Un paese a caccia di 12 baresi di Mario Deaglio

Quell'estate nera a Fort Knox Un paese a caccia di 12 baresi fi nelle Marche una canzone razzista scatena siciliani contro lombardi Maxirissa alle Cinque Terre dopo un incidente d'auto Oltre 200 persone, quasi un g^p intero paese, hanno inseguito una dozzina di turisti pugliesi a Corniglia, nelle Cinque Terre, dopo una lite per un incidente tra un motorino e un'automobile. E un'altra maxi-rissa è scoppiata ieri a Numana, vicino ad Ancona, a causa di una canzone razzista intonata da un gruppo di ragazzi lombardi in un campeggio: alcuni loro coetanei siciliani, a cui lo sfottò era diretto, hanno reagito duramente: la conclusione è stata uno scontro a calci e pugni. Adesso i 12 turisti pugliesi si trovano in un albergo segreto in una località della Li- guria, protetti dai carabinieri. Sono stati salvati dagli uomini dell'Arma dopo il pestaggio che ha visto coinvolti quasi tutti gli abitanti di Corniglia, in provincia della Spezia. Tutto è nato da una banale lite dopo un incidente stradale. Due giovani in motorino, condotto da un barese, sono caduti per evitare un'auto guidata da uno spezzino di 24 anni. C'è stata prima una discussione, poi sono volati alcuni colpi proibiti. Tutto sembrava finito e invece, imprevedibile, c'è stato il seguito nella piazza di Corniglia. Insieme con il conducente dello scooter, un giovane di 21 anni, c'erano anche quattro amici baresi che hanno ripreso la «discussione» con il conducente dell'auto, un abitante della zona, seduto in un bar. Ancora una volta tante minacce e poi una serie di botte, calci, pugni e il giovane spezzino è finito al pronto soccorso dell'ospedale: la prognosi dei sanitari è stata di una decina di giorni. A quel punto, la voce dell'aggressione al compaesano è corsa velocissima tra i vicoli di Corniglia. In poco più di un quarto d'ora in piazza si sono precipitati tutti, o quasi, gli uomini validi. Erano quasi 200, in pratica tutti gli abitanti di Corniglia, decisi a dare una lezione ai tu¬ risti baresi che nel frattempo da 5 erano diventati 12. Anche questa volta sono volati calci e pugni e a finire in ospedale è stato un ragazzo pugliese (12 giorni la prognosi del pronto soccorso). Per sedare la colossale rissa c'è voluto l'intervento in forze dei carabinieri, che sono arrivati anche dalle vicine stazioni delle Cinque Terre e dal comando provinciale della Spezia. La calma è tornata solo dopo tre ore. A quel punto il gruppo di baresi è stato scortato, fatto sloggiare e sistemato in un albergo segreto in un'altra località della Liguria. Per tutta la giornata di ieri gli uomini dell'Arma hanno controllato il paese di Corniglia e naturalmente protetto il gruppo di pugliesi che - a quanto sembra - è intenzionato a riprendere la strada per Bari. Nel frattempo, almeno una qua¬ rantina di persone è già stata interrogata dai carabinieri della Spezia. A Numana, sulla Riviera del Conerò, invece, la rissa d'estate è nata per una canzone dagli evidenti toni razzisti. A cantarla è stato un gruppo di ragazzi lombardi, ospiti in un campeggio, e la reazione di un altro gruppo, di siciliani, non si è fatta aspettare: sono volati calci e pugni e alla fine 18 giovani, nove lombardi e nove siciliani, sono stati denunciati dai carabinieri, intervenuti per riportare la calma. L'episodio è accaduto alle 2 e mezzo del mattino nel camping «Numana blu», dove i protagonisti del litigio, tutti tra i 18 e i 20 anni, stanno trascorrendo un periodo di vacanza in tenda. Nessuno, fortunatamente, è rimasto ferito, ma i contusi sono diversi. Carlo Galazzo g^p Uno scorcio delle Cinque Terre, dove Corniglia è stata teatro di una megarissa tra turisti e locali LA SPEZIA. A fianco, il Grand Hotel di Rimini, dove nell'agosto del 71 fu trovata una bomba. A sinistra, l'ex presidente Usa Richard Nixon e, in basso, Fort Knox, il «forziere» americano in cui è custodito oltre il 50% dell'oro mondiale cambi rigidissimi, era come se fossero arrivati i marziani, ossia un elemento assolutamente nuovo e incomprensibile. Governatori e ministri delle Finanze vennero strappati alle loro vacanze, con lo stupore e la preoccupazione dipinti sui volti abbronzati e per prima cosa chiusero i mercati. E i turisti americani ebbero l'amara sorpresa di vedersi rifiutare, nei negozi e negli alberghi, il loro potentissimo «biglietto verde». Il mondo si divise tra chi riteneva che lo sganciamento del dollaro dall'oro fosse una prova di debolezza e chi lo considerava invece una prova di forza. Il quotidiano inglese Daily Mail fu tra i pochi a scrivere a chiare lettere che di fatto il dollaro era stato svalutato. Fino ad allora, però, la svalutazione era un disonore, un'ammissione di sconfitta, mentre ora, per la prima volta veniva usata come strumento nella competizione economica: gli Stati Uniti cercavano deliberatamente l'indebolimento del dollaro per dirottare sui loro partners parte del costo dell'aggiustamento della loro economia. Avevano inventato la «svalutazione competitiva» che gli italiani avrebbero poi largamente imitato. La crisi del dollaro piombò su un'Italia in cui, dopo il '68, ogni autunno si rivelava più caldo del precedente, ma in quel momento immersa in un'atmosfera di piena vacanza. Emilio Colombo era a capo di un governo dc-psi-psdi con l'appoggio esterno del pri. Aldo Moro era ministro degli Esteri, mentre al dicastero del Bilancio sedeva il socialista Antonio Giolitti e il Tesoro era diretto dal democristiano Mario Ferrari Aggradi. Il psi parlava di «equilibri più avanzati»; si preparava il referendum sul divorzio, divenuto legge nel 1970. Se tutto questo sa chiaramente di un lontano passato da Prima Repubblica, molte cose erano invece simili a oggi. Anche allora imperversava il Festival di Sanremo, vinto in quell'anno da Nicola Di Bari, con una canzone dal titolo «Il cuore è uno zingaro». Anche nel 1971 Rimini era inquieta: nella notte tra il 2 e il 3 agosto una bomba era esplosa davanti a una casermetta della polizia e il 12 agosto un'altra bomba, a orologeria, venne scoperta presso un campo di tennis del Grand Hotel. Su chi sia stato il vero vincitore di quella notte di Ferragosto rimangono l'orti discordanze: gli Stati Uniti riuscirono a mantenere la loro moneta al centro del sistema economico occidentale ma la sua importanza si ridusse alquanto a favore del marco e dello yen e il basso valore del dollaro (scese rapidamente nei confronti di tutte le grandi monete tranne la debolissima lira) favorì l'acquisto di imprese americane da parte di giapponesi ed europei. Dopo anni difficili, l'Europa riuscì a dare il via a una risposta unitaria, con il varo del Sistema monetario europeo, che ha portato all'attuale: progetto di moneta unica. L'Italia fu sballottata tra svalutazioni e inflazione ma, nel complesso, ha saputo cavarsela, sia pure in maniera estremamente anomala. E ministri economici e banchieri centrali in agosto non vanno più in vacanza a cuoileggero. Mario Deaglio