Guardate Mozart, va a spasso per Rovereto di Luigi Rossi

Guardate Mozart, va q spasso per Rovereto Il musicista sarà al centro del festival «Oriente-Occidente» anche con un programma di danza Guardate Mozart, va q spasso per Rovereto E per provocare ifuturisti tornano a uccidere il chiaro di luna ROVERETO. Mozart torna a carnminare per le strade della città trentina, che lo ospitò nel 1769. Oltre al vero e proprio Festival mozartiano, in programma nella seconda metà di settembre, Rovereto presenta il divino fanciullo nella sua prestigiosa rassegna «Oriente-Occidente», giunta alla sedicesima edizione tra il 4 e il 14 settembre. Il genio salisburghese effettuerà cinque passeggiate nelle vie e piazze principali condotto per mano dai coreografi e danzatori Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, concludendo il suo itinerario sabato 13 settembre nel parco di casa Bridi. Il progetto si intitola «Mozartstrasse» ed è ovviamente condotto su sue musiche. Un Mozart «on the road» che i due giovani allievi di Carolyn Carlson intendono avvicinare ai suoi coetanei d'oggi, portando in primo piano le com ponenti ludiche della sua personalità. Rovereto non dimentica neppure di essere una delle culle del Futurismo italiano che ebbe qui in Fortunato Depero un grande esponente. Dopo una mostra su «Giannina Censi, danzare il Futurismo», al teatro Za n don ai il 4 settembre verrà presentato «Uccidiamo il chiaro di luna», aerodanze della Censi, unica danzatri¬ ce futurista, riproposte da Silvana Barbarmi che ne è stata allieva. Quindi la compagnia Vera Stasi proporrà la «rivista futurista», sempre deUa Barbarmi, dal titolo «Siio Vlummia torrente N. 3». La contrapposizione tra Oriente e Occidente inizia il 6 settembre al teatro Zandonai con la compagnia anglo-indiana Shobana Jeyasingh che contamina lo stile del Sud India con danza moderna occidentale. Il giorno dopo al Palazzetto delio Sport è la volta di «Cheb Marni», concerto di musica algerina. Ancora dalla Gran Bretagna giunge (stavolta a Trento all'auditorium Santa Chiara) «E muoio disperato» di Javier de Frutos con la Rinochet Dance Company. Ovviamente siamo ad una singolare lettura della «Tosca» di Puccini. Francese invece la compagnia Catherine Berbessu con la prima italiana di «A fuego lento» dedicata al tango argentino contaminato con danza contemporanea. Ispirato a Borges e a Carlos Gardel, questo spettacolo ha raccolto consensi alla Biennale di Lione del '96. Dal Portogallo giunge la compagnia di Paulo Ribeiro che presenterà «Rumor de deuses», una novità per l'Italia, ma con numerosi lauri conquistati in Francia. Dopo l'esibizione a Trento dell'inglese Russell Maliphant, il Festival, come è tradizione, chiude con due serate (13 e 14 settembre) dedicate ad un maestro contemporaneo. La scelta è caduta sull'americana Trisha Brown, una delle caposcuola della «postmodern dance». In collaborazione con Robert Rauschenberg, artista visuale che le ha fornito anche la base musicale, riproporrà un suo classico del 1983, «Set and Reset», ma nella seconda serata scandalizzerà, forse, il pubblico con «If You couldn't see me», un assolo tutto «di schiena» che vuole esplorare le potenzialità comunicative del dorso. Luigi Rossi

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, India, Italia, Lione, Portogallo, Rovereto, Trento