I parenti di Gandhi: ci hanno esclusi dalle celebrazioni
I parenti di Gandhi: ci hanno esclusi dalle celebrazioni Il presidente indiano: la corruzione ci divora I parenti di Gandhi: ci hanno esclusi dalle celebrazioni NEW DELHI. Il premier indiano Inder Kumar Gujral ha issato l'altro ieri sul Forte rosso di New Delhi, antica roccaforte dell'impero Moghul, la bandiera indiana, aprendo ufficialmente i festeggiamenti per il 50° anniversario dell'indipendenza dell'India, alla presenza di decine di migliaia di persone ma con una vistosa assenza: i discendenti del Mahatma Gandhi che accusano le autorità di averli dimenticati. Tushar Gandhi, pronipote del Mahatma, ha rivelato al quotidiano The Pioneer che nessun esponente della sua famiglia è stato invitato alle cerimonie, dicendosi «sconvolto» per questo trattamento. «Mentre tutti i partiti sfruttano il nome di Gandhi, i discendenti del padre della nazione sono stati messi nel dimenticatoio», ha accusato. Nel discorso alle celebrazioni, il premier indiano, pur ribadendo la volontà di buone relazioni con il confinante Pakistan, l'altro Stato nato dalle ceneri dell'impero britannico, ha affermato con chiarezza che la sovranità indiana sulla regione del Kashmir, contesa tra l'India e il Pakistan, «non è negoziabile». I festeggiamenti per l'indipendenza sono stati funestati dall'uccisione di quattro persone nello Stato nord-orientale dell'Assam da parte di guerriglieri separatisti avvenuta in tre'diyersi attacchi. I separatisti hanno fatto saltare un ponte e incendiato una piccola stazione ferroviaria. II neo-eletto presidente dell'India, Kocheril Raman Narayanan, primo «intoccabile» ad ascendere alla carica di capo dello Stato, ha celebrato il cinquantenario dell'indipendenza nazionale con un discorso in cui ha denunciato la corruzione rampante e il bilancio fallimentare della promessa di combattere la povertà, la malattia e l'analfabetismo. Gli ha fatto eco il primo ministro Inder Kumar Gujral che ha invitato gli indiani ad emulare la grande campagna di popolo condotta dal Mahatma Gandhi contro il colonialismo inglese e a non pagare più tangenti ai politici corrotti. «L'India ha bisogno di una nuova Satyagraha», ha detto, riferendosi al movimento di non-collaborazione con le autorità coloniali guidato da Gandhi. La corruzione «sta divorando il Paese», ha detto definendo i corrotti veri e propri «traditori» che la società deve emarginare. te. st.] Il primo ministro Inder Kumar Gujral legge il discorso per il cinquantenario dell'indipendenza a Delhi
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