NELLA RETE DI GIBSON TROVI IL PIACERE VIRTUALE di Claudio Gorlier

NELLA RETE DI GIBSON TROVI IL PIACERE VIRTUALE NELLA RETE DI GIBSON TROVI IL PIACERE VIRTUALE AIDORU William Gibson trad. di Delio Zinoni Mondadori pp. 298 L. 30.000 Claudio Gorlier AIDORU William Gibson trad. di Delio Zinoni Mondadori pp. 298 L. 30.000 RMAI per William Gibson la Mondadori lavora in grande. Ologramma in colori cangianti in sovraccoperta, come nelle creature virtuali di Nirvana di .Salvatores; cura affidata a Daniele Brolli; postfazione (affascinante e partecipe) di Giulio Giorello, filosofo della scienza; indirizzo Internet non solo dell'autore, ma anche di Kyoto96, ì'midoru reale giapponese» cui egli s'è ispirato per il suo ultimo romanzo, tradotto in un linguaggio fluido e assai ricco da Delio Zinoni. L'aidoru del titolo non è soltanto, come inizialmente si dice, una «cantante virtuale», ma anche «un'Antartide di dati», «un volume di informazioni inimmaginabile». E, anzi, molto di più: una presenza in grado di espandersi in continuazione, di acquisire esperienza dal mondo concreto, di far innamorare e (a modo suo) innamorarsi e persino di sognare, ben al di là di certi robot positronici di i Asimov e degli stessi replicanti di Biade Runner. Rei, il perfetto simulacro virtuale proposto da Gibson, ha un «corpo fisico» (visibile soltanto a chi l'attiva dietro le quinte) che somiglia a un «grosso thermos» e dunque ben poco poetico; ma il suo nome allude vagamente a Rea, cioè a Cibele, la «Grande Madre» dei miti antichi. La sua energia psichica e mentale è come indipendente dall'impalcatura materiale che la determina; allo stesso modo in cui la Grande Madre è e insieme non è la Terra cui pure è associata. Sa sovrapporsi alla realtà quotidiana e inondarla di una virtualità capace di diffondersi ovunque, come le onde del mare. Logico quindi che di lei s'innamori, fino a volerla sposare, il cantante Rez, un altro «idolo», questa volta in carne e ossa, pur se an¬ ch' egli «virtuale» per i suoi milioni di fans, che lo conoscono soltanto attraverso gli schermi dei media, ricreato in immagini simulate che lo mantengono sempre giovane, affascinante e carismatico. Sulla strada di questo amore paradossale che il narratore sa rendere credibile, in un mondo che non vuole più distinguere tra immagini e corpi e in una condizione sospesa che rimanda a Kafka e ai labirinti dell'antico Estremo Oriente, si muovono personaggi che progressivamente smarriscono la propria fisicità per vivere, in spazi costruiti, emozioni di forte impatto sensorio ma giunte direttamente al cervello senza la mediazione della pelle, apparentemente dominate da un Grande Fratello che non sembra più avere vo¬ lontà di potere ma solo ambizioni di servizio nei confronti della comunità, ideologicamente neutro come la Rete stessa. Due di loro, in particolare, emergono dalie pagine di Aidoru: Laney, un giovane capace di «viaggiare» nella Rete e di coglierne intuitivamente i «punti nodali»; e Chia, una ragazzina fanatica di Rez e del suo gruppo, che s'incontra in siti virtuali appositamente scenografati con le sue amiche, di cui non conosce nemmeno l'aspetto fisico. Dal loro punto di vista è vissuta l'intera vicenda, in un intrico di capitoli dove le avventure si alternano e i tempi reali e virtuali, proprio come il passato e il presente, s'intersecano in una fluida atemporalità che non impedisce tuttavia di rischiare a più riprese la vita. il suo roi ili rac sulle «rei il sin 1 ui virtua cr trai e in una cor che e ai lai E

Luoghi citati: Antartide, Estremo Oriente