E' ormai guerra aperta sulla linea per Ceres di Gianni Giacomino
Aggirato l'ostacolo del «no» di Balangero E' ormai guerra aperta sulla linea per Ceres Aggirato l'ostacolo del «no» di Balangero Vanificato l'esproprio dei terreni? Il sindaco Fenocchi scrive a Scalfaro «Sono sicuro al 90 per cento che la Regione approverà i nostri progetti» aveva detto Franco Fenocchi, sindaco di Balangero, parlando dello studio di potenziamento della ferrovia proposto dalla sua amministrazione in alternativa a quello della Satti. Ma il sindaco di Balangero si sbagliava. La società torinese che gestisce la linea ferroviaria Torino-Ceres, nonostante il secco no della giunta di Balangero alle sue proposte di intervento, l'ha spuntata in base alla legge regionale 81 che prevede la realizzazione delle opere per utilità pubblica. E adesso gli amministratori chiedono che la procura indaghi presso la Corte dei conti per una verifica sui costi dei progetti messi a punto dalla Satti. Lavori che in un tratto di strada ferrata lungo circa due chilometri prevedono la costruzione di un sottopasso in località Grange e l'eliminazione di cinque attraversamenti regolati dalle sbarre e l'automazione di altri due. Un'opera dal costo di circa 6 miliardi di lire che dalle cartografie, ritoccate e modificate per venti anni, è diventata realtà con l'inizio della pratiche per l'espropriazione dei terreni pochi giorni fa. «Ci avevano chiesto di produrre uno studio alternativo, l'abbiamo fatto - protesta Fenocchi, che ha inviato l'ultima delibera di giunta anche al presidente della Repubblica Scalfaro, a quello del Consiglio Prodi e a Massimo D'Alema -. Per un Comune piccolo come il nostro è stato uno sforzo enorme e poi non l'hanno nemmeno preso in considerazione». Precisa: «Siamo indignati dal comportamento sia del ministero dei Trasporti che della Satti». La soluzione che l'amministrazione ha rispolverato appartiene all'ingegnere della Provincia Sergio Nicola e prevede una deviazione dalla provinciale verso la strada del Mesozoico da dove la nuova arteria proseguirebbe in direzione di Lanzo in parte interrata per una sessantina di metri risparmiando in confronto alle planimetrie della ditta torinese oltre 400 milioni e un 25 per cento in più di verde in una zona ancora prevalentemente agricola. «La mia giunta - conclude il primo cittadino - non ha mai ricevuto gli elaborati definitivi, quello che stanno portando avanti è in contrasto con gli interessi della comunità». E minaccia anche azioni clamorose: «Non vorremmo essere costretti a bloccare i lavori». Gianni Giacomino
Persone citate: Fenocchi, Franco Fenocchi, Massimo D'alema, Scalfaro, Sergio Nicola
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