Doohan oltre il traguardo del dolore di Enrico Biondi

Domenica nel G. P. d'Inghilterra il grande australiano verso il quarto mondiale consecutivo Doohan, oltre il traguardo del dolore MOTO Domenica nel G. P. d'Inghilterra il grande australiano verso il quarto mondiale consecutivo Una gamba frantumata e la lotta per riavere il trono Troppo spesso distratti dalle imprese dell'Italmoto e dei suoi magnifici piloti - dalle vittorie di Valentino Rossi alle peripezie di Biaggi, Capirossi o Cadalora -, molti appassionati, e perfino gli specialisti, hanno dimenticato o confinato dietro le quinte un protagonista autentico. Merce particolarmente rara nel motociclismo di oggi: soprattutto perché il campione corre nella classe regina, la 500, la Formula 1 a due ruote, per intenderci. Stiamo parlando di Michael Doohan, 32 anni, australiano di Brisbane. Non è un personaggio da supermercato del colore, Doohan. Ma sino ad oggi ha vinto la bellezza di 43 gran premi, è arrivato 26 volte secondo, 10 volte terzo e, se tutto andrà per il verso giusto, domenica prossima a Donington, nel Gran Premio d'Inghilterra, conquisterà il quarto titolo mondiale consecutivo. Impresa riuscita sinorasoltanto a due assi: Giacomo Agostini e Mike Hailwood. Michael Doohan e la sua compagna Selina, una splendida ragazza australiana, soggiornano per la maggior parte dell'anno a Montecarlo, unico particolare d'una qualche mondanità. Ha rughe profonde sul viso scavato, Michael. Gli occhi azzurri, malinconici e soprattutto quell'andatura ciondolante ed incerta, dicono delle sue sofferenze. «Un capello bianco per ogni spavento»: ci scherza su, adesso, consapevole che, se avesse scelto un altro mestiere, si troverebbe con la capigliatura originale, ma con un conto in banca molto più povero. Doohan non è diventato campione del mondo per caso. Il suo successo è frutto di una volontà ferrea, l'arma per sconfiggere la disavventura. Come quella che gli ha segnato la vita in una terribile domenica del 1992, sul circuito di Assen. Che cosa accadde? Reduce dalla vittoria in Germania, Michael è lanciato verso il titolo mondiale: con 5 vittorie in 7 gare, si sente quasi al sicuro. Ma negli sport motoristici il pericolo è sempre in agguato. La Honda dell'australiano scarta improvvisamente, lo disarciona. Doohan vola via, a oltre 250 orari, e atterra una decina di metri più avanti, tutto il peso del corpo sulla gamba destra. Un colpo terribile, l'osso si spezza, lacera la carne, la lunga strisciata sull'asfalto rovente fa il resto. Lo trasporta all'o- spedale il dottor Claudio Costa, medico e guru della clinica mobile, il papà di tutti i piloti. I medici olandesi sottopongono Doohan ad ogni tipo di esami. Non hanno dubbi: c'è un principio di cancrena, bisogna amputare. Michael si aggrappa a Costa, urla: «Non è possibile, aiutami». E il medico gioca una carta disperata: porta Doohan in Italia, al Rizzoli di Bologna, e lo opera. Quel che resta della gamba destra è ben poco, ma Costa tenta lo stesso. Con una sonda collega il polpaccio sinistro al destro. Spera che la gamba sana trasmetta a quella malata la vitalità di cui ha bisogno. Per 40 giorni Doohan è immobilizzato. La terapia prevede ore e ore di camera iperbarica. Michael sopporta, non può far altro che aspettare e credere. Costa non lo lascia un istante. E vince la scommessa. La gamba è salva. Ora bisogna ricostruire il pilota. Mesi e mesi di duro lavoro, le fatiche e i dolori della rieducazione. Novanta giorni dopo Assen, Doohan torna in pista, in Brasile. Si piazza dodicesimo, perde il titolo per un'inezia. All'Honda tentennano: tornerà il campione di un tempo? Michael lo sente, lo capisce d'essere stato messo in discussione. Vola a Tokyo: «Sono sempre lo stesso e ve lo dimostrerò». Convince i dirigenti della casa giapponese. Il resto è scritto negli ultimi capitoli della storia. Nel '93, al Mugello, riprende la via del successo, poi si qualifica quattro volte secondo. Il '94 è la stagione del primo mondiale (9 vittorie cui seguono le 7 del '95 e le 8 del '96). Poi un'escalation continua. Quest'anno ha vinto 9 delle 10 prove, e ha intenzione di continuare, visto che è pronto per lui un nuovo contratto per un anno con la Honda. Campione in pista, campione nella vita. Complimenti, mister Doohan. Enrico Biondi L'australiano Doohan domenica può vincere il 4° titolo mondiale consecutivo nella classe 500

Luoghi citati: Bologna, Brasile, Brisbane, Germania, Inghilterra, Italia, Montecarlo, Tokyo