E la pietra di Aime si fa benedettina di Angelo Mistrangelo

in città Fino al 31 agosto nell'abbazia la mostra patrocinata dalla Provincia E la pietra di Aime si fa benedettina Alla Novalesa le sculture dell'artista di Gravere La pietra si fa immagine. Fino al 31 agosto è visitabile all'Abbazia della Novalesa la mostra di Tino Aime (orario: 9-12/ 15,30-18,30). Realizzata con il patrocinio della Provincia di Torino, l'esposizione propone una serie di incisioni e, in particolare, un «corpus» di sculture in pietra che costituisce un ritorno dell'artista a una pratica «esercitata - scrive in catalogo Lorenzo Mondo - all'inizio e poi dismessa, quella che ignorano molti estimatori dei suoi dipinti smaltati e delle sue sottili trame grafiche». E in questi lavori si avverte la ricerca di una raffigurazione calibrata, meditata, sottolineata da una strenua volontà di affidare al granito o alla pietra di Les Baus de Provence le interiori emozioni, il senso di una interpretazione della realtà che si fa documento di un percorso antico come quello della storica abbazia benedettina. La scultura rappresenta, quindi, una sorta di messaggio, di profonda spiritualità, di momento altamente evocativo legato alla «Madonna con bambino» e al suggestivo «Tavolo con libri e fruttiera», alla natura morta «Le pere» e al lirico granito «Luna alla finestra». Nelle opere di Aime si nota un clima di sospensione psicologica, di immanente silenzio, di riferimento con i materiali che appartengono alla montagna, alla serenità delle cappelle votive, a una «compiuta maturità». Una maturità di linguaggio che gli permette di esprimersi con semplicità, talora con candore, con una freschezza che ha fatto dire a padre Giovanni Lunardi, priore della Novalesa, che «le sue incisioni e le sue pietre scolpite parlano, in maniera nuova e personale, un linguaggio facile, accessibile a tutti, anche a chi è privo di una cultura libresca». Walter Giuliano, assessore provinciale alle Risorse Naturali e Culturali, mette invece in evidenza un discorso in cui, è auspicabile, «che tutti sappiano leggere la filigrana che attraversa la carta, i racconti che sono nei segni incisi, i messaggi affidati ai colori che vagano sulla carta come in un mare da cui attendono di essere raccolti». Angelo Mistrangelo

Persone citate: Aime, Giovanni Lunardi, Lorenzo Mondo, Tino Aime, Walter Giuliano

Luoghi citati: Novalesa, Torino