Nessuna paura del lavoro vero

Priebke, un cervello per il Male. Corrado Sofia, inviato di Malaparte LA LETTERA DI O.d.B. Nessuna paura del lavoro vero ì\ IENTILE Signor Barra, I 'comincio con il ringraI _ ziarla calorosamente I 1 perché lei firma con no" 1 me e cognome (anche se a stampatello) la sua lettera d'insulti. Sono sempre meno quelli che se la sentono di firmare, avendo paura di chissà chi e di chissà cosa. Poi, però, mi devo dispiacere con lei, perché non ha capito un tubo, sebbene fosse tutto spiegato: la lettera del 27/7/'97 non era opera mia, ma era una lettera del Signor Ramella Pajrin, e turti i ragionamenti e tutte le affermazioni appartenevano a lui. Io l'avevo solo trascritta, tagliandola qua e là perché troppo lunga. Quindi, non me la prendo affatto per le minacce che lei mi fa impetuosamente, sbagliando capro espiatorio: «In un Paese libero una stampa libera non avrà più bisogno Nessundel lave a paura voro di falsi giornalisti cialtroni che dovranno trovarsi un altro lavoro, magari in fabbrica a guadagnarsi il pane con il sudore della fronte, così capiranno cosa ha spinto il popolo padano a liberarsi da Roma ladrona. Vorrei ricordare a tutti che l'Italia è stata rovinata dal sistema dei partiti romani: DC + PSI + PCI + AN + MAFIA + CHIESA = ITALIA. Grazie anche a voi, ma noi ne abbiamo le palle piene e le tasche vuote. Concludo sapendo che certamente questa lettera non verrà pubblicata. W la Padania libe¬ ra». ro Gentile Signor Barra, le garantisco che non ho paura del lavoro vero. Ho imparato a lavorare in lager ed ho avuto buoni maestri, a volte ne provo persino nostalgia. Pubblico volentieri la sua lettera come faccio sempre con le lettere che mi pare trattino temi in grado di interessare i lettori. La prego di continuare a scrivere. Un'altra volta, però, la prego di stare più attento e di scegliere l'interlocutore giusto. Perché altrimenti rischia di far la figura di chi vuol parlare solo per parlare e di far tutto per avvalorare le insinuazioni e le accuse del Signor Ramella Pajrin. Oreste del Buono Egregio «Giornalista??!!» Del Buono, finalmente con la sua lettera del 27/7/97 Domenica lei getta la maschera e si rivela un vero razzista giornalista di regime magari strapagato per scrivere «stronzate». Pazienza, tanto siamo abituati. Nel suo intervento lei insulta i padani e in particolare i veneti, offendendo la gente del Nord che lavora e produce, ma la vostra paura è che sapete benissimo che la «minoranza» come la chiamate voi è cresciuta a dismisura e continuerà a crescere finché avrà liberato la Padania... Roberto Barra, Arona

Persone citate: Del Buono, Gentile Signor Barra, Oreste Del Buono, Ramella, Roberto Barra

Luoghi citati: Italia, Roma