Un giorno di guerriglia nel nome di Hess
Vietati i raduni sul suolo tedesco, ma i nazisti riescono a sfilare (in 150) in Danimarca Vietati i raduni sul suolo tedesco, ma i nazisti riescono a sfilare (in 150) in Danimarca Un giorno di guerriglia nel nome di Hess Germania, centinaia di fermi BONN NOSTRO SERVIZIO Bloccati in Germania dalla polizia che ha proceduto a centinaia di fermi, i neonazisti hanno avuto la loro rivalsa in Danimarca dove, grazie alla liberalità delle leggi, un loro sparuto manipolo ha potuto ricordare ieri in piazza, alla vigilia, il decimo anniversario della morte di Rudolf Hess, l'ex «delfino» di Adolf Hitler. Urlando «Sieg Heil», sventolando bandiere con la croce uncinata e inneggiando a «Rudolf Hess, combattente della pace», circa 150 estremisti di destra sono sfilati per le vie di Koege, ima cittadina ad Ovest di Copenaghen sulla quale sono confluiti all'ultimo momento, rinunciando ad esibirsi nella vicina Roskilde, pure prescelta in un primo momento per la commemorazione ma dove erano attesi da avversari di sinistra. «Abbiamo cambiato programma per poter manifestare in pace. Ci siamo riusciti e quindi è stato un successo», ha detto il leader neonazista danese Jonny Hansen. Ma in Germania, dove l'uso di insegne di organizzazioni ostili alla Costituzione è proibito, neonazisti e skinhead sono incappati nelle maglie della polizia che aveva predisposto posti di blocco in varie regioni e che ha fermato complessivamente 260 estremisti, secondo un bilancio reso noto in serata. L'uomo in nome del quale i neonazisti sono scesi in strada riposa da un decennio a Wunsiedel, in Baviera. Nominato nel 1932 vice di Hitler, Rudolf Hess tenne in mano le redini del partito fino al 1941, quando volò in Scozia per una misteriosa missione: secondo alcuni storici intendeva promuovere la pace fra Germania e Gran Bretagna in guerra da due anni e portare i due Paesi ad allearsi contro l'Unione Sovietica. Condannato all'ergastolo quale criminale di guerra durante i processi di Norimberga, si uccise il 17 agosto 1987, all'età di 93 anni, impiccandosi con un filo elettrico nel carcere di Spandau a Berlino. La versione ufficiale della morte dell'ex gerarca è stata contestata da gruppi neonazisti che preferiscono parlare di un assassinio commesso dagli alleati e vedere in Hess un martire della causa da onorare. Così da dieci anni a questa parte in Germania nei giorni di Ferragosto polizia e neonazisti giocano d'astuzia, come il gatto con il topo, cercando di ingannarsi a vicenda. Anche quest'anno i neonazi hanno cercato di tenere nascosti i loro piani servendosi di speciali reti di informazione da loro controllare e invitando i militanti a riempire i serbatoi delle auto e a tenere sotto carica le batterie dei cellulari, in modo da poter giungere sui luoghi di ra- duno senza fermarsi alle stazioni di servizio, facilmente controllabili da parte degli agenti. Ma le precauzioni non sono servite e in due sole regioni, l'Assia al centro e la Turingia all'Est, la polizia ha fermato oltre 150 estremisti. Gli altri sono finiti nelle mani degli agenti in città della Bassa Sassonia, al Nord, e del Baden-Wùrttemberg, al Sud. A Halle, all'Est, disordini hanno opposto una cinquantina di estremisti di destra ad una quarantina di giovani di sinistra, cinque dei quali sono stati fermati. Nelle stesse ore gli abitanti di Koege assistevano alla sfilata degli emuli di Hess. Preceduti da un tamburo solitario i neonazi danesi, svedesi, norvegesi, tedeschi, finlandesi e olandesi hanno marciato per circa quattro chilometri fin sulla piazza medioevale della cittadina. La maggior parte di loro aveva le teste rasate e indossava divise paramilitari: camicia bianca, cravatta rossa e bracciale con la svastica per i danesi mentre gli svedesi, più sobri, si erano attenuti alla camicia bruna d'ordinanza e berretto nero. Sulla piazza la manifestazione è durata circa un quarto d'ora fra grida di «porci nazisti» che si levavano dagli abitanti del posto, sdegnati. Se l'ira della brava gente di Koege non è sfociata nella violenza, nella vicina Roskilde invece la polizia si è scontrata con un migliaio di manifestanti antinazisti, delusi per il mancato arrivo dei loro rivali: i dimostranti hanno lanciato sassi contro gli agenti che hanno risposto ricorrendo ai gas lacrimogeni. Una portavoce della polizia danese ha precisato che prima delle proteste gli agenti avevano fermato 11 neonazi trovati in possesso di coltelli, bottiglie incendiarie o altre armi proibite e 12 anarchici che si apprestavano a manifestare contro la marcia. Alberto Gini Il 10° anniversario della morte del delfino di Hitler Due manifestanti neonazisti in Danimarca e Rudolf Hess
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