imputati decide di non presentarsi al dibattimento a confermare le accuse già rese, il processo possa incepparsi». E slittare verso tempi molto lunghi che potrebbero coincidere con quelli della prescrizione. A questo punto, dice D'Ambrosio, tutto il lavoro dei magistrati che in questi anni hanno indagato sulla corruzione, finirebbe per essere vanificato nel modo peggiore. Continua D'Ambrosio: «Verrebbe meno totalmente l'effetto preventivo del processo: la prevenzione penale che deriva dalla sicurezza della condanna». Dice: «In un certo senso, a questo punto, basta che gli imputati aspettino e i processi potrebbereo estinguersi da soli». Secondo il procuratore aggiunto esiste una precisa strategia degli imputati. Dice a Radio popolare: «E' evidente che si tratta di una strategia, non lo vedete? Molti dei processi importanti di Tangentopoli procedono lentissimamente, con solo due o tre udienze fissate al mese. Credete che con questo ritmo si possano portare a termine i processi, quando poi ci sono altri due gradi di giudizio? Qui bisogna mettere mano alla Giustizia in modo serio. Altrimenti la gente avrà la sicurezza dell'impunità». Continua: «Purtroppo il nostro legislatore è di tipo schizofrenico, segue sempre l'emozione, segue il momento e interviene sempre in modo parziale. Qui ci vuole un intervento serio, organico, che faccia finalmente funzionare il nostro processo penale». In che modo? «Il problema della Giustizia è annoso. Poteva essere risolto con l'incremento dei riti alternativi, come prevedeva il programma dell'Ulivo. Ma anziché mandare avanti quei disegni di legge preparati dal ministro Flick, hanno preferito mandare avanti altre cose. Ci sono state delle scelte che oggettivamente portano alla paralisi della Giustizia». Ci sono responsabilità politiche? «Io questo non lo dico: sono riflessioni che deve fare la gente». «Slittare verso tempi molto lunghi significherebbe arrivare alla prescrizione» Il procuratore aggiunto di Milano D'Ambrosio
Persone citate: D'ambrosio, Flick, Gerardo D'ambrosio, Radio Popolare
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