Il ricatto indecente degli usurai di Alessandra Pieracci

Genova: «Fai prostituire tua moglie e vedrai che riesci a saldare i tuoi debiti» ricatto indecente degli usurai Genova: «Fai prostituire tua moglie e vedrai che riesci a saldare i tuoi debiti» La proposta fatta a un commerciante che aveva un debito di cinquanta milioni GENOVA. Non riusciva a pagare l'usuraio e si è sentito dire: «Un patrimonio ce l'hai, tua moglie. Falla prostituire e vedrai che dieci milioni al mese te li porta. Se non sai come fare, ci pensiamo noi». Lo ha raccontato a Gianfranco Sansalone, giornalista del Tg3, un commerciante di pellami originario del Sud, trasferitosi a Genova da qualche anno, che si è tirato fuori daUa prigione degli strozzini grazie all'aiuto di un sacerdote. Ha ottenuto finalmente un prestito da una banca, ha pagato cento milioni e ha deciso di raccontare la sua storia, a patto di non essere riconoscibile per paura di ritorsioni. In quest'ultimo anno è stato minacciato e picchiato. Non teme di essere identificato dal racconto di quanto gli è successo, in particolare dalla richiesta di far prostituire la moglie, perchè non si tratterebbe di una prassi infrequente. «A noi non risultano esempi del genere, non abbiamo mai avuto a che fare con prostitute, casalinghe o studentesse dalla doppia vita, che si giustificassero con la necessità di restituire un prestito - dicono in questura - Però tutto è possibile. Gli strozzini sono spietati. Il mondo dell'usura è un inferno sommerso in cui si bruciano le esistenze di persone di ogni tipo: c'è chi si rovina per fare la bella vita o pagare i debiti di gioco, chi è sull'orlo del fallimento commerciale, chi deve pagare cure mediche particolarmente costose. Non ci sono denunce, non ci sono accuse. La paura è forte». Prima delle minacce o delle percosse, c'è il ricatto del boDettino dei protesti: per un commerciante sarebbe la fine. A Genova, come in altre città d'Italia, funziona un centro antiusura alla Curia, che piano piano sta cominciando a dipingere un quadro preciso della situazione, grazie alla collaborazione dei parroci. Il commerciante intervistato in tv è un uomo di una cinquantina d'anni, che lavora e abita nel centro della città. Sua moglie è molto più giovane, appena trentenne, particolarmente avvenente. «Non le ho mai detto nulla perchè era malata e non potevo darle anche questo colpo» racconta la vittima degli strozzini. Poco più di un anno fa il commerciante si è trovato in una crisi cui non poteva far fronte: aveva merce da pagare, ma non c'erano gli incassi. Si è venduto tutto, ma non è bastato. Allora ha chiesto un prestito di cinquanta milioni a diverse banche, senza ottenere nulla. Si è ritrovato a rivolgersi a un usuraio, come ultima risorsa. Indirizzato da qual- cuno che in questo modo ha ottenuto uno «sconto» o una dilazione? Non vuole dirlo. I cinquanta milioni sono arrivati subito, da restituire con un interesse del venti per cento (di solito è il trenta, ma in questo caso la cifra era particolarmente alta e lo strozzino si è accontentato). Il commerciante ha cominciato a pagare rate mensili di dieci milioni che riuscivano a coprire solo gli interessi, senza intaccare il capitale prestato. Quando ha cercato di far presenti le sue difficoltà, l'usuraio (era un uomo, ma spesso i prestiti arrivano da donne di una certa età che hanno accumulato un piccolo patrimonio e vogliono incrementarlo sulle disgrazie altrui) gli ha fatto la sua proposta «commerciale»: far prostituire la giovane moglie, addirittura metterla «a disposizione». I contatti tra usurai e organizzazioni criminali non sono infrequenti, soprattutto quando gli strozzini hanno bisogno di braccia e armi per far rispettare gli impegni. Però i prestasoldi restano figure indipendenti, che attraversano tutti gli strati sociali. Basta un piccolo capitale iniziale, a volte la liquidazione, per mettersi in affari. In maggioranza, infatti, sono anziani. Si ricorda ancora, a Genova, il caso di un orchestrale in pensione risultato invischiato in un giro di prostituzione e usura. Alessandra Pieracci Ma l'uomo, salvato da un sacerdote non ha denunciato gli strozzini: «Voglio vivere» Il questore di Genova, Antonio Pagnozzi Una drammatica storia di usura è venuta alla luce a Genova

Persone citate: Antonio Pagnozzi, Gianfranco Sansalone

Luoghi citati: Genova, Italia