Palio dopo cent'anni l'en-plein della Giraffa

Siena: bissata la vittoria di luglio, con una rimonta mozzafiato che ha beffato la Torre Siena: bissata la vittoria di luglio, con una rimonta mozzafiato che ha beffato la Torre Palio, dopo cent'anni l'en-plein della Giraffa SIENA DAL NOSTRO INVIATO E' cappotto, lo chiamano così, come a tennis, quando imo vince e lascia l'avversario a zero. Ma questa è un'altra cosa, è un evento storico, dicono: la Giraffa fa cappotto perché ha trionfato ieri e aveva vinto a luglio. Giuseppe Pes, detto «il Pesse» forse ha raccolto l'eredità di Aceto perché quella sua rimonta è stata straordinaria. Quando, in piena curva di San Martino, all'ultimo giro, ha lanciato Quarnero, mezzosangue di otto anni, castrone, e ha spazzato via la Torre che aveva condotto e sognato la vittoria, finalmente, dopo un digiuno biblico. Ma non c'è stato niente da fare, Votta Votta aveva speso tutto, invano Salvatore Ladu «Cianchino» ha cercato di riportarsi sotto, il cavallo ha ceduto ed è andato a sbattere sulla palizzata alla curva del Casato, maledetta anche quella, a un passo dal traguardo. Cappotto, ed è la seconda volta in un secolo (è avvenuto nel 1807 e nel 1897), e fra i 30 mila in piazza forse nessuno ricordava l'altro, avvenuto nel '33, quando fu la Tartuca a gioire due volte. Col fiato sospeso, fino all'ultimo, questo Palio dell'Assunta. Un po' per il tempo, molto per l'annunciata battaglia fra Chiocciola e Tartuca, che se la sono giurata secoli or sono e sembrano aspettare soltanto il momento buono, che è poi quello della corsa, se la sorte decide di mettere vicini i cavalli. La Chiocciola godeva di buoni pronostici, la Tartuca aveva mostrato tutta l'aria di voler imitare la Pantera quando, a luglio, affondò gli artigli nell'Aquila e ne impedì la corsa. Fosse accaduto, i «cruocciolini affogasanti» avrebbero invaso la pista. Era una promessa. La «mossa» è stata tormentata, lunga, eterna, con i fantini che si aggrappavano e si scontravano, sette tentativi inutili, con tre abbassamenti del canapo e due «mosse»: insomma, una serie senza fine di false partenze. Poi, alla settima volta, alle 19,47, è scattato Votta Votta e ha preso un vantaggio che pareva enorme. E tutti hanno pensato fosse la volta buona. Ma dietro nessuno mollava, soprattutto la Giraffa, che ha corso in modo impeccabile, confusa nel gruppo e poi irresistibile. Sfilata di gran nomi, forse perché il Palio è una passerella discreta ma sicura. Attrici, uomini politici, starlet, ma pure personaggi definiti di prima grandezza: c'era Massimo Cacciari, sindaco di Venezia, che osservava: «Questo è un avvenimento unico al mondo per il coinvolgimento della gente». Era in giacca tabacco e cravatta verde, quando ha incontrato in Comune, in mattinata, Tony Blair, pantaloni di lino e polo celeste, si sono stretti la mano. Poi il premier inglese ha ammesso che lui la corsa non l'avrebbe vista. Lady Cherie, sua moglie, ha sottolineato come ad organizzare il viaggio era stato proprio il premier che non aveva preso in considerazione la carriera fra le contrade. «Si fosse trattato di un affare di governo, questa sarebbe una mancanza grave», ha commentato sorridendo la lady. Blair, con consorte e figli, aveva seguito la prova generale, il giorno di Ferragosto, i piccoli ne erano rimasti rapiti, tanto da strappare la promessa di un ritorno, l'anno prossimo. E c'era Giorgio Napolitano, ministro dell'Interno, ospite di «un vecchio amico», Luigi Spaventa, presidente del Monte dei Paschi. «No, non sono un esperto, posso dire soltanto che lo Stato, qui al Palio, è neutrale». Quindi il ministro aveva scelto altri temi: la mafia, l'immigrazione. E Mario Luzi, il poeta che per la nona volta è candidato al Nobel, aveva trascorso la vigilia nella contrada di Valmontone. E tutti gli chiedevano di poesia e di Palio. E lui rispondeva, prima sulla poesia: «Ho cercato di agguantarla rapidamente con un guizzo, com'è il Palio, il Palio è un guizzo, una specie di scossa metafisica dell'essere». Dal mattino si era scatenata la caccia a Sarah Ferguson, già irrequieta consorte del principe Andrea e cognata dell'altrettanto tormentata Lady D. «Fergie la rossa», a Castagneto Carducci, ospite di amici, ieri ha occupato una finestra del Palazzo di Cesarina Pannocchieschi d'Elei, proprio a picco sulla «mossa». Ma ieri la gente l'ha ignorata, aveva occhi solo per «il Pesse», per il suo straordinario successo. Un unico neo: Raiana, purosangue ferrunina di quattro anni, portacolori dell'Istrice, si è azzoppata, una botta all'anteriore destro, è stata portata alla clinica di San Piero in Campo. Ma se la caverà, sembra. Boris Pinna, detto Pinturicchio, il fantino, si era accorto che il cavallo si era fatto male ed era subito sceso. Vincenzo Tessandori Il premier britannico Blair ha assistito alla prova generale di Ferragosto Tra gli ospiti vip il sindaco di Venezia Cacciari il poeta Luzi il ministro Napolitano e la «rossa» Sarah Ferguson Un momento del Palio di ieri, in cui la Giraffa ha conquistato un traguardo storico Anche il premier britannico Tony Blair era a Siena ma non ha seguito il Palio. Con moglie e figli aveva assistito alla prova generale di Ferragosto

Luoghi citati: Aquila, Castagneto Carducci, Ferragosto, Siena, Valmontone, Venezia