«Ha giocato con il nostro dolore»

«Ha giocato con il nostro dolore» «Ha giocato con il nostro dolore» Parla la sorella di Cafasso. La bimba affidata ad amici TORINO. «Non provo odio, né vendetta. Spero soltanto che adesso le loro vite vengano spezzate, come loro hanno spezzato la mia, uccidendo mio fratello. Devono pagare, tutto, senza sconti di pena». Giuseppina Cafasso, la sorella del bancario assasinato, ora si sfoga. Sono le sue uniche e poche parole, al telefono, della sola parente che Sergio Cafasso aveva dopo la morte dei genitori. Non se la sente ancora di affrontare i giornalisti. Ha saputo dell'arresto della cognata guardando il telegiornale. Si è sentita male, è rimasta a letto. Il marito, Giorgio Chirone, 46 anni, fisioterapista, parla al posto suo. Parole di rabbia. «E' incredibile, pensare di aver diviso per cinque anni la nostra casa con lèi. E quel ragazzo, quel giovane con i capelli lunghi che da tempo ormai ci passava sotto il naso, con la scusa di venire a dare una mano. Si era rotto un tubo, e dopo averlo aggiustato dovevano ripavimentare il salotto. Lavori che andavano avanti da tempo. Sergio usciva la mattina presto, verso le 8, per andare in banca, e non rientrava prima delle 17. La bambina veniva accompagnata a scuola da una baby-sitter. Così, quel giovane aveva preso a trascorrere intere giornate con lei, dopo che il marito usciva. E pensare che quest'estate, a giugno, Sergio e Luisella erano andati a fare un viaggio in Grecia, per riconciliarsi. Due anni fa stavano decidendo di separarsi: un altro amico, anche questo più giovane di lei. Luisella lo aveva conosciuto, non so dove. Non so neppure quanto è durata quella relazione, ma poi è finita. Sembravano essere tornati tranquilli. Non riusciamo a crederci. Per noi Sergio è come se fosse partito per le vacanze e non fosse più tornato. Lo ricordiamo così, quando ci siamo salutati mercoledì scorso prima di andare in Liguria, a Celiale. Lui era tranquillo, ci ha salutati, dicendo che tra pochi giorni ci avrebbe raggiunti. A dirci che era morto è stata proprio lei, Luisella. E noi le abbiamo creduto, fino all'ultimo». Nell'alloggio di Torino, invece, si sono rifugiati i genitori di Luisella Pullara, il padre Corrado e la mamma Ornella Tavolai. Al citofono poche parole: «Lasciateci in pace, fino a ieri non sapevamo di avere un'omicida in casa. Solo adesso sappiamo la verità». Ora comincia un altro dramma. E' quello di Carlotta, rimasta sola a 5 anni. Prima o poi qualcuno le dovrà spiegare che il papà è stato ucciso, la mamma in carcere. La bimba ora si trova ancora a casa di una coppia di amici, gli stessi che dopo il delitto l'avevano strappata dal suo lettino mentre dormiva. Le avevano raccontato che le urla e il trambusto erano per colpa di un cane: «E' scappato, stanno cercando di prenderlo». Prima del funerale, la mamma le ha detto: «Papà non c'è più». Mentre 48 ore prima, spiegava nella sua camera da letto: «Come potrei guardare negli occhi mia figlia se avessi a che fare con la morte di mio marito?». [già. bra.] Giuseppina Cafasso, la sorella del bancario assassinato la settimana scorsa vicino a Torino

Persone citate: Cafasso, Giorgio Chirone, Giuseppina Cafasso, Luisella Pullara, Sergio Cafasso

Luoghi citati: Grecia, Liguria, Torino