«Di Pietro arruffapopolo Mi ricorda un Farinacci»

«Di Pietro arruffapopolo Mi ricorda un Farinacci» Curzi durissimo contro il prossimo rivale al Mugello «Di Pietro arruffapopolo Mi ricorda un Farinacci» ROMA. «Di Pietro? Un arruffapopolo come ce ne sono stati tanti in Italia. E' un uomo di destra, ha una concezione autoritaria dello Stato. Adora i plebisciti e ricorda certi personaggi del fascismo: potrebbe essere un Roberto Farinacci, non un Giuseppe Bottai che ha una sua nobiltà...». Sandro Curzi lancia dalle colonne di Panorama un duro attacco all'ex magistrato suo avversario nel Mugello nelle suppletive d'autunno. ((Adesso vado in vacanza in Valle d'Aosta, al rientro batto a tappeto il collegio: farò una campagna elettorale porta a porta. Convincerò la gente - dice Curzi - che Di Pietro con la sinistra non c'entra. Fosse l'ultima cosa che faccio, la farò fino in fondo». Critiche anche a D'Alema: ((Ha imposto un Di Pietro a un collegio come il Mugello dove più che altrove, si poteva tentare la costruzione di un nuovo partito della sinistra, con pidiessini, rifondazionisti, socialisti e verdi. Con la zeppa di Di Pietro l'occa¬ sione è stata gettata al vento». L'ex direttore del Tg3 spiega di aver appreso della candidatura di Di Pietro mentre era a Parigi il 14 luglio, festa della presa della Bastiglia: ((All'inizio volevo limitarmi e intervenire su qualche giornale per criticare la scelta di Di Pietro. Ma ormai in Italia è difficile. La stampa è omologata». Poi la svolta. Curzi ricorda di aver offerto la sua candidatura a Bertinotti dopo aver assistito all'incontro tra l'ex pm e la Legambiente a Orbetello: «E' arrivato circondato da gorilla, praticamente blindato. Annuncia di accettare la candidatura e dice contemporaneamente ai giornalisti che con loro non parla di politica. Questa arroganza, e vedere quei poveri cronisti umiliati, mi ha convinto». Il giudizio su Di Pietro è sferzante: «E' uno che esalta i sentimenti peggiori: l'egoismo, l'arroganza, la prepotenza. Proclama di disprezzare la politica e invece none vero, perché la fa...», [r. L]

Luoghi citati: Italia, Orbetello, Parigi, Roma, Valle D'aosta