«Bologna troppo violenta Shopping con la scorta»

Scippi e forti all'ordine del giorno «Bologna troppo violenta Shopping con la scorta» Negozianti ingaggiano i vigilantes «Troppi reati, è l'unica soluzione» Scippi e forti all'ordine del giorno BOLOGNA. A far la spesa protetta da una «body guard» oppure a pranzo sotto gli occhi protettivi di un muscoloso «buttafuori». E senza essere Lady D. Succede a Bologna, dove alcune boutique e ristoranti del centro reagiscono contro il dilagare della malavita con l'assunzione di vigilantes privati per difendere commessi e clienti da un vero e proprio stillicidio di borseggi, ruberie, risse, accoltellamenti e minacce a cui fa da contorno lo spaccio di droga, praticamente en plein air, proprio sotto la statua di Giuseppe Garibaldi. L'emergenza è scattata in via Indipendenza, la strada che collega la stazione al centro, una delle mete preferite dai bolognesi per lo shopping. Ma la delinquenza dilaga anche in alcune vie laterali ed ha il suo epicentro in piazza 8''Agosta(dove si tiene il mercato ambulante settimanale) e nel parco della Montagnola, dove si raccolgono più siringhe che cartacce. «Così non si può più reggere - si sfoga Pino Norelli, il titolare della gelateria Regina, assediata ogni giorno da decine di spacciatori -. Chiedo al sindaco, al prefetto e al questore se è lecito tollerare una centrale dello spaccio proprio nel cuore della città, nella via più importante». Un mese fa, otto dipendenti della gelateria si sono licenziati perché esasperati dagli insulti e dalle minacce degli spacciatori. Hanno spedito un volantino a mezza giunta dove ringraziano ironicamente il sindaco e gli assessori «di averci dato la possibilità di rimanere disoccupati» e per aver intralciato «la normale vendita al dettaglio dell'eroina». «Siamo assediati da furti e da spacci», dice Giuliano Boldrini, chef del self-service Camst, dove alcune settimane fa un borseggiatore, vistosi scoperto, ha minacciato i clienti con il collo di una bottiglia. «Se chiamiamo la polizia - aggiunge Adriano Zanini, titolare di due alberghi - puntualmente arrivano le rappresaglie. Questa settimana le auto dei nostri ospiti, riconoscibili dallo stemma dell'hotel per evitare la multa, sono state trovate con le gomme tagliate. I vigilantes sono l'unica soluzione, anche se è una vergogna che un esercizio in centro a Bologna debba ricorrere a tre buttafuori per mantenere l'ordine». I vigilantes in servizio a Bologna, secondo le stime del sindacato, sono circa 150: la maggioranza impiegati in supermercati, ma molti anche in piccoli esercizi e ristoranti. I commercianti sono esasperati. Alberto Vannini, presidente del Consorzio di via Indipendenza tra oltre 250 esercizi, annuncia per settembre iniziative di protesta: «Sarà una protesta dura, qui a Bologna si fanno delle gran chiacchiere, con poco costrutto. Non credo che l'aniministrazione comunale abbia la volontà di affrontare davvero il problema del degrado. Mi rifiuto di pensare che una città di 350 mila abitanti abbia i problemi di metropoli come Milano o Roma». La reazione alla microcriminalità che assedia il centro storico è diventata anche occasione di polemica politica. Con Bologna Nuova, l'opposizione accusa la giunta di aver attuato «scelte aperturiste incapaci di impedire l'infiltrazione di clan criminali nella città». Il Comune replica annunciando per settembre l'arrivo dei vigili di quartiere, una nuova illuminazione per via Indipendenza e interventi di manutenzione e riordino per il parco della Montagnola. «Contro la criminalità tutti devono fare la propria parte - dice l'assessore Laura Grassi -. E non mi scandalizza l'uso di guardie giurate private». Marisa Ostolani Alato un'immagine del centro di Bologna In basso il sindaco della città Walter Vitali

Persone citate: Adriano Zanini, Alberto Vannini, Giuliano Boldrini, Giuseppe Garibaldi, Laura Grassi, Marisa Ostolani, Pino Norelli, Walter Vitali

Luoghi citati: Bologna, Milano, Roma