Chitarre flamenche sotto le stelle di Armando Caruso
Chitarre flamendie sotto le stelle Questa sera al Teatro Greco di Taormina con Los Reyes, dinastia di antica tradizione Chitarre flamendie sotto le stelle Grande festa gitana nel nome di Manitas de Piata TAORMINA. Una grande «Fiesta gitana - Notte di Flamenco» con Los Reyes («I re»): una notte caliente sotto il cielo stellato di Taormina. Nel fascino notturno del Teatro Greco, stasera intense passioni si agiteranno al ritmo cadenzato delle danze popolari: voci, mani e piedi saranno gli «strumenti gitani che vibrano». Basta il movimento d'una mano o une sguardo per esprimere il senso d'una vita. Una cultura che non ammette «eresie moderniste» neppure nella mùsica. Quindi gli strumenti elettronici sono rigorosamente vietati. Soltanto le chitarre acustiche sono le «regine della danza», mentre i colori, il rosso, il blu, il verde, il rosa, il nero, il viola segnano l'evolversi delle tensioni non scritte. «Perché non scritte sono le passioni dettate soltanto dal cuore, anche nella musica». Dice Antonico Reyes, 38 anni, «principe gitano» in attesa di essere incoronato «re», figlio del mitico Juan José, detto «Jun- co», primo ballerino del Teatro Nacional de Madrid. «Nella nostra cultura non conosciamo il solfeggio né voghamo conoscerlo. Un musicista professionista non canterà mai una pagina scritta sul pentagramma, né lo farà mai un chitarrista. Noi cantiamo e suoniamo soltanto ciò che il cuore ci detta, improvvisiamo sempre. Questa è la nostra tradizione musicale che rispettiamo in qualsiasi circostanza. Quello che voi considerate un professionista non sarà mai spontaneo come un gitano autodidatta». La Sicilia crocevia di antiche culture, la araba, la normanna, la spagnola, la greca, la nordafricana, ritrova così il contatto reale con la cultura gitana legata alle grandi dinastie: i Los Reyes, Camargue, Tomatito. La vera attrazione della «Fiesta Gitana» a Taormina sarà il chitarrista Ricard Baliardo ribattezzato da Paolo Picasso «Manitas de Piata» nato nel 1921, l'unico ambascia¬ tore della rumba gitana nel mondo. Al Teatro Greco per una sera impererà il gruppo storico Camargue (luogo magico per tutti i gitani) composto da sei chitarristi e cantanti che hanno «scritto» le più belle canzoni riprese dai Gipsy Kings. E subito dopo sull'incomparabile scenario dell'anfiteatro, apparirà «El Junco», «re» del flamenco puro, una forza della natura che, nonostante l'età, appare come il grande agitatore delle passioni del suo popolo, protagonista del sesto album «Gipsy Legend» pubblicato dalla Emi. Gitani del Sud della Francia, vantano tournée in tutto il mondo e sono autori di «La Quiero», «Djobi Djoba», «La donna» dedicata a Brigitte Bardot. Ospite d'onore di «Fiesta Gitana», come abbiamo detto, sarà il padre spirituale del mondo gitano: Manitas de Piata. Si racconta che Pablo Picasso nel marzo 1964, durante una bellissima festa a Arles, disse: «Quelle mani valgono più delle mie» e, in un moto di ammirazione, incise un disegno sulla chitarra dell'artista gitano: un uomo che pur non sapendo né leggere né scrivere, è riuscito a conquistare l'ammirazione di intellettuali come Jean Cocteau, Salvador Dati e di attori come Marion Brando, Jean Moreau e Charlie Chaplin. Fu così che gli vennero conferiti riconoscimenti mondiali, tanto che rappresentò l'Europa alla Nazioni Unite per la celebrazione dei diritti umani. Sulla scena del Teatro Greco il gruppo dei Los Reyes sarà rappresentato da sei affiatatissimi chitarristi-cantanti, da basso, batteria, tastiera e percussioni, accompagnati da una sezione di fiati. La grande notte gitana di Taormina si concluderà con un pirotecnico finale: una trentina di chitarre flamenche. E sarà l'apoteosi di una cultura che da sempre trascina il pubblico d'ogni nazione. Armando Caruso Il grande chitarrista Richard Baliardo ribattezzato da Picasso «Manitas de Piata» sarà ospite d'onore della Fiesta Gitana di questa sera
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