In manette per stupro padre coraggio di Fabio Albanese
Catania: con lui in cella i genitori e un fratello, tutti per violenza sessuale Catania: con lui in cella i genitori e un fratello, tutti per violenza sessuale In manette per stupro padre coraggio Si era battuto contro l'adozione della figlia CATANIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE La scorsa estate la sua battaglia fatta di carta bollata e proteste aveva suscitato molto clamore: voleva riportare a casa la figlia di 15 anni che era stata data in adozione quando era ancora in fasce. Ieri, però, Angelo Di Fini, 42 anni, è stato arrestato con l'infamante accusa di violenza sessuale su due sorelle. Con la stessa motivazione sono state arrestati anche un fratello, Bruno, 29 anni, e i genitori, Natale Di Fini, 71 anni, e Michela Damicela, di 65 anni. Secondo i carabinieri di Caltagirone e i magistrati della procura, i quattro avrebbero ripetutamente violentato le due ragazze, costringendole con percosse e minacciandole con coltelli. Quella dei Di Fini è una famiglia numerosa, con quindici figli, nove maschi e sei femmine. Lo scorso anno una delle ragazze si presentò in ospedale con forti coliche addominali. Subito dopo i genitori presentarono una denuncia per calunnia nei confronti di quella figlia, temendo che avesse potuto raccontare qualcosa. La ragazza non aveva detto nulla, ma i carabinieri avviarono le indagini; dalle relazioni di alcuni assistenti sociali, che hanno poi più volte ascoltato le vittime, piano piano la verità è venuta fuori. La procura di Caltagirone ha chiesto al giudice delle indagini preliminari quattro ordini di custodia cautelare, eseguiti tra domenica e ieri. I due anziani genitori sono stati arrestati nella casa di Militello in Val di Catania dove le violenze sulle due ragazze si sarebbero ripetute per anni; Bruno è stato fermato a Treviglio, in provincia di Milano, dove risiede per lavoro; Angelo Di Fini è stato arrestato sotto casa, a Catania, dove i carabinieri lo hanno atteso per ore prima di poterlo ammanettare. Nell'agosto dello scorso anno Angelo Di Fini portò alla ribalta della cronaca il caso di una sua figlia che, dopo anni pascati con la famiglia adottiva di Savona, voleva tornare a vivere con lui e i fratelli. La ragazza ripeteva che era quella di Catania la sua vera famiglia e che non voleva più far ritorno in Liguria dove aveva vissuto fino a quel momento. Arrivarono gli interventi del tribunale per i minori di Genova, la ragazza fu affidata ai servizi sociali di Catania in attesa di una decisione finale. Angelo Di Fini, nel frattempo, si incatenava e tempestava di lunghe lettere via fax le redazioni. La sua storia finì su tutti i giornali e televisioni. In un'occasione la ragazza finì pure ricoverata in ospedale; disse che aveva minacciato il suicidio perché voleva restare con il padre naturale. Nell'aprile scorso, proprio quando il tribunale per i minori stava per decidere sull'affida- mento definitivo, la ragazza insieme ad una sorella fuggì da Catania. Da Taormina chiamò al telefono i genitori adottivi: «Sono qui, venitemi a prendere, voglio tornare con voi. Non voglio più stare con mio padre». I genitori adottivi la riportarono a Savona e su questa vicenda sembrava finalmente che fosse stata scritta la parola fine. Il padre naturale era stato sospettato di plagio nei confronti della ragazza (che aveva anche iniziato uno sciopero della fame pur di non rientrare a forza in Liguria). L'arresto di Angelo Di Fini, che in passato era stato anche fondatore di una sorta di setta religiosa, pone adesso molti interrogativi, anche se gli investigatori si sono affrettati a precisare che le violenze sono state subite solo da due delle sorellela casa di famiglia a Militello era il luogo dove avvenivano glstupri, dunque lontano da Catania. I carabinieri avrebbero accertato che era l'anziano Natale Di Fini ad aggredire le ragazze, con la compiacenza e l'aiuto della moglie. I due sono anche accusati di sequestro dpersona; solo in un secondo tempo, i due figli arrestati ieri avrebbero partecipato alle violenze. Fabio Albanese I angelo ^'n'' all'epoca in cui protestava per riavere la figlia
Persone citate: Di Fini, Michela Damicela, Militello, Natale Di Fini
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