L'Italia motore d'Europa

Il mercato continentale trascinato dal boom delle nostre vendite L'Italia motore d'Europa Il mercato continentale trascinato dal boom delle nostre vendite E la Punto vola sempre più in alto TORINO. L'Europa dell'auto sta affilando le armi per il grande appuntamento di settembre a Francoforte. Si presenta all'importante Salone internazionale con un mercato globale non brillantissimo, comunque leggermente migliore rispetto al '96, grazie alla poderosa ripresa italiana. Gli incentivi statali continuano ad imprimere alle vendite nel nostro Paese un ritmo incalzante, molto superiore alle previsioni, anche le più rosee. La crescita degli ultimi mesi è stata mediamente intorno al 50%. In luglio è stato addirittura record, con il 54% e 246.500 unità vendute, 1.558.900 nei sette mesi, il 34,4% in più rispetto all'analogo periodo '96. E' vero che i dati si raffrontano con quelli di un anno di crisi, in cui la bassa propensione ai consumi aveva soffocato la domanda, ma è vero anche che le previsioni di vendita su base annua stanno crescendo di mese in mese. Secondo le stime delle due associazioni di categoria, Anfia e Unrae, si potrebbe tornare ai traguardi record del periodo 1989-1992, quando la media era di 2.300.000 consegne. «Si tratta - afferma l'Anfia - di un risultato molto soddisfacente che, attraverso gli incentivi alla rottamazione, non solo migliora ambiente e sicurezza (al 31 luglio erano 564.000 le richieste di rottamazione, secondo l'Aci), ma porta vantaggi economici generalizzati non indifferenti». In giugno la produzione industriale è migliorata del 5,5%, dovuta in buona parte a quella dell'auto che, nello stesso mese, è aumentata del 25,6%. Paolo Cantarella, amministratore delegato della Fiat, già agli inizi di luglio, intervenendo all'assemblea dell'Anfia, aveva affermato che «per la produzione industriale italiana la metà, forse i due terzi della sua crescita, sono dovuti agli effetti diretti e indiretti della maggiore produzione automobilistica». Se la domanda di vetture nel '97 aumenterà complessivamente del 30% rispetto al '96 (a fine luglio è stata +34,4%) «l'impatto diretto, e solo questo, escludendo quindi le ricadute su altre attività industriali e terziarie, porterà ad una variazione positiva del prodotto interno lordo (pil) di circa mezzo punto percentuale, cioè quasi la metà dell'intero aumento. Senza questa scintilla, scoccata nel momento in cui sia il ciclo economico italiano, sia il livello di fiducia delle famiglie aveva toccato il punto più basso, con ogni probabilità la crescita del pil nel '97 sarebbe stata inferiore all'1-1,2% previsto». Tutto questo con grandi benefici sull'occupazione, cresciuta negli ultimi sei mesi dell'I 1% solo nell'indotto torinese e vantaggi per le casse dello Stato che dall'operazione incentivi hanno ricavato sinora un saldo attivo valutato intorno ai 700 miliardi di lire. «Quella degli incentivi - sono ancora parole di Cantarella all'assemblea dell'Unione Industriale - è la spia di un fenomeno noto e cioè che il carico fiscale comprime la domanda come una molla. Un suo alleggerimento si trasforma in una forte spinta espansiva che genera sviluppo». E per l'Anfia il recente provvedimento di proroga rappresenta «un sostegno importante alla domanda per permettere un aggancio alla ripresa economica». La rinascita della domanda italiana dell'auto sta salvando, grazie al suo effetto trascinatore, il bilan¬ cio del mercato europeo che nei sette mesi ha chiuso in attivo, pur con profonde differenze fra Paese e Paese. Con oltre 8 milioni di vetture vendute è in crescita del 2,6% sullo stesso periodo '96, ma sarebbe in rosso del 2,9% senza l'Italia. Secondo dati ancora provvisori, chi sta peggio è la Francia che ha perso, da gennaio a luglio, il 21,4% per la brusca interruzione, all'inizio dell'anno, degli aiuti governativi, seguita dall'Austria con il 14,6%. Va bene, invece, la Spagna che guadagna oltre l'I 1%, favorita dal nuovo piano permanente sugli incentivi. Italia a parte, chi ha fatto meglio è stata la Svezia (+28%). In questa realtà, Fiat Auto, il Gruppo guidato da Roberto Testore, ha piazzato nei sette mesi al primo posto assoluto la Punto, che continua ad essere regina d'Europa. Anche grazie al perdurante successo della compatta Fiat, ha conquistato una quota di mercato del 12,6% contro l'I 1,8% di un anno fa (in luglio addirittura il 13%), che la pone al secondo posto assoluto dopo il Gruppo Volkswagen. Renzo VÌI lare SETTE MESI DI CRESCITA IN ITALIA FIAT - INNOC. 537.138 +38,04% NISSAN 31.082 +43,4% LANCIA 89.100 +19,1% OPEL 130.067 +36,9% ALFA ROMEO 50.413 +9% PEUGEOT 58.606 +42,4% AUDI 24.389 +17,9% RENAULT 104.374 +50,3% BMW 23.554 +6% ROVER 42.480 +61,1% CITROEN 55.022 +61,2% SEAT 32.767 +39,5% FORD 147.438 +30,7% SKODA 11.537 +141,5% HONDA 14.822 +55,4% VOLKSW. 93.652 +7,8% HYUNDAI 14.165 +198% VOLVO 16.604 +35,3% MERCEDES 25.725 +12,5% TOTALE 1.558.900 +34,4% Fonle: Motorizzazione civile IN EUROPA (Var. % sul '96) GERMANIA -1,9% FINLANDIA +! FRANCIA -21,4% IRLANDA +6% R.U. +4,7% GRECIA +16,6% SPAGNA +11,1% DANIMARCA+10,3% OLANDA -0,2% NORVEGIA -0,7% BELG10-LUSSEMB. SVÌZZERA SVEZIA AUSTRIA +27,9% PORTOGALLO -4,3% Fonte: Acea (dati provvisori) " -14,6% Roberto Testore

Persone citate: Cantarella, Paolo Cantarella, Renzo Vìi, Roberto Testore