Bufera politica sugli immigrati di Raffaello Masci

Bufera politica sugli immigrati Rimini diventa un caso. Lega e An si schierano per una linea meno garantista Bufera politica sugli immigrati Espulsioni più rapide: la destra sostiene i sindaci progressisti ROMA. La «Grande Rìmini» che accende le luci di notte per la paura degli stupri scatena una bufera politica. Il caso nasce dalla proposta dei sindaci progressisti di Rimini, Giuseppe Chicchi, e di Riccione, Massimo Masini, di cambiare la legge sull'immigrazione: chiedono espulsioni più facili e un'anagrafe regionale degli immigrati per poter meglio controllare loro movimenti sul territorio. Due istanze che hanno diviso il mondo politico, e non solo. Da una parte ci sono i timori delle associazioni degli immigrati «regolari» che vedono in questa ipotesi una sorta di condanna al «domicilio coatto» proprio mentre si parla di libera circolazione in Europa. Dall'altra i rappresentanti della destra,tradizionalmente poco incline ad accogliere le ragioni degli extracomunitari. «Siamo al ritorno del domicilio coatto su base etnica» ha detto Dino Frisullo di Rete antirazzista, e «se questa è una proposta che viene da un sindaco del pds, spero che D'Alema abbia il coraggio di espellerlo». Critico anche Massimo Todisco, dell'Osservatorio di Milano che definisce ridicole le proposte del sindaco di Rimini e suggerisce invece la «regolarizzazione dei clandestini attraverso l'iscrizione alle liste di collocamento che potrebbe essere utilizzata per un permesso di soggiorno straordinario. Questo servirebbe a Limitare il reclutamento di clandestini da parte delle organizzazioni criminali». Ma la severità non ha trovato molti emuli. Infatti ieri, a dare sostegno (ancorché malvolentieri) al sindaco Chicchi, sono stati soprattutto esponenti della destra, a cominciare dal coordinatore di An Publio Fiori, secondo il quale «anche le recenti leggi sull'immigrazione non vengono applicate, col risultato di vedere decine di migliaia di clandestini senza permessi e senza lavoro circolare liberamente, diventando manovalanza a basso costo per la criminalità». Ne consegue - secondo Fiori - che il ministro dell'Interno dovrebbe senza indugi «sottoporre gli extracomunitari ad un controllo a tappeto ed espellere coloro che sono fuori legge». E proprio intorno alla parola d'ordine «espulsione» si è catalizzata una folta schiera di adesioni. Il segretario lombardo della Lega, Roberto Calderoli, invoca la costituzione di una commissione parlamentare per punire chi ha consentito questo afflusso mdiscriminato di immigrati, ed è convinto che il risultato di tanta indagine sarebbe solo uno: «Rispedire tutti a casa senza indennizzi di buona uscita». Facendola così finita con «chi vuol fare dema¬ gogia sulla pelle degli immigrati - ha ricordato Riccardo De Corato, di An - e con chi pensa di rimpatriare gli albanesi con 300-500 mila lire, mentre nel frattempo si sono eclissati in giro per l'Italia». Tanto per cominciare - è la proposta di Mario Pezzoli, di An - si potrebbero «chiudere tutte le spiagge agli extracomunitari provenienti da Paesi ad alto rischio di criminalità». In effetti - ricorda il sindacato di polizia Lisipo - occorrono misure severe e «l'immediata espulsione per coloro che si trovano illegalmente sul nostro territorio e l'arresto per chi rientra nel nostro Paese dopo essere stato espatriato». E l'Udc (il partito di Raffaele Costa) del Piemonte, propone l'introduzione del reato di «ingresso illegale». Consensi a Chicchi da destra, quindi, salvo Maurizio Gasparri (An) secondo il quale la proposta di illuminare la spiaggia come deterrente alla malavita notturna «è semplicemente ridicola». Quanto all'anagrafe regionale degli immigrati, «non sarebbe una idea in sé scandalosa» neppure per il vescovo di Caserta Raffaele Nogaro, da sempre a fianco degli extracomunita¬ ri, «a patto che non preluda a interventi vessatori», e quindi può essere utile ma «solo a fini amministrativi, e non di ordine pubblico». A tutti i sostenitori della linea dura contro le intemperanze degli extracomunitari è rivolta la riflessione del portavoce dei verdi Luigi Manconi: «Agli immemori e ai molti sciocchini - ha detto Manconi - ricordo che, notoriamente, a stuprare le donne italiane e straniere nel nostro territorio nazionale sono stati e sono cittadini di razza bianca e di nazionalità italiana. A questi si aggiungono, in percentuale statisticamente irrisoria immigrati e cittadini stranieri. Questo ovviamente non significa sottovalutare la questione, e tanto meno indicare attenuanti per questi orribili crimini. Ma la questione dell'ordine pubblico e della sicurezza non è principalmente conseguenza della presenza di immigrati la cui attività principale, in particolare nella riviera adriatica, è il piccolo e povero commercio ambulante». Raffaello Masci Il leader dei verdi Manconi: gli stupratori stranieri sono una percentuale statisticamente irrisoria rispetto agli italiani colpevoli di questi reati

Luoghi citati: Caserta, Europa, Italia, Milano, Piemonte, Riccione, Rimini, Roma