I toreri francesi cercano patria di Aldo Cazzullo

Parigi non li riconosce, costretti a pagarsi la pensione in Spagna Parigi non li riconosce, costretti a pagarsi la pensione in Spagna I toreri francesi cercano patria NPARIGI ON soltanto ole. Anche qualche voilà si alza dalle arene. La Francia non ha ancora il suo Manolete, ma più di cento toreri, temprati, coraggiosi e spietati come i colleghi spagnoli. Ma sono fantasmi per lo Stato. La loro carriera è breve, però non hanno pensione. Si destreggiano tra corna protese e zoccoli mulinanti, ma non hanno l'assicurazione malattia. Né artisti né sportivi, i toreri francesi legalmente non esistono. E sono arrabbiatissimi. A 29 anni, Bernard Marsella ha intuito che le battaglie del sindacato gli si addicevano più di quelle nell'arena. E ne ha fondato uno: il «Syndicat des matadors frangais». Sede, ovviamente, a Nimes, la cui arena romana diviene a Pentecoste la più grande plaza de toros di Francia. Tutti i migliori toreri d'Oltralpe vi hanno aderito, da Richard Millian a Denis Loré. Pasionaria dei diritti dei matador, ha preso la tessera pure la regina delle corride, Marie Sara, impegnata in questi giorni nella Feria di Saintes-Mariesde-la-Mer. Ignorati come categoria dalla legge francese, Marie e i suoi colleghi versano i loro contributi in Spagna. Lo Stato di cui sono cittadini Li assimila ai lavoratori stranieri. Salvo ricordarsi di loro al momento della dichiarazione dei redditi: obbligati, in cambio della copertura previdenziale e sanitaria, a versare il 15 per cento dei cachet in Spagna, i toreri francesi si vedono reclamare la stessa somma dal Fisco di casa. E' Parigi, cuore della Francia gallicana, che disconosce il suo ventre mediterraneo, quel Midi dove la tauromachia, dalla Provenza a Perpignano, è rito sociale (e attrattiva turistica). Agghindarsi come un damerino, roteare il «drapeau rouge», evitare le cariche, provo¬ care, colpire, uccidere: voghamo considerarlo un lavoro usurante? Quale soglia fissare per l'età pensionabile? E come ovviare alla disoccupazione e ai periodi di scarsa attività dall'autunno alla settimana santa, che segna la ripresa della stagione con le corride e l'encierro di Arles? «Semplice: nulla è previsto», dichiara indignato il Cofferati con tricorno Bernard Marsella. Sul suo esempio, gli altri lavoratori dell'arena si stanno organizzando. Picador e banderilleros si sono fatti il proprio sindacato, e hanno già trovato una sede di fronte all'anfiteatro di Nimes. Alla mobilitazione mancano soltanto i tori. Pure loro discriminati. Nell'arena sono ammessi soltanto i Miura. Vengono allevati anche nel Midi: ma per le corride di richiamo sono scalzati dai consanguinei spagnoli. Aldo Cazzullo

Persone citate: Bernard Marsella, Cofferati, Denis Loré, Marie Sara, Miura, Richard Millian

Luoghi citati: Francia, Parigi, Provenza, Spagna