Chiesa contro l'Europa stregata

Il Parma chiede gol al bomber nel rischioso debutto in Champions League Il Parma chiede gol al bomber nel rischioso debutto in Champions League Chiesa contro PEuropa stregata «A Lodz cerco la prima gioia» LODZ DAL NOSTRO INVIATO E' stato l'incredibile traguardo. Ora è il punto di partenza. Preliminari di Champions League, match di andata in Polonia, afa come in Padania. Il Parma chiede al Widzew Lodz di non chiudergli in faccia la porta tanto faticosamente aperta. Si riparte da quasi un anno fa, per evitare che non si ripeta l'assurdo di una stagione vissuta prima pericolosamente, poi quasi fosse un trionfo. Guimaraes, settembre scorso (stesso arbitro di allora, Batta, annullò un gol a Dino Baggio), fu lo scoglio contro il quale si infransero le prime certezze di Carletto Ancelotti. Quindi lo scenario è cambiato. Via Zola, sono arrivati i gol di Chiesa, persino quelli di Crespo. Ed è tornato il sorriso, come ai tempi delle messi europee di Dino Baggio, unica abbuffata ai danni della Juve, guarda caso presto o tardi - Lodz permettendo - sulla strada del Parma in questa Champions League. Se Dino Baggio rappresenta, nella storia recente gialloblù, il massimo risultato del Parma ottenuto con il minimo sforzo (un gol per partita e ciao Juve), Enrico Chiesa è l'esatto contrario. Il suo fu uno scatto bruciante, ma la doppietta al Guimaraes non è bastata ad evitare il tracollo portoghese. «Bicordo ancora quei giorni - dice oggi Chiesa - con grande amarezza. Era il mio esordio in una coppa europea. Ma io con i debutti non ci azzecco mai. Fuori subito dalla Coppa Italia nell'anno con la Samp; fuori in fretta, troppo in fretta, dagli Europei a Manchester con la Nazionale di Sacchi. Mi è rimasta la media gol, uno a partita in coppa, sai che soddisfazione». «Stavolta è diverso, lo sento - esclama Chiesa -. Questa prima assoluta in Champions League deve essere l'inizio di una grande avventura. L'Europa ce la siamo guadagnata con un girone di ritorno fantastico, l'intenzione non è certo quella di ripetere l'annata scorsa quando i mercoledì stavamo a guardare gli altri. No, a un certo punto non credevamo di poter arrivare secondi, di accedere a questa manifestazione. Ora ci rendiamo conto che il più è ancora tutto da conquistare, qui a Lodz. Abbiamo dovuto cambiare la preparazione per giocare una partita tanto importante prima di Ferragosto, quando è tempo di amichevoli. Cominciamo prima delle altre squadre a fare sul serio, spero che l'annata internazionale finisca il più tardi possibile, non mi riferisco solo al Parma ma anche alla Nazionale in Francia». La forza del gruppo gialloblù nata sulle macerie di Guimaraes e sui disastri d'avvio campionato ha avuto in Chiesa uno degli architetti. Fu infatti l'ex sampdoriano, nell'autunno scorso, a compattare la squadra attorno al nome di Carletto Ancelotti. «Non è colpa sua se andiamo male spiegò l'attaccante a patron Tanzi -, sarebbe un errore esonerarlo». Non solo, Chiesa disse no a Robi Baggio che in società avrebbero voluto dopo aver dato il via libera a Zola. Tanzi è tornato alla carica quest'estate per il Codino. S'è trovato spiazzato. Dal figlio Stefano, ormai presidente a tempo pieno, ad Ancelotti, un coro di no. Dietro, s'è mormorato, sempre la regìa occulta di Chiesa. «Ma sono state scritte cose esagerate, certe frasi non le ho mai dette: quanto mi peserà il mancato arrivo di Robi se non segnerò? Con o senza di lui sono condannato a farne sempre di reti, è il mio ruolo. E credo che con Crespo, con questo grup- po, con i giovani rinforzi, potremo toglierci grandi soddisfazioni». Che sia la partita più importante, quella che può subito indirizzare il Parma sulla strada giusta (in caso negativo resta la consolazione Uefa), lo si nota da tanti piccoli particolari. Il rinnovo del contratto ad Ancelotti, ad esempio. Un tecnico che piace ai giocatori gialloblù «per la capacità di tenere insieme lo spogliatoio». Afferma l'allenatore, dando ragione a questa tesi: «Non ho ancora sentito il bisogno di dire ai ragazzi quanto è fondamentale partire bene qui a Lodz. Mi sembra così chiaro che ribadirlo potrebbe quasi diventare controproducente, creare una responsabilità eccessiva. Non dobbiamo farci prendere dalla paura che l'avvenimento sia più grande delle nostre forze. Fisicamente siamo pronti, dovremo soltanto esserne convinti». Franco Badolato A Lodz (ore 20,30) Widzew Lodz Parma (3-5-2) (4-4-2) 1 OMYSZKO BUFF0N 28 5 GESI0R MUSSI 14 3 LAPINSKI THURAM 21 11 SIADACZKA CANNAVAR0 17 10 MICHALCZUK MILANESE 6 19 TERLECKI 0RLANDINI 19 7 MICHALSKI SENSINI 7 2 SZYMK0WIAK BAGGI0 8 13 SZARPAK CRIPPA 9 8 DEMBINSKI CRESP0 11 20 KOBYLANSKI CHIESA 20 All. ZMUDA All. ANCEL0TTI 21 OLSZEWSKI NISTA 1 15 B0GUSZ FRANCESCHINI 24 9 CURTIAN FI0RE 4 12 HEUY0T STRADA 10 17 SZEM0NSKI PEDR0S 15 16 ZAJAC ADAILT0N 25 18 MIASZKIEWICZ MANIER0 22 ArWtro: BATTA (Francia) La grinta di Enrico Chiesa, in allenamento con Lilian Thuram: due pedine chiave

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