dieci milioni per le lenzuola di Madonna

33 CURIOSITÀ' Pieci milioni per le lenzuola di Madonna Tutte le follie deifans quando arriva una stella FETICISMO NELLA HALL IECI milioni per le lenzuola in seta nera dove dormì Madonna la notte del 4 settembre 1987. E' la cifra che un anònimo fan offrì all'hotel «Turin Palace» per impossessarsi di quella preziosa reliquia in cui, in realtà, Madonna, non si era neppure mai infilata. «Tutti credevano che la pop-star avrebbe dormito qui, dopo il concerto allo stadio comunale. In realtà, prenotò soltanto la suite color pesca, per poi passare la notte in una villa della collina. Come del resto fanno quasi abitualmente i vip. Anche con Bruce Springsteen, infatti, finì allo stesso modo» spiega Paolo Ferrerò, capo ricevimento dell'hotel di via Sacchi. Svelando così un fenomeno meno noto, ma più ricco di risvolti sociologici dell'accappatoio o del posacenere finito con destrezza in valigia. E' la caccia al feticcio da star: strana febbre che accomuna ragazzini e adulti nella forsennata ricerca di un indu- mento indossato dall'attore o cantante preferiti, ma pure della bottiglietta di succo di frutta con cui si sono dissetati, per abbandonarla poi sul bancone del bar. Anche questo, infatti, è accaduto in quella hall del «Turin Palace» trasformata, il 13 settembre del 1994, in piccolo stadio di lusso dagli irriducibili seguaci dei Pink Floyd. Quando, intorno a metà pomeriggio, Nick Mason, Rick Wright e David Gilmour arrivarono, insieme con i loro 87 bauli, davanti all'hotel di via Sacchi furono in tanti a rincorrere le lattine di coca-cola vuote abbandonate sui tavolini dell'hotel: «Capisci? - diceva estasiata una ragazzina - qui ha bevuto, lui, Davidi». E alla loro partenza è scattata, immancabile, la corsa all'acquisto della biancheria usata. «Avrebbero magari pagato a peso d'oro quegli accappatoi da loro considerati qualcosa di sacro - spiegano alla direzione ma com'è ovvio, nulla di quel che si usa in questo albergo viene poi rivenduto, ci mancherebbe». Eppure qualche albergatore magari all'estero - deve aver ceduto a questa tentazione se Stefano Magnani, ventinovenne di Sassuolo primo fan dei Pink Floyd possiede già parecchie loro «reliquie»: lenzuola, asciugamani, cuscini, provenienti da ogni parte del mondo. «Basta organizzarsi - diceva sorridendo tre anni fa allo Stadio delle Alpi - durante la loro ultima esibizione torinese. Ti segni le città della tournée, individui l'albergo a cinque stelle e tenti l'acquisto. Prima o poi qualcuno cede». Non ha invece ceduto, il direttore del Principe di Piemonte, Franco Canazza, quando le solite telefonate anonime, due anni fa, lo martellarono di richieste per ottenere qualche ricordino di Big Luciano. Pavarotti, che si era addirittura fatto montare una cucina personale all'ultimo piano dell'albergo, era a Torino per la Bohème. Ma, a parte una cassa vuota di Lambrusco di Sorbara, recuperata nel bidone di fronte all'hotel, i fan sono rimasti a bocca asciutta. [e. min.] A sinistra, un'«esposizione» degli oggetti più rubati dai clienti degli alberghi torinesi. Sopra, Madonna arrivata a Torino il 4 settembre di dieci anni fa Luciano Pavarotti si era fatto montare una cucina personale al «Principe di Piemonte»

Persone citate: Bruce Springsteen, David Gilmour, Franco Canazza, Luciano Pavarotti, Nick Mason, Paolo Ferrerò, Pavarotti, Rick Wright, Sorbara, Stefano Magnani

Luoghi citati: Piemonte, Sassuolo, Torino