Triangoli pericolosi
7 Triangoli pericolosi Storie di amori e delitti con regìa al femminile Lui, lei, un altro lui. Il triangolo a volte ha un finale tragico: moglie e amante cercano di disfarsi (e sovente ci riescono) del coniuge legittimo. E' successo anche che a farne le spese fosse proprio l'amante. La storia di Gigliola Guerinoni riempì le pagine dei giornali nell'estate del 1987, e ancora oggi torna a far parlare di sé. La donna sta scontando una condanna a 26 anni per l'omicidio di Cesare Brin, farmacista di Cairo Montenotte, provincia di Alessandria. Il suo convivente, Ettore Gerì, fu ritenuto suo complice e venne condannato a 15 anni di carcere. Il delitto avvenne nella notte del 12 agosto: Brin fu colpito con un corpo contundente al capo mentre dormiva. Gigliola Guerinoni fu definita la «mantide». A Maria Luigia Redoli toccò invece l'appellativo di Circe della Versilia, per le pratiche magiche a cui si dedicava assieme alla figlia. Ancora un delitto della passione, ancora in estate. La vittima è Luciano Iacopi, marito della Redoli, ricco possidente di Forte dei Marmi, ucciso la notte del 17 luglio 1989. Lo trova massacrato con 18 coltellate nel garage la stessa Maria Luigia, che assieme ai figli Diego di 14 anni e e Tamara di 18 rincasa dopo una serata alla Bussola. La donna viene ritenuta colpevole: avrebbe organizzato il delitto assieme al giovane amante Giancarlo Cappelletti, oggi ventinovenne, carabiniere a cavallo. Secondo i giudici, fu proprio Cappelletti l'esecutore materiale del delitto. Per i due si spalancano le porte del carcere a vita. Assolta, invece, Tamara Iacopi, che era accusata di concorso morale nell'uccisione del padre. I due amanti maledetti si sono sempre professati innocenti e più volte hanno consegnato ai giornali i loro memoriali di difesa. Dai toni più grotteschi che tragici è l'ultimo triangolo su cui si sono accesi i riflettori della cronaca, a Capriolo, nel Bresciano. La vicenda giudiziaria non si è ancora conclusa, ma secondo una provvisoria ricostruzione dei fatti, Maria Angela Assoni, 33 anni, incontra in casa nella notte l'amante Massimo Foglia, 34 anni, di Lodi. Il marito, Oliviero Signoroni, si sveglia e viene aggredito e accoltellato e finisce in ospedale. L'amante fugge con un po' di soldi, per fingersi un ladro, mentre la donna il giorno dopo denuncia di essere stata violentata e rapinata da due albanesi. La tresca, però, viene scoperta: i due amanti saranno processati per l'aggressione a Signoroni. [s. man.] I 4 w \ b- Dall'alto, Maria Angela Assoni, Maria Luigia Redoli e Gigliola Guerinoni
Luoghi citati: Alessandria, Cairo Montenotte, Capriolo, Forte Dei Marmi
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