Lo scandalo Bouillabaisse di Franco Lucentini

febbri del 2000. Intercettazioni, depistiggi, suicidi, fughe di notizie: Disneyland-Italia è rimasta la stessa febbri del 2000. Intercettazioni, depistiggi, suicidi, fughe di notizie: Disneyland-Italia è rimasta la stessa lUELL'ANNO I ! intomo al Due- I I mila fece la sua 1 I bella fiammata —VJ un episodio che V all'inizio sembrò poco più di un battibecco ma che finì per complicare notevolmente i rapporti inter-entomologici, come li chiama Doralice, che quando beve si lascia travolgere da una visione declassante dell'umanità, ci mette tutti quanti, lei compresa, al livello degli insetti, chi locusta, chi zanzara anofele, chi tarlo del legno, coccinelle zero. Io personalmente ritengo che il paragone non stia in piedi per una semplice ragione, e cioè che gli insetti non hanno il dono della parola, del quale noi facciamo un uso molto vario e inventivo, non è che stiamo lì a ripetere aÙ'mfinito cri-cri-cri-cri o z-z-z-z. Comunque lo scandaletto partì appunto da uno scambio di parole e Rosaura stavolta può vantarsi di averlo visto per prima con le sue orecchie in qualche porto o porticciolo in Sardegna, una sera che aveva invitato sulla sua barca una dozzina di ospiti per mangiare la bouillabaisse, preparata da un cuoco croato che però aveva vissuto per anni a Marsiglia, era stato anche riserva (mezza punta o mezzo tacco) nell'Olympique. Allergico al pesce? Quando cominciano a servire Postumio copre il piatto con la mano e dice che lui, scusatemi tanto, la bouillabaisse non la può mangiare. Ma cos'hai, sei a dieta, hai l'ulcera, sei diventato allergico al pesce o cosa? No, no, è proprio che non mi va, non l'ho mai potuta soffrire, abbiate pazienza. Ma cosa racconti, dice Cleofe che sedeva in faccia a lui, l'anno scorso te ne ho visto ingollare tre scodelloni, non ti bastava mai. Ma dove, ma quando, non ero io, protesta Postumio. Sì che eri tu, sulla barca di Nerissa a Portofino, Nerissa se l'era fatta mandare in aliscafo da un famoso ristorante di St-Tropez e tu ci hai fatto praticamente il bagno, in quella bouillabaisse] Postumio nega animatamente: ti confondi con un altro, oppure ti stai inventando tutto dio sa perché, io la bouillabaisse non la sopporto, è noto a tutti. Non a me, dice Rosaura, io per esempio non lo sapevo, altrimenti ti avrei fatto preparare una minestrina al dado vegetale. Postumio è diventato giallastro come l'ipotetica minestrina e ha gridato che era una questione di credibilità, meglio, di trasparenza e credibilità, e che allora lui chiamava a testimoniare Rufo, se per gli altri andava bene. Rufo è consulente economico al ministero del Tesoro e non ha mai detto una bugia in vita sua, tranne quella mezza verità sull'imminente privatizzazione dei lecca-lecca dell'Ili nel febbraio del 1995. Per motivi di lavoro (ha l'incarico di economizzare sulle spese di viaggio degli auti sti di auto blu e uomini delle scorte, raccogliendo dati sui ri storanti più cari e pertanto vietati a quei bravi ragazzi), da due anni a questa parte ha controlla to 227 ristoranti carissimi, di cui 130 specializzati in piatti di pe sce, sempre in compagnia di Po- stumio di cui è amico e socio in una company lussemburghese che ha un traffico di pistole ad acqua e giocattoli in generale per i bambini del Medio Oriente, pare. Un testimone ideale, a trovarlo, ma Postumio l'ha cercato senza fortuna al telefonino e alla fine gli ha mandato un fax a Roma: «Ti prego confermare mio totale disgusto per bouillabaisse», questo il concetto. Due giorni dopo arriva per fax la bomba dalle coste della Turchia, dove Rufo partecipava a un convegno internazionale sull'economia pedofila nelle civiltà mediterranee antiche. «Quale disgusto? L'hai sempre mangiata a mestolate!», questo il concetto. Postumio sviene per quarantacinque chili (ne pesa novanta), poi chiama Artabano, suo amico e socio in una società colombiana che commercia in bicarbonato e tisane etniche, pare, e Artabano gli manda l'elicottero di una società calabrese leader nel riciclaggio di foulard sporchissimi, pare, molto consunti e sfrangiati, e quello salendo a bordo dice minacciosamente che andrà fino in fondo e se ne spalazza via. Ah, sì? Dice Cleofe, per niente impressionata. E si mette a cercare al telefonino Nerissa che dopotutto poteva testimoniare anche lei, era sulla sua barca a Portofino che quella famosa bouillabaisse ecc. E dalle Baleari Nerissa risponde che si ricorda benissimo la cena e che Postumio si era addirittura buttato sulla zuppa già in cambusa, dando fastidio al cuoco inglese, studente a Cambridge. Ma Postumio conosce molta gente nel mondo giornalistico e due giorni dopo Le monde diplomatique pubblica una foto di lui tra due guardie di finanza intento a rovesciare con aria schifata un pentolone di caciucco nel porto di Livorno; va bene, non è proprio la stessa cosa della bouillabaisse ma come prova indiretta fa il suo effetto. Anche Cleofe, però, ha degli agganci in quell'ambiente e tre giorni dopo, sull'autorevole Economist esce una foto di Lapa, moglie di Postumio, che apparirebbe, di fronte, completamente àpoii se i tre punti canonizzati dallo scul¬ tore Fidia per nascondere le nudità non fossero appunto nascosti dal braccio destro e dalla mano sinistra. Solo che il braccio e la mano non sono quelli di Lapa ma quelli di Rufo, che le sta appiccicato dietro con un sorriso tendenzialmente ' libidinoso. Beccati in vetta al tavolo di cucina nell'attico di Postumio a Roma! Un fax travisato Postumio è il primo a minimizzare, lei era salita lassù per cambiare una lampadina fulminata e Rufo le stava dando una mano (due!) perché non cadesse. Intervistato in tv da monsignor Lapaglia nel suo talk-show Anime pulite, Rufo conferma tale innocente versione e d'altra parte ritratta sulla bouillabaisse, il suo fax è stato travisato, era solo uno scherzo di cui si pente, il resto sono pure e semplici calunnie messe in giro da losche figure. Losca figura a me! s'indigna la povera Cleofe, gliela faccio vedere io a quel verme. Attraverso un suo fratellastro già inquisito per spaccio di prime comunioni false si mette in contatto con un ex capitano dei servizi segreti deviati, che attualmente controlla tutte le deviazioni sull'autostrada Firenze-Bologna. Costui le presen¬ ta un ex sergente depistatore, famoso a suo tempo per aver depistato un cinghiale altoatesino dai boschi delle Dolomiti fin dentro a un albergo a cinque stelle di Cortina per spaventare la moglie di un ministro. L'ex agente si fa preparare una bouillabaisse dai cucinieri di una banda armata di Valona (i pesci non sono esattamente gli stessi ma l'insieme dell'intingolo non riesce male), e la trasporta di persona fino alla villa di Postumio nei dintorni di Siena, ricatta due giardinieri clandestini hutu che lo fanno entrare da una porticina, e deposita in cucina il pentolone piazzando tre microspie in sala da pranzo. Quando Postumio si siederà a tavola, ogni sua lappata di bouillabaisse sarà inconfutabilmente registrata. Ma una troupe di carabinieri travestita da troupe di una tv di Miami che finge di girare un documentario sulla vita del Sodoma tiene d'occhio la villa, filma tutti quegli strani andirivieni e il sostituto procuratore addetto al caso mette in guardia Postumio, da cui due anni prima aveva avuto un prestito di 200 milioni per far credere a una nonna molto malata e giù di morale di aver vinto al totocalcio, povera vecchia. Postumio si precipita con un pastore maremmano prestatogli dalla ex moglie di un ex amante di Nerissa (entrambi agli arresti domiciliari per complicità esterna - sedevano a tavoli contigui sulla terrazza di una gelateria a Grosseto - con pastori sardi implicati nel sequestro di una pensionata d'oro). Il cane viene messo davanti a una zuppiera (primo Ottocento inglese) di bouillabaisse e ripreso da quattro telecamere nascoste mentre lappa allegramente sotto gli occhi compiaciuti di Postumio. Schiocchi e risucchi sono fedelmente registrati dalle microspie di Nerissa, ma quando la registrazione viene fatta pervenire ai giornali che la pubblicano quasi integralmente in prima pagina (arrrgh, slosh, burp, splash, gnam ecc), Postumio ha buon gioco a diffondere il filmato che lo scagiona completamente. Interviene la magistratura e il cane viene arrestato e trattenuto in un canile segreto come animale al corrente dei fatti. Il capo della procura di Disneyland-Itaha si dissocia con una lettera al Csm e il gruppo animalista alla Camera emette un comunicato durissimo minacciando di ritirarsi dalla maggioranza di governo. Il Presidente della Repubblica, in visita privata a Disneyland-Francia lascia intendere in una conferenza stampa improvvisata nella miniera dei 7 nani che il cane è pur sempre il migliore amico dell'uomo, e il presidente del Consiglio, in visita ufficiale a Disneyland-Cina, lascia precipitosamente la giunca dei pirati del Fiume Giallo e rientra a Roma su una copia esatta del mitico aereo di Topolino nell'album Topolino pilota postale. «Una tempesta in un bicchiere di chinotto» sdrammatizza spiritosamente all'arrivo. I servizi pervertiti La crisi è evitata, il Gip ordina che il cane sia rimesso in libertà vigilata in Umbria, ima commissione d'inchiesta accerta, sotto i servizi deviati, l'esistenza di servizi degenerati, sotto i quali operano servizi francamente pervertiti. Sono tutti responsabili di intercettazioni telefoniche illegali ai danni di tutti i protagonisti dello scandalo, a partire da quella cena sulla barca di Nerissa a Portofino. Le intercettazioni vengono secretate e tradotte in bulgaro per impedire indiscrezioni e anticipazioni giornalistiche. Gli originali, affidati a un tenente piromane della Guardia Forestale (che di lì a poco si suicida), scompaiono in un vasto incendio nell'entroterra ligure. Io personalmente non ho mai dubitato che la cosa si sarebbe risolta nel mi- otografi, ffaristi: ano tutto ns. lapaglia gliore dei modi, anche perché spioni, fotografi, giornalisti, colonnelli, autisti, magistrati, uomini d'affari e insomma tutti i coinvolti hanno poi accettato di buon grado l'invito di monsignor Lapaglia al suo programma Anime pulite, e tutti hanno spontaneamente ritrattato tutto. Nerissa non aveva mai visto Postumio mangiare la bouillabaisse, Cleofe aveva confuso quella cena con un'altra a Calvi, in Corsica, Rosaura, sulla sua barca, aveva fatto preparare il brodetto adriatico, ma non la zuppa marsigliese, tra Rufo e Lapa non c'era mai stato altro che qualche affettuosa partita di tennis, e così via. Si è avuto un momento di panico quando Postumio ha cominciato a ritrattare anche lui, confessando che la bouillabaisse, effettivamente... Ma il conduttore-prelato è stato svelto a toglierli la parola con la storia evangelica dei pani e dei pesci (com'erano cucinati?), evitando che tutto ricominciasse da capo. Io personalmente ritratto quanto detto finora, perché, caro avvocato, la sua Amarilli è una personcina semplice, una formichina coi piedi per terra, e non ci vuole entrare in nessun modo in una zuppa così inverosimile, così lcntana dalla nostra vita di piccoli insetti italiani, direbbe Doralice. Carlo Frutterò Franco Lucentini Spioni, giornalisti, fotografi, colonnelli, autisti, affaristi: alla fine tutti ritrattano tutto nel talk-show di mons. lapaglia «No, no, proprio non mi va, non l'ho mai potuta soffrire» «Ma cosa racconti, l'anno scorso te ne ho visto ingollare tre scodelloni» «Non ero io, ti confondi. 0 stai mentendo, dio sa perché...» frowpe di carabinieri tiene d'occhio la villa ma il magistrato mette in guardia Postumio, da cui aveva avuto in prestito 200 milioni perfar credere alla nonna malata di aver vinto al totocalcio i» oJaeosAjWtiiji •:;i!i:J!) ili!)" Cu i.i'SJOO li ■ K 8 * fi tati oi '/ Ifcfl !l[(3it !!•! •mmSpMfi lapni i!i OijjfiJeiil Blf ::'>(::r::S OtliiStlliV'.arf^p::!!! ), Ulb (: lioJU ili? itótlO <i(}Z {<<{} iìilib'KiUiìr BifoknsJlii bU. irto; tóqiasisfl !»!.■ svcnd «likiU» efl .otoàiT lab inr^tasiiti sfi., -il> JoH Ì0b ÌH0J83titS8 gitili :A5~U:1 li i;Wv ,»»«»« un {unuw »iu omsinsCTHfi li «fessami i.'.? .ì./Si-mv. -svi, iSììi s-iq.-teu 'iioboo '/iriift #;#?S s»sbn»ib?cffUfeMa',i msimMnMs «sty<& ufi ili- .cte-t* ,iw;e itestip af-A. 'foilsps «'Ì:-«uì«^ìì*jÌto';',:~>8 ùMs! SRÌ.tfi0(agitai » $a (02 olite •nbh jiqtaa; u^f.'f>.<|K;\i\tÌ!Ìaf; bis ni 'isr-o /nosns ih« sM .neiii. t«nyg ^taO r» («i;hiil|!*ieiitHcicrr.i!( i;l abuso stestab aidiìi?aqtS :ob ìotc si fiilBSB W^'^flk*' ioc-'-ite [sbastiva ! ut* saidtol si IsonO .•nuwlWt & ijpntMni .oisiqaus'J .(ijiisiiiti.-!-"-! 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No, no, non l'ho biate panti, dice cia a lui, visto in«Tutto cominciò in un porticciolo in Sardegna, una sera che Rosaura aveva invitato sulla sua barca una dozzina di ospiti per mangiare la bouillabaisse...» In alto Carlo Frutterò e Franco Lucentini. Disegno di Michael S. Klein Spioni, giornacolonnelli, aualla fine tutti «Tutto cominciò in un porticciolo in Sardegna, una sera che Rosaura aveva invitato sulla sua barca una dozzina di ospiti per mangiare la bouillabaisse...» In alto Carlo Frutterò e Franco Lucentini. Disegno di Michael S. Klein