Tudjman denunciato per crimini di guerra

Un leader dell'estrema destra croata al tribunale dell'Aia: ha spartito la Bosnia con Milosevic Tudjman denunciato per crimini di guerra Un leader dell'estrema destra croata al tribunale dell'Aia: ha spartito la Bosnia con Milosevic EKaradzic non cede il potere a Pale ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Il presidente croato Franjo Tudjman è stato denunciato al tribunale intemazionale dell'Aia per crimini di guerra commessi contro i musulmani di Bosnia e per aver voluto la spartizione di questo Paese. La denuncia, la prima ufficiale contro un capo di Stato, è stata fatta da Dobroslav Paraga, leader del partito croato dei diritti (Hsp 1861), organizzazione di estrema destra filo-ustascia ai margini della scena politica croata. Allo scoppio della guerra, prima in Croazia e poi in Bosnia, Paraga era il comandante delle Hos, le milizie paramilitari croate che tra le prime hanno opposto resistenza all'esercito jugoslavo. Ma col tempo il suo partito, sempre più isolato, si è scisso in tre frazioni che oggi possono contare su ben pochi seguaci. Lo stesso Paraga, personaggio contorto noto per essere stato uno dei più giovani dissidenti del regime titino, non è più riuscito a risalire la china. Nelle scorse elezioni il suo partito non era riuscito nemmeno ad entrare in Parlamento. «Negli ultimi cinque anni ho cercato di affrontare la questione della responsabilità politica e penale del regime croato. Adesso il time-out è scaduto», ha detto ieri Paraga in una conferenza stampa convocata a Zagabria per spiegare le sue intenzioni. Insieme al presidente Tudjman, Paraga ha denunciato il ministro della Difesa croato Gojko Susak e otto ufficiali dell'esercito di Zagabria. «Lo scopo della mia denuncia non è quello di destabilizzare la Croazia. Di certo le autorità croate capeggiate da Tudjman non sono i principali colpevoli dell'aggressione. Non abbiamo nemmeno mai pensato che i veri colpevoli non siano a Belgrado. So no loro i principali responsabili dell'aggressione. Ma siamo profondamente convinti che l'aggressione granserba non avrebbe mai rag giunto simili dimensioni e non avrebbe avuto simili conseguenze se i serbi non avessero avuto aiu tanti dalla parte croata», ha dichia rato Paraga, aggiungendo di aver fornito documenti scritti, registrazioni e prove varie per rafforzare l'accusa, oltre a venti testimoni che sarebbero disposti a presentarsi' di fronte alla Corte dell'Aia. Le prime reazioni di Zagabria alle gravi accuse lanciate da Paraga contro il presidente Tudjman sono state di unanime condanna. I lea der dei principali partiti di opposi zione hanno giudicato il suo gesto inaccettabile. «Si tratta di una forma di esibizionismo, narcisismo politico». Da parte sua Paraga aspetta la risposta del governo croato. Ma fonti vicine al Consiglio dei ministri di Zagabria annuncia no una reazione ufficiale soltanto quando riceveranno dal tribunale internazionale dell'Aia la copia del la denuncia. Per il momento però la Corte non si è pronunciata. Intanto il pm di Zagabria ha annunciato l'intenzione di aprire un'inchiesta su Paraga, sospettato di diffama zione e diffusione di false notizie In particolare per le dichiarazioni rilasciate dal giornale «Novi List» di Bijeka dove accusa il presidente Tudjman di aver preparato e organizzato l'aggressione contro la Bo snia d'accordo con il presidente ju goslavo Milosevic. I due leader avrebbero concordato la spartizio ne della Bosnia nell'incontro a Karadjerdjevo, in Serbia, nel 1991. Nel frattempo il settimanale «Globus» di Zagabria ha pubblicato che Dario Kordic, uno dei principali incriminati croato-bosniaci sulla Usta del tribunale internazionale dell'Aia, starebbe per consegnarsi alla Corte. Kordic è accusato di crimini di guerra compiuti contro i civili musulmani, in particolare nella strage di Ahmici, un villaggio della Bosnia centrale dove nell'aprile del '93 furono uccisi 120 musulmani. Ma il più ricercato criminale di guerra rimane il serbo-bosniaco Radovan Karadzic, che domina tuttora la scena politica di Pale. Ieri la Corte Costituzionale della Republika Srpska, l'entità serba di Bosnia, ha convocato la presidente Biljana Plavsic per risolvere il suo braccio di ferro con l'ala oltranzista del partito serbo capeggiato dai seguaci di Karadzic. Ma la lady di ferro di Banja Luka non ha l'intenzione di presentarsi. «La convoca¬ zione della Corte non è conforme alle norme procedurali», ha detto il portavoce della Plavsic. «La presidente è stata convocata a una riunione a porte chiuse che aveva lo scopo di rimandare le elezioni da lei convocate per il prossimo 12 settembre». Ingrid Badurina l capo del «partito dei diritti» è pronto a fornire documenti e testimoni per le sue accuse Zagabria tace: non abbiamo ricevuto richieste dal tribunale L'opposizione: gesto narcisistico llllll Il presidente croato Tudjman: contro di lui una denuncia al Tribunale dell'Aia