«Arafat se cedi la pagherai»

Incontri tra gli 007 delTAnp, quelli israeliani e gli uomini della Cia per stendere un piano antiterrorismo Incontri tra gli 007 delTAnp, quelli israeliani e gli uomini della Cia per stendere un piano antiterrorismo «Arafat, se cedi la pagherai» Hatnas minaccia: scateneremo la guerra civile GERUSALEMME DAL NOSTRO INVIATO I super 007 di Usa, Israele ed Anp hanno iniziato a lavorare a ritmo serrato ed Hamas, sentendo il fiato sul collo, minaccia Arafat. Un team di specialisti della Cia per il Medio Oriente e l'anti-terrorismo si è incontrato ieri sera a Ramallah, per la seconda volta in 24 ore, con alti rappresentanti dei servizi di sicurezza israeliani e palestinesi. Mentre la prima riunione aveva visto al tavolo i massimi responsabili dei servizi ieri la riunione si è svolta «a livello operativo», secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche occidentali. Il passaggio fra i due «livelli» viene interpretato a Gerusalemme come un segnale che «le cose si stanno muovendo nel verso giusto». Le tre delegazioni di super 007 stanno vagliando un piano di azione comune contro il terrorismo che, secondo indiscrezioni, verrà articolato nelle singole aree di intervento nei Territori. Ovvero, nei dettagli. E' stato l'inviato americano per il Medio Oriente, Dennis Ross, a spingere per una più serrata collaborazione fra intelligence, affidando agli uomini della Cia il difficile compito di mediare, caso per caso, fra la lista presentata dal governo israeliano - con 12 specifiche richieste - e le obiezioni tecniche sollevate a vario titolo dai palestinesi. «La collaborazione sulla sicurezza sta inizian¬ do grazie ad uno sforzo di entrambe le parti, ci sono dei progressi», ha commentato Dennis Ross, dopo aver incontrato il ministro degli Esteri israeliano David Levy e prima di dirigersi verso Gaza per un nuovo colloquio con Arafat. Non si esclude che Dennis Ross possa abbandonare la regione oggi stesso, per dare tempo al team trilaterale di 007 di completare il proprio lavoro. Ross e i suoi collaboratori - Aaron Miller del Dipartimento di Stato e Bruce Reidell del Consiglio per la Sicurezza Nazionale ritengono infatti che ottenere «precise garanzie per la sicurezza di Israele» sia il primo passo necessario per poi porre il governo Netanyahu di fronte al nodo degli insediamenti e della ripresa del negoziato sullo status finale dei Territori. Cia e israeliani chiedono soprattutto ad Arafat di usare il pugno di ferro contro i fondamentaUsti di Hamas, che si sentono minacciati e temono un'operazione a tappeto nei Territori simile a quella che seguì agli attentati del 1996. Non a caso 5 loro portavoce da Amman, Ibrahim Goshe, ha chiamato direttamente in causa Arafat ammonendolo a «non tentare di dividere il popolo palestinese» e consigliandogli «se sottoposto a forti pressioni» a «fare direttamente appello ai combattenti». Come dire: schierati con noi e non con gli 007 di Cia e Mossad. Le parole di Goshe sono rimbalzate fino a Gaza, dove i fondamentalisti hanno guidato migliaia di profughi in una manifestazione contro la chiusura dei Territori. La protesta è arrivata anche a Ramallah, cuore politico dell'Anp, dove alcune centinaia di ex shebab dell'Intifada sono tornati in strada per lanciare pietre, questa volta, contro la polizia palestinese, che ha registrato dei feriti. Anche Annan Hashrawi, molto lontana politicamente da Hamas, ha invitato Arafat a non cedere affermando che «molte prove sul terrorismo presentate dagli israeliani sono false e prefabbricate». «E se gli Usa sposano in pieno le rivendicazioni israeliane - ha aggiunto - commettono un grave errore». Non sorprende che il colloquio fra Arafat e Ross, a Gaza, sia stato molto teso. Il presidente dell'Anp si trova fra la collaborazione contro il terrorismo e le minacce di Hamas. Bivio che Israele (dove ieri è morta la 14a vittima dell'attentato al mercato di Mahanè Yehuda) continua a sottolineare. Dice Uzi Arad, consigliere contro il terrorismo del premier: «Arafat deve cambiare strada in fretta». Ma il presidente dell'Anp ha fatto presente a Ross (ed al mediatore europeo Miguel Angel Moratinos) che gli equilibri interni nei Territori sono deboli ed il rischio di una guerra civile è dietro l'angolo. Maurizio Molinari A Ramallah primi scontri con gli ultra che cercavano di assalire gli israeliani I fondamentalisti «Se Ross ti ricatta fai appello al popolo in armi» Sopra, dimostranti palestinesi per le strade di Gaza chiedono la liberazione dei connazionali prigionieri degli israeliani A sinistra, un palestinese mascherato brucia una bandiera israeliana