Ghigo: nessun accordo con la lega

«Senza il Senatur si perde» Ghigo; nessun accordo con la lega Il presidente della Regione boccia l'ipotesi di intesa tra Polo e Carroccio «Dobbiamo conquistare i suoi elettori, non Bossi» «L'intesa con Bossi sarebbe un errore strategico. Potrebbe funzionare sul piano tattico, ma, attenti, scontenterebbe gran parte dell'elettorato azzurro». Lo dice Enzo Ghigo, presidente della giunta regionale, entrato in politica quando Silvio Berlusconi lanciò l'appello per far nascere il movimento che risultò vincente alle elezioni del 1994. Lo afferma dimostrando, se ancora ce ne fosse bisogno, che l'accordo Polo-Lega per le elezioni di novembre nel Nord-Est divide il centro destra, crea polemiche all'interno di Alleanza nazionale, fa discutere il Cdu e il Ccd. E anche Forza Italia. Roberto Formigoni, alter ego di Rocco Buttigliene a Milano e capo della giunta lombarda, in una regione dove il Senatur e il Carroccio hanno un vasto seguito, per esempio, non ha dubbi a sostenere che «con Bossi ora si può». Ma Ghigo scuote la testa. Presidente, a che cosa sono dovute queste sue perplessità? Perché respinge un'ipotesi di collaborazione tra centro destra e Lega che potrebbe risultare indispensabile per battere l'Ulivo in due realtà importanti come la Provincia di Vicenza e il Comune di Venezia? «Anche se si tratta di enti locali di forte rilievo non si può giocare una partita tattica dimenticando quella strategia più complessiva che alla fine potrebbe portarci alla riconquista di Palazzo Chigi». Quale strategia? «Quella che parte dal dato di fatto che senza i voti della Lega, al Nord e soprattutto nel Lombardo-Veneto, rischiamo di consegnare, elezione dopo elezione, la maggior parte degli enti locali più significativi alle sinistre, e che ci deve far capire quanto sia necessario "catturare" i voti che oggi vanno a Bossi, senza condividerne le tesi secessioniste». Come pensa di riuscire a conquistarli? «Gli elettori leghisti, in gran parte, sono molto più vicini al Polo che all'Ulivo. E allora, con riforme adeguate, tramite la discussione in Parlamento delle proposte sancite in Bicamerale o ri¬ prendendo la bozza D'Onofrio, diamo contenuti reali al federalismo. A quel punto, penso che molti leghisti potrebbero seguirci con risultati positivi e senza accordi di vertice che, lo ripeto, non ci porteranno da nessuna parte». Il che comporterebbe tempi lunghi, mentre le elezioni si svolgeranno a novembre. «Certo. Ma Forza Italia, con tutto il Polo, deve guardare avanti, al Paese. Non può fermarsi a Venezia o alla Provincia di Vicenza: decidere di. fare anche soltanto una parte di cammino con il secessionista Bossi equivarrebbe all'operazione che D'Alema ha siglato con Di Pietro al Mugello. In altre parole, non si può andare contro la natura della politica, indicando percorsi o candidature senza un progetto. E privilegiare il rapporto con l'attuale vertice della Lega non è un progetto». Ma pare che Umberto Bossi un'idea ce l'abbia e ben precisa: chiede di fare il sindaco di Venezia. Lei che cosa ne pensa? «E' uno degli elementi che rafforzano la mia convinzione: che accordarsi con la Lega e con Bossi sia sbagliato». Presidente Ghigo, non crede che senza i voti della Lega Nord, Venezia e la Provincia di Vicenza siano persi per il Polo delle Libertà? «Sì, è vero, il Carroccio nel Nord- Est è più forte che in Piemonte. Ma questo dato di fatto non significa niente. Perché, se la posta è Venezia contro la fiducia dei nostri elettori, di Forza Italia o dei partiti che formano il Polo, forse sarebbe meglio rischiare di perdere quella pur importante amministrazione. Lo ripeto, bisogna ritornare al primato della politica generale sul particolare delle realtà locali. Per questo guardiamo avanti: a lungo termine, dopo aver varato un federalismo forte, dovremmo avere i voti che oggi vanno a Bossi e che, partendo dal Nord, potrebbero rivelarsi indispensabili per governare l'Italia». Giuseppe Sangiorgio «Battiamoci per le riforme Il resto è solo tattica» Il presidente della Regióne Piemonte Enzo Ghigo è tra gli amministratori del Polo uno dei più vicini a Berlusconi Il presidente della Lombardia Formigoni