Bossi anti-Papa tutti contro

Bossi cinti-Papa, tutti contro Il Polo prende le distanze dopo la sparata anticlericale del Carroccio Bossi cinti-Papa, tutti contro IlSenatùr: attacco la gerarchia non Wojtyla ROMA. Porta in faccia a Umberto Bossi, dopo l'esternazione anticlericale del senatur («Il Papa polacco ha investito solo nel potere temporale, nello Ior e nei Marcinkus»). Il mondo politico italiano - in specie le tante anime dell'ex de oggi alla diaspora tra ecd, edu, Forza Italia e ppi - è unito nella «scomunica» e diviso sulle strategie. Va bene sconfessare il «grillo padano», ma i rapporti col suo elettorato? Intanto, Bossi rilancia: «Ho detto solo la verità; e in un mondo di falsi la verità fa scandalo. Il problema non è il Papa polacco, è la gerarchia». Chi non perde tempo nel ribadire il suo no ad alleanze organiche tra centrodestra e Carroccio per le amministrative d'autunno è Pierferdinando Casini, numero uno ecd: «Non ho intenzione di rispondere a Bossi nel merito dei suoi vaneggiamenti: la cosa è impossibile e inutile - sostiene, mettendo l'accento sulla «volgarità» e sugli «insulti» del leader lumbard a Karol Wojtyla -. Ciò che è mio dovere dichiarare è che non ci siamo sbagliati nel manifestare perplessità nei confronti di possibili nuove convergenze tra il Polo e la Lega». No senza ritorni: «Il mio partito non potrà partecipare a una organica alleanza con Bossi, nemmeno se Berlusconi e Fini dovessero promuoverla». A ruota, anche l'azzurro Antonio Martino chiude le speranze di dialogo con il Carroccio. «Sinceramente, il sentiero mi pare assai stretto; forse già sotto il limite della percorribilità», riconosce con una punta di rammarico l'ex ministro degli Esteri di Silvio Berlusconi. Ma il senatore di Forza Italia mette anche in guardia sul fatto che le sparate di Bossi nascano da presunte «difficoltà politiche» del leader leghista: «Ci andrei piano. Già in un altro paio di circostanze Bossi pareva spacciato. Poi, è riuscito a risorgere». E invita il Polo a fare l'autocritica: «Se è ancora in sella, dipende solo dalla scarsa efficacia della nostra azione politica. Gli elettori del Nord, almeno finora, hanno in parte preferito seguire il delirio di quest'uomo». Non la pensa allo stesso modo Marco Taradash, Forza Italia. «La scelta della sfida dell'alleanza con il leader del Carroccio resta valida sostiene -. Anche se il dialogo con Bossi deve essere a occhi aperti». E sono in molti nel centrodestra a sperare in una intesa con la Lega, o almeno con la sua base. Primo fra tutti, Rocco Buttiglione, segretario edu, che pure invoca «uno psicanalista» per il seguace di Alberto da Giussano. «Il dialogo tra Polo e Liga Veneta resta in piedi - osserva -. Noi con la Liga voghamo parlare; queste esternazioni di-Bossi puntano invece a impedire questo accordo che però è in maturazione da tempo». Incalza Roberto Formigoni: «E' Bossi che vuole perdere il Nord»; ma sugli sbocchi delle alleanze non è d'accordo con l'amico filosofo, collega di partito: «Questi attacchi sconsiderati contro la Chiesa possono essere la pietra tombale dei possibili rapporti». Divisa nel giudizio anche An. Mentre Maurizio Gasparri, numero due, si scaglia contro la «campagna estiva demenziale» del senatur, il suo collega di partito Ignazio La Russa si augura che «al di là del ferragosto parolaio, in Bossi, passata la calura, prevalga la volontà di rendere la Lega partecipe del processo di cambiamento». Fuori dal Polo, rispondono alle provocazioni di Bossi ppi e Rifondazione. «Vale veramente la pena, al solo fine di conquistare Venezia e di creare qualche grattacapo a Prodi, allearsi con chi riduce alla semplice lettura politicistica il patrimonio valoriale e religioso dell'esperienza cristiana?», domanda a ecd e edu il popolare Giovanni Bianchi. «Insolenze da respingere», taglia corto il neocomunista Armando Cossutta, difendendo Wojtyla, «Papa combattente». E mette in guardia anche la sinistra dalla tentazione di riallacciare rapporti con senatur e Carroccio. ■ Umberto Bossi non si scompone. Aspetta fino alle 20 di sera per commentare gli effetti del comizio di sabato: «E' tempo di fare chiarezza. E tocca a me dire alla gente che gli avversari sono anche nella gerarchia della Chiesa. E' l'altra bretella del regime». La reazione di Avvenire? «Se non sbaglio è un giornale democristiano...». Bossi come Garibaldi, con la gerarchia che oggi si schiera contro il «risorgimento padano»? «Io, a differenza di Garibaldi, sto qui; non vado ad occupare altri popoli...». Mario Tortello E il neocomunista Cossutta difende «dalle insolenze il Papa combattente» Casini: dico no a ogni accordo anche se lo vogliono Fini e Berlusconi Umberto Bossi durante il comizio a Ponte di Legno A destra: il leader ecd Pierferdinando Casini

Luoghi citati: Giussano, Ponte Di Legno, Roma, Venezia