Il Carroccio cerca feluche per la Padania libera di Alessandro Mondo

DIPLOMAZIA SECESSIONISTA Il Carroccio cerca feluche per la Padania libera DIPLOMAZIA SECESSIONISTA CERCANSI «feluche padane» che rappresentino la nuova nazione del Nord all'estero. Ma attenzione: per mettersi in lista bisogna navigare su Internet fino al sito giusto, quello della Lega Nord, aperto da una foto di Umberto Bossi con citazione annessa. Altra cliccata - questa volta sul riferimento «Corpo Diplomatico della Padania» - e gli aspiranti ambasciatori o consoli onorari potranno leggere questo messaggio: «In data 512-1996 il Governo Provvisorio della Padania ha deliberato la creazione di un "Corpo Diplomatico della Padania". I Padani residenti all'estero che fossero interessati, sono invitati ad inviare il proprio curriculum vitae ai seguenti recapiti...». Una provocazione? Niente affatto. Come non vogliono esserlo i ministri padani o la «Gazzetta ufficiale della Padania», diffusa anch'essa sulle pagine telematiche. Ed allora non deve stupire che il neonato governo vada a caccia anche di feluche - oltre che di onorevoli - in grado di rappresentarlo adeguatamente all'estero, perorandone nascita e diritti, imbastendo proficui accordi commerciali. Fra l'altro, pare che le richieste non manchino. «Pensi che un giovane astronomo ci ha scritto dall'Australia chiedendo di mandargli una nostra bandiera», conferma Mario Borghezio, ministro del governo padano. E non è tutto: «A Tirana possiamo contare su un gruppo di piccoli imprenditori che nel momento del bisogno si sono dati una mano». Corpo diplomatico o società di mutuo soccorso? «Un po' entrambe le cose». Continua a snocciolare entità geografiche, Borghezio: cita il Sud America, si spinge fino all'Africa. «Per restare in Europa - incalza - vantiamo relazioni a Londra, in Francia e nel Principato di. Monaco». Ma ecco fa¬ re capolino la Louisiana. Possibile? «Come altri Stati americani dispone di una sua politica estera e commerciale: stiamo dialogando anche con loro...». Rapporti a 360 gradi che potrebbero preludere, perché no, «a una rete dì Camere dì commercio». La «Farnesina padana» s'ha da fare, insomma. «Il problema, semmai, sarà trovare persone capaci tramite una selezione accurata precisa Rinaldo Bosco, senatore leghista -. Troppa fretta? La Padania non si improvvisa all'ultimo momento o sarà il caos». Quanto ai requisiti necessari, con un piccolo margine di approssimazione possiamo tratteggiarli: integrità morale e professionale, preparazione approfondita sull'ideologia leghista e sul Verbo bossiano, predisposizione a intrattenere rapporti. Buona conoscenza del proprio territorio di residenza all'estero, anche. Ed ecco che sul concetto di «estero» sorge il primo, ragionevole, dubbio. «Roma ladrona» - espulsa dal bollettino meteo dei media padani - va considerata o no una sede estera? Si insedierà mai un «amba¬ sciatore padano» a Reggio Calabria o a Cagliari? Ebbene sì. Per «foresto» va inteso tutto quello che fuoriesce dai confini geografici della Padania. «Del resto, anche in quelle realtà vi sono dei padani che svolgono onestamente la loro attività», concede Borghezio. «Ma no, la faccenda del bollettino meteo è una provocazione per rendere la pariglia a chi nega l'esistenza di uno Stato libero», corregge Gipo Farassino, eurodeputato a Bruxelles, propenso a intendere come «estere» solo le sedi diplomatiche fuori della Penisola. Parlano di «volontariato», Farassino e Bosco. Almeno in un primo tempo, visto che mancano i fondi per stipendiare congniamente le feluche del Nord. Ma quel che conta, in questa fase, è l'idea, la missione da portare a termine: ovvero, informare a 360 gradi sugli obiettivi della resistenza padana, rettificando le notizie diffuse dall'informazione «di regime». Come dice Farassino, «è essenziale farci conoscere e, soprattutto, far capire all'estero che non siamo una banda di matti». Alessandro Mondo ormentini arassino Marco Formentini e Gipo Farassino L'arruolamento via Internet Borghezio: «Siamo presenti anche in Africa e negli Usa»

Persone citate: Borghezio, Farassino, Gipo Farassino, Marco Formentini, Mario Borghezio, Rinaldo Bosco, Umberto Bossi