In CROCIERA con la MUMMIA
MUMMIA MUMMIA sticceria di lusso che rendeva quattrini a palate. - Caro! - gridò la signora Brambilla, - vero che noi ci travestiamo da Faraoni? - Ovviamente era il costume più caro di tutti. Due costumi da schiavi I Pautasso scelsero due costumi da schiavi nubiani: erano tra i meno cari, perché non avevano molti ornamenti. E i Parodi? Passati in rassegna tutti i costumi, non ne trovarono nessuno di loro gradimento: tutta carta colorata quella che doveva apparire seta, e plastica dorata la mitria e persino il serpente sacro che la sormontava. - Niente da fare - concluse l'ingegner Parodi. - Tutta paccottiglia, e a caro prezzo. Cara, non ti dispiace se rinunciamo a travestirci? - Chiese alla moglie. La quale rispose: - Mi dispiace solo per i premi: hai visto il primo premio, quel vaso d'argento cesellato? L'ingegner Parodi inforcò gli occhiali e si avvicinò al vaso d'argento; lo fece suonare battendolo con le nocche, per assicurarsi che non fosse di plastica anche quello. - E' proprio argento, - disse tornando dalla moglie, e non è neanche brutto. - Tutt'altro - disse la moglie, che già se lo vedeva sul tavolino del salotto. - Ma pazienza, concluse rassegnata. Fu allora che l'ingegner Parodi ebbe un'idea geniale. - Ti andrebbe di travestirti da mummia? Sai quelle dei sarcofagi dell'antico Egitto? - Come no! Ma non possiamo andare a spogliare una mummia nella piramide di Cheope... - Per carità. E chi ci pensa? Limina Pietro Dotti La lunga corsa di Ercole Il ciclismo come metafora della vita. La storia di un uomo che è il più grande avversario e il più grande tifoso di se stesso. pp. 132 lire 25.000 Ma nessuno mi impedirà di travestirti da mummia. Vai in cabina e aspettami lì. Tornò di lì a poco con le braccia cariche di rotoli di carta igienica. La signora Parodi lo guardò stupefatta. - Non preoccuparti. Li ho presi nelle toilettes dei corridoi. Presto, spogliati, tieni solo mutandine e reggiseno. Nient'altro. E le fasciò testa e viso La signora Parodi obbedì in silenzio senza capire bene che cosa volesse fare suo marito. - Vediamo un po' - disse lui misurando con gli occhi la moglie: - da dove si può cominciare? Dalla testa, penso. E le fasciò testa e viso con la carta igienica. La moglie che finalmente aveva capito, disse: - Lasciami almeno una fessura per respirare. - Certo, cara. E anche una fessurina per gli occhi. - E poi come faccio a canmina'-e? - chiese lei preoccupata dalla fasciatura stretta a più veli sovrapposti. - Farò una fasciatura più lenta verso il fondo, in modo che tu possa camminare a piccoli passo fino all'ascensore. Poi ti metterò io sul palco, non preoccuparti. La fasciatura procedette speditamente, ben stretta, le braccia aderenti al corpo. In meno di mezz'ora la mummia era pronta. Sostenuta dal marito, giunse fino all'ascensore, scesero insieme nella sala delle feste, proprio nel momento in cui l'amimatore stava annunciando gli schiavi nubiani. Tirò la tenda e apparvero i coniugi Pautasso, tinti di nero, con parrucche nerissime, i glutei che apparivano e sparivano tra le pieghe dei corti gonnellini. Tra un coro di applausi, i due cominciarono una danza che doveva essere titpica dell'antico Egitto e che avevano visto in un film alla televisione. - Tra gli applausi il signor Parodi pensava: - Sì, sì, divertitevi pure, giocate tonti! Vedrete che cosa verrà dopo! Poi fu la volta dei coniugi Brambilla, travestiti da Faraoni. Quando l'animatore tirò la tenda che faceva da sipario, i due apparvero nei loro scintillanti costumi di plastica già seduti in trono, con le nutrie d'oro in *esta, e il serpente sacro. Tutto di plastica dorata. Ieraticamente immobili. - Signore e signori - gridò l'animatore, - il Faraone e la Faraona! Pardon, I Faraoni - si corresse un po' confuso. Il signor Parodi li guardò preoccupato: visti di lontano erano proprio splendidi. «Questi» pensò, «potrebbero fregarsi il vaso d'argento. Pazienza! Hanno speso tanti soldi per quei costumi! Tutta plastica e stagnola». Venne la volta della signora Parodi. Il marito la prese in braccio e la posò proprio nel mezzo del palco dietro il sipario chiuso. Poi tornò tra il pubblico che ancora applaudiva i coniugi Brambilla. - C'era ancora un numero disse all'animatore, che non sapeva nulla della mummia. - Ah sì? Strano... ho contato i costumi affittati... - - Mica tutti si dovevano affittare da voi - rispose con sussiego l'ingegner Parodi. L'animatore tirò il sipario, e apparve, perfettamente immobile la mummia. Gli applausi cessarono di colpo. Le chiacchiere furono sostituite da un silenzio stupefatto. Poi qualcuno mormorò: - Sarà una mummia vera? E dove l'avranno presa? Anche l'animatore era perplesso: si rivolse all'ingegner Parodi e gli chiese sotto voce: - Dove l'avete presa? Mica al Museo del Cairo! - Non ebbe risposta. Il pubblico senza fiato L'ingegner Parodi guardava affascinato sua moglie, e scopriva che, così fasciata, aveva un bel corpo. Il pubblico era rimasto senza fiato, anche perché la signora Parodi, sentendo prurito al piede sinistro, lo agitò per quel poco che la fasciatura permetteva. - Quella mummia è viva! Si muove! - E tra il pubblico scoppiò un applauso frenetico. Eccitata dagli applausi, la signora Parodi volle divertirsi un po': mosse anche la gamba destra, visibilmente, poi ancheggiò quel tanto che la fasciatura permetteva, allentandola, perché, come ognuno sa, la carta igienica è leggermente elastica. Gli applausi raddoppiarono, accompagnati da fischi di compiacimento quando il bozzolo di carta igienica cominciò a strapparsi qua e là mostrando prima le gambe, poi parte delle braccia. Infatti la signora Parodi, eccitata dal successo, stava eseguendo una specie di danza del ventre, improvvisando, naturalmente. L'ingegner Parodi seguiva i movimenti della moglie visibilmente allarmato: - Quella mi resta in mutande sul palco - mormorò, e senza attendere il peggio, balzò sul palco e ricoprì la moglie con la sua giacca. Fischi in sala. Anche insulti. All'indirizzo dell'ingegner Parodi, ovviamente. L'animatore chiuse la tenda che fungeva da sipario. Il signor Parodi trascinò via la mummia tutta stracciata. Ma dalla sala si levarono grida di incitamento alla giuria che doveva attribuire i premi: - Alla mummia! Il primo premio alla mummia! E la giuria a furor di popolo, dovette assegnare il vaso d'argento alla mummia, cioè alla signora Parodi. Da allora esso fa bella mostra di sé sul tavolino del salotto dei Parodi, che sorridono compiaciuti tutte le volte che lo guardano. Laura Mancinelli i
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