Pannella distribuisce 318 milioni per protestare contro il finanziamento ai partiti «tutti in coda per 50 mila lire»
Palmella distribuisce 318 milioni per protestare contro il finanziamento ai partiti Palmella distribuisce 318 milioni per protestare contro il finanziamento ai partiti 1btti in coda, per 50 mila lire A Roma, in 6 mila sfidano il solleone ROMA. Sarà anche vero che i soldi non fanno la felicità, ma con i tempi che corrono la saggezza dei vecchi proverbi stenta a far breccia. Lo sa bene Marco Pannella, che ha scelto il giorno di Ferragosto per replicare in grande stile la «missione» già portata a termine in quel di Treviso, il mese scorso: 50 mila lire a testa, contrassegnate, in polemica con il finanziamento ai partiti. Anche questa volta, per incassare il piccolo ma'' >ppo bastava presentarsi ai banchetti dei riformatori ed esibire un documento. Istruzioni che i romani hanno seguito alla lettera, sfidando il caldo torrido riservato dalla città a chi non aveva programmato la classica gitarella fuori porta. Qualche dato: sono stati 6368 i cittadini che hanno beneficiato della somma per un totale di 318 milioni e 400 mila lire. Più esigua la somma «rientrata»: solo 15 milioni per l'autofinanziamento della Lista. Avviso ai «consumatori»: le prossime tre tappe - una per zona d'Italia - saranno decise da un concorso fra i Comuni sotto i 10 mila abitanti che - alla data del 10 settembre, ultimo giorno utile per firmare i 35 referendum - avranno raccolto il maggior numero di firme. Polemico Giulio Maceratini, An: Marco Pannella d «Rutelli ha talmente paura di perdere le elezioni da non esitare a concedere la michelangiolesca Piazza del Campidoglio per una manifestazione politica. Per avere i voti di Rifondazione, forse consentirà loro di tenerne una al Foro Romano». «Pannella ha messo in evidenza quanto siamo caduti in basso - interviene Giuliano Cazzola - pronti a tutto per una somma che nemmeno i profughi albanesi considerano». Parole dure, ma il successo è stato completo. Al punto che si rischia il plagio: i giovani socialisti bolognesi annunciano che reagiranno alla prossima «performance» dei riformatori distribuendo in Piazza Maggiore mille banconote da 1000 lire con la scritta «I giovani del 2000 vestono la camicia rossa». Un nuovo modo di fare politica o l'estremo accorgimento per scuotere l'indifferenza del cittadino medio? Il confronto, a colpi di banconote, è nell'aria, gli italiani presumibilmente approveranno. Torniamo al «blitz» di Ferragosto. Nessuno si è fatto pregare, ma c'è stato chi ha preso la cosa talmente sul serio da presentarsi al rendez-vous in Campidoglio alle 4 del mattino. Alle 7 - cioè tre ore prima della «restituzione del bottino», come diconi i riformatori - i cittadini erano già oltre un centinaio. E via in crescendo. Agenti, militanti e transenne a volontà per ordinare una coda che si snodava dall'altare della patria, lungo la scalinata del Campidoglio e poi su fino alla statua del Marc'Aurelio: a sfidare il caldo africano, pensionati, studenti, disoccupati, casalinghe. Più che soddisfatto Pannella. «L'iniziativa ha un significato politico», ha spiegato, ma solo «nel senso più alto del termine, giacché qui si restituisce il maltolto». D'altra parte, «fino a quando non si farà con questi partiti ciò che si fece con quello fascista, che fu vietato e sciolto, non si potrà che andare peggio sotto il profilo del rispetto del diritto». Poi, un riferimento impegnativo: «Questo è un regime come quello della Francia di Luigi XVI, ma oggi c'è la possibilità di arrivare agli "stati generali" e defenestrare, se non decapitare, questi partiti». Di rigore, alle 18, il comizio «ufficiale» tenuto dal leader referendario, scandito qua e là da proposte ((risolutive». «I partiti vanno chiusi - ha tuonato Pannella, - i loro beni vanno confiscati, perché non esiste destra e sinistra, sono solo un unico partito da Rauti a Bertinotti». La distribuzione, o restituzione che fosse, è proseguita nel pomeriggio. Alle ore 20 lo stop, con grande rammarico di coloro che sono rimasti a mani vuote. Come si dice, alla prossima. Alessandro Mondo PANNELLA E LE «BATTAGLIE DI FERRAGOSTO» 1977 Segnala che al momento della fuga di Kappler dall'ospedale militare del Celio «le uniche autorità presenti a Roma erano un capitano dei carabinieri e il deputato Marco Pannella». 1982 Protesta contro la chiusura di Montecitorio Percorre in fila indiana con un centinaio di militanti radicali il centro di Roma deserto, portando cartelli con la scritta «Anche a Ferragosto 140 mila persone muoiono di fa- me». 1984 Visita i detenuti nel carcere di Avellino. 1987 Rimane nella redazione di Radio Radicale a raccogliere telefonate di adesione al partito. 1994 Per protestare contro la pena di morte, installa una finta sedia elettrica sulla piazzetta di Fontana di Trevi e per 15 minuti vi siede sotto il sole e davanti ai turisti stupiti. 1995 Sceglie il carcere di Regina Coeli per pubblicizzare la raccolta di firme per i referendum su sistema elettorale, giustizia, scuola e affitti. 1996 Nuova puntata a Fontana di Trevi, con una manifestazione per la raccolta di firme per i referendum, la battaglia antiproibizionista e per lanciare un appello contro il finanziamento pubblico ai partiti. Marco Pannella durante la protesta contro il finanziamento pubblico dei parriti
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