Fondi pensione la corsa è già partita

Accolte ieri mattina al ministero del Lavoro le prime quaranta richieste di autorizzazione Accolte ieri mattina al ministero del Lavoro le prime quaranta richieste di autorizzazione Fondi pensione, la corsa è già partita In testa chimici, Ras e Reale ROMA. Sono più di quaranta le richieste di autorizzazione giunte ieri al ministero del Lavoro per i fondi pensione di nuova istituzione. «Abbiamo avuto tre richieste per l'istituzione di fondi chiusi - ha spiegato il direttore generale per la previdenza e l'assistenza sociale del ministero, Michele Daddi - e 32 richieste per fondi aperti provenienti da banche e società di assicurazione. Di queste ultime, alcune sono multiple». In «pole position» c'erano i chimici e le assicurazioni Ras. I lavoratori del settore chimico infatti - secondo quanto rivela il ministero del Lavoro - sono stati la prima categoria a chiedere l'istituzione di un fondo chiuso con il Fonchim, mentre la Ras con Previras (destinato ai lavoratori dipendenti, soci di cooperative, lavoratori autonomi e liberi professionistie) e Rasprevidenza (riservato ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti), ha ottenuto il «protocollo 1 e 1 bis» per i fondi aperti. Per i fondi chiusi sono giunte richieste dagli artigiani e dagli «esercenti delle attività giuridiche ed economiche» (Fongiureco), mentre è attesa la domanda del fondo per i metalmeccanici previsto dal contratto siglato all'inizio dell'anno. A fare da battistrada sarà sempre Fonchim, che ha già raccolto 62 mila adesioni. L'idea, nata con il contratto nazionale del '95, è ormai operativa: la quota contributiva è scattata dal 1° luglio. C'è lo statuto, e sono stati eletti gli organismi: il fondo sarà guidato da un'assemblea di 50 soci, 25 in rappresentanza dei lavoratori, 25 delle aziende, Il consiglio di amministrazione è composto da 12 amministratori, sei per parte, con un presidente aziendale ed un vice d'espressione sindacale. Paritetica sarà anche la contribuzione, 1,06% della retribuzione utile versato sia dal lavoratore che dall'azienda (anche se quest'ultima nella fase d'avviamento dell'iniziativa, cioè per i primi 18 mesi, verserà l'I,08 %). Nei fondi aperti sono presenti soprattutto le società di assicurazioni con Generali (3 fondi), Lloyd, Universo, Unipol, Sai, Ina, Mediolanum e Winthertur, oltre a Reale Mutua Torino, la più anziana società di assicurazione, fondata nel 1828. Tra le banche, le richieste sono arrivate da Monte dei Paschi di Siena, San Paolo e Banca Nazionale del lavoro. Per l'avvio concreto dei fondi con la raccolta dei contributi e l'erogazione delle prestazioni saranno necessari circa due mesi a partire da ieri. Lo spiega il ministero del Lavoro ricordando che per il «via libera» definitivo sarà necessario il parere favorevole della Commissione di vigilanza per i fondi chiusi (quelli di categoria) e l'autorizzazione degli istituti di vigilanza, oltre al parere del Tesoro, per i fondi aperti. Il numero delle domande giunte il primo giorno è stato piuttosto deludente: «Ci siamo preparati - spiega ancora Michele Daddi - ad accoglierne centinaia. Molte domande arriveranno però per raccomandata e per fare un bilancio dovremo aspettare la fine del mese». L'iter delle autorizzazioni sarà comunque complesso: in assenza di patologie i tempi non dovrebbero superare i 115 giorni. Se invece dovessero insorgere problemi si potrebbe arrivare a 6-7 mesi. Soddisfatti i sindacati, che hanno però ricordato come l'at- tuazione della previdenza complementare sia utile soprattutto rispetto agli interventi sul medio e lungo periodo. Cgil, Gisl e Uil criticano invece 3 ritardo «colpevole» con il quale sono ar¬ rivati i regolamenti e hanno affermato la necessità di un rafforzamento della Commissione di vigilanza per quanto riguarda trasparenza e controlli per evitare rischi per le risorse dei la¬ voratori. «Parte un altro caposaldo della riforma Dini - ha ricordato il segretario confederale della Cgil Walter Cerfeda -. L'avvio dei fondi pensione è indispensabile in un momento in cui si parla di riforma dello Stato sociale». Ma Cerfeda premette subito che non dovrà cambiare la discussione sugli anni di anzianità per il metodo contributivo: «Non si può aumentare gli anni (18) per passare al contributivo perché sarebbe una perdita per i lavoratori». Dalla parte della Cisl, Lia Ghisani è preoccupata per la debolezza della Commissione di vigilanza: «Dovrebbe garantire ai lavoratori la sicurezza delle prestazioni in futuro. Ci vogliono controlli e trasparenza. Siamo favorevoli alla trasformazione della Commissione in una vera Authority e comunque ad un rafforzamento dell'organismo». Per il segretario confederale della Uil Adriano Musi i fondi diventano importanti «soprattutto di fronte alle modifiche del sistema previdenziale pubblico: dopo i chimici dovrebbero partire i fondi dell'energia ed entro la fine dell'anno quelli dei metalmeccanici e dei tessili». Piuttosto scettico sulla bontà dei fondi pensione, invece, l'esperto di previdenza Giuliano Cazzola che vede in questo avvìo «più propaganda che reale sostanza» e chiede, per garantire il futuro della previdenza complementare, la liberalizzazione del mercato e la «effettiva par condicio tra fondi chiusi e aperti». L'handicap vero della previdenza complementare, avverte Cazzola, si chiama «monopolio istitutivo riservato a parti sociali che fino ad ora hanno mostrato ben altri interessi», [r. e. s.] Due mesi di tempo per l'avvio concreto con la raccolta dei contributi e le prestazioni Sindacati soddisfatti ma avvertono Prodi «Non accetteremo di ridiscutere sull'anzianità» r LE PEftiSIQNB DI SCORTA COME FUNZIONANO ACCESSO Tutti i lavoratori, sia dipendenti sia autonomi, che decidono di aprire una posizione previdenziale privata. E' possibile passare da un fondo all'altro in caso di cambiamento di lavoro. TIPOLOGIA Possono essere chiusi o aperti. I primi sono definiti da contratti collettivi (chimici, per esempio) o da accordi in grandi gruppi aziendali (ibm, Fiat, ecc.). I secondi sono costituiti da enti gestori come banche, Sim e assicurazioni nei quali possono confluire tutti i lavoratori che non hanno sufficiente massa critica per muoversi in autonomia. FINANZIAMENTO In genere i fondi pensione si finanziano con una piccola percentuale dello stipendio versata sia lllll I ITI ^ lavoratore che dall'impresa e una quota del GARANZIE L'operato degli enti gestori è sotto controllo dei vari organi finanziari e di una apposita commissione di vigilanza. lira QUANTO VALGONO RADIOGRAFIA Sono oltre 1500 i fondi già esistenti, nati anni fa in assenza di una legge specifica e frutto di contrattazioni aziendali o di categorie. In parte, circa 500, sono autogestiti, gli altri sono fondi legati alle polizze vita. I primi, tra i quali ricordiamo i fondi bancari (San Paolo di Torno, Comit, Bnl, ecc.), i fondi aziendali (Montedison, Rai, Ibm, ecc.) e di categoria (dirigenti della Confindustria e della Confapi) riguardano circa un milione e mezzo di lavoratori. I secondi circa 500 mila. IL VALORE Ammonta a circa 45 mila miliardi l'attuale movimento finanziario dei fondi pensione esistenti, calcolando tutti gli importi versati interessi compresi. Nel 2010 sarà un affare da 400 mila miliardi. 31 I NUOVI Oltre al Fonchim, l'unico di categoria chiuso ai nastri di partenza, si calcola che saranno 300 i fondi aperti nuovi che nasceranno in queste prime settimane.

Persone citate: Adriano Musi, Cazzola, Cerfeda, Dini, Giuliano Cazzola, Lia Ghisani, Michele Daddi, Walter Cerfeda

Luoghi citati: Roma, San Paolo, Siena, Torino, Torno